Dieta ipertensione arteriosa

La dieta ideale contro l’ipertensione arteriosa

L’ipertensione è una malattia molto diffusa, che colpisce oltre 15 milioni di persone in Italia. Nella maggior parte dei casi non causa sintomi significativi, tanto che spesso viene diagnosticata a distanza di parecchio tempo dalla sua insorgenza. Tuttavia non va sottovalutata, perché danneggia progressivamente l’intero sistema cardiocircolatorio. Il primo passo per prevenire e trattare l’ipertensione arteriosa consiste nel modificare il proprio stile di vita, a partire dall’alimentazione.

Che cos’è l’ipertensione

Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa, ossia la spinta esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie, supera i valori ritenuti normali. In linea di massima, i valori soglia da non superare sono 140 mmHg (millimetri di mercurio) per la massima e 90 mmHg per la minima, ma è bene precisare che questi livelli non sono uguali per tutti: sarà il medico che, una volta valutati gli altri fattori di rischio, indicherà alla persona i suoi limiti ideali. In ogni caso, la pressione eccessiva esercitata sui vasi, a lungo andare, indebolisce le loro pareti e provoca danni all’intero sistema cardiocircolatorio.

Niente eccessi

In molti casi, l’ipertensione è dovuta a un cattivo stile di vita e in particolare a una dieta sbilanciata. Ecco perché l’alimentazione rappresenta un’arma molto efficace nella battaglia contro questa problematica. In linea generale, è bene seguire un regime alimentare equilibrato, evitando di assumere troppe calorie che possono affaticare ulteriormente il sistema cardiocircolatorio. Fra l’altro, bisogna tenere presente che l’ipertensione è direttamente collegata al sovrappeso, pertanto perdendo peso si possono ottenere abbassamenti significativi dei valori della pressione arteriosa.

Meno sale

È fondamentale, poi, ridurre il consumo di sale. Si tratta, infatti, di un alimento che contiene sodio, una sostanza che trattiene i liquidi e di conseguenza aumenta il volume del sangue circolante, oltre a renderlo meno fluido. Il cuore è quindi costretto a lavorare di più per pompare la maggiore quantità di sangue denso, provocando un aumento della pressione. Le statistiche rivelano che il consumo medio italiano di sale va dagli 8 ai 15 grammi al giorno, quando invece il fabbisogno giornaliero è di circa un grammo.

Per diminuire il consumo di sale e, dunque, contrastare l’ipertensione, è bene:

  1. non aggiungere sale alle pietanze;
  2. utilizzare le erbe aromatiche e le spezie per insaporire gli alimenti;
  3. non acquistare alimenti troppo ricchi di sale, leggendo con attenzione la lista degli ingredienti sull’etichetta dei prodotti;
  4. cucinare cibi freschi e secchi anziché quelli in scatola o precotti e surgelati;
  5. mangiare pane senza sale;
  6. consumare con moderazione: insaccati, formaggi salati e grassi, patatine in sacchetto, salse e dadi, legumi in scatola, tonno sott’olio, olive in salamoia e sottaceti.

Più potassio

Se il sodio è dannoso per l’ipertensione, il potassio è in genere benefico: questo minerale, infatti, interviene nella regolazione dei processi che portano alla contrazione e alla dilatazione delle fibre muscolari, comprese quelle che si trovano nella parete dei vasi sanguigni e che possono influenzare la pressione. Il potassio è contenuto soprattutto nella frutta (specialmente kiwi, banane, castagne, ribes, fichi secchi, albicocche e pesche disidratate), nelle verdure (come fagiolini crudi, spinaci crudi, finocchi crudi, carciofi crudi), nei legumi (come fagioli borlotti, ceci secchi), nelle patate, nei semi oleosi a guscio (nocciole, arachidi), nella carne (tipo pollo, bresaola, bistecca di maiale, agnello, tacchino) e nel pesce (in particolare stoccafisso, acciughe sott’olio, sarde fresche, trota, occhiata, sgombro). In alcuni casi, però, l’assunzione di potassio deve essere limitata (insufficienza renale severa, assunzione di alcuni farmaci come gli antialdosteronici e gli ACE inibitori).

Limitare i grassi

Chi soffre di ipertensione deve limitare anche gli alimenti particolarmente grassi, come carni grasse, fritti, formaggi stagionati, frutta secca, dolci. Infatti, fanno innalzare i livelli di colesterolo nel sangue: a lungo andare, il colesterolo si accumula nelle arterie, rendendo difficoltosa la circolazione e quindi interferendo sulla pressione.

Bere molto

L’acqua è una nemica dell’ipertensione. Infatti, idratando l’organismo, rende più fluido il sangue e facilita il lavoro dei reni. Non occorre scegliere le acque a basso contenuto di sodio. Nella maggior parte delle acque minerali il contenuto di sodio, infatti, è inferiore a 0,05 grammi per litro. Sono da evitare, però, le acque sodiche, in cui il livello di sodio è superiore a 200 milligrammi per litro. Oltre all’acqua, si possono bere anche tisane e te verde. L’assunzione di acqua deve essere limitata solo in caso di scompenso cardiaco severo e insufficienza renale severa.

 

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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