Benessere e arte: emerge un linguaggio sotterraneo

Benessere e arte: emerge un linguaggio sotterraneo

Benessere e arte. L’arte è sensazionale: è già un evento di per sé e mette in luce un linguaggio sotterraneo. Abbiamo raggiunto dove è attiva Barbara Cipolla, psicoterapeuta, arteterapeuta, insegnante di filosofia, psicologia e tecniche della comunicazione nelle scuole secondarie superiori, nonché facilitatore della comunicazione, la quale anima laboratori di Giocosofia e di arte terapia per bambini presso Artelieu (www.artelieu.it), associazione attiva a Spoltore, in provincia di Pescara (Associazione italiana studi sulle psicopatologie dell’espressione e arte terapia).

Barbara Cipolla conduce corsi di formazione per genitori e insegnanti presso scuole ed enti pubblici e insegna presso istituti di formazione in psicoterapia e arteterapia in Italia e in Francia. Attua benessere e arte. Attualmente vive e lavora a Pescara. Queste le sue parole.

Benessere e arte: come e perché l’Arteterapia facilita la promozione del benessere della persona?

L’Arte di per sé è già un evento che da sola, anche al di fuori di un setting terapeutico, aiuta l’essere umano a stare meglio: basti ricordare che dalla notte dei tempi l’uomo è ricorso all’espressione artistica, mosso da qualcosa di indefinibile, da un bisogno interiore quasi primario, e, benché inconsapevole del gesto artistico nella sua valenza culturale, ne ha sempre tratto un benessere inconfutabile. Nietzsche affermava che “L’Arte ci è stata data per non morire di Verità” e la funzione “riparatrice” dal dolore che l’arte possiede in ogni cultura è un concetto certamente non nuovo. Questo discorso puo’ portare ad un equivoco perché molti sono portati a pensare che un artista, oltre a fare arte, faccia arte terapia su se stesso. In realtà non funziona così. Senza nulla togliere all’effetto catartico che l’arte comporta, in qualunque modo essa venga interpellata, l’arteterapia va ben oltre, essa ha una sua specificità: mira a smuovere qualcosa di incistato, qualcosa che si stenta a mettere fuori, qualcosa che forse non si sa di avere negli abissi della propria anima. Il fattore che dà l’avvio a questo processo è l’entrata di un ‘terzo’, il terapeuta, con cui si instaura appunto la relazione terapeutica che usa l’arte come un ponte. L’arteterapia è un metodo psicoterapico che, come dice la parola stessa, si avvale del medium artistico. Ricordiamoci che l’arteterapia è nata in contesti clinici psichiatrici, dove venne rilevato che i pazienti, pur gravi, quando riuscivano ad esprimere coi segni quel che premeva loro dentro, stavano indubitabilmente meglio. Oggi l’arteterapia ha allargato il suo raggio di intervento, rivolgendosi a tutti, riconoscendone in tanti i benefici anche a livello preventivo. Riteniamo, infatti, che le persone – tutte le persone – soffrano del fatto di non poter esprimere liberamente se stesse. Non possono perché spesso non sanno di avere qualcosa da dire. Favorire l’espressione artistica aiuta a ritrovare quella rete di eventi emotivi non catalogabili: ci sono stratigrafie e dissolvenze nella memoria che non sono verbalizzabili, dunque occorrono segni che solo il corpo può riportare alla luce. In sintesi permettiamo l’emergere di un linguaggio sotterraneo indiretto che passa attraverso lo spazio del silenzio, dell’ascolto concentrato su se stessi che, veicolato coi mezzi dell’arte, si manifesta come uno stile e una forma.

Tutto ciò che si fa di significativo a livello del sensibile personale, se trova espressione e ascolto, diventa esperienza estetica. Dunque promozione della persona. L’arte terapia riabilita la linea di trasmissione tra il sentire e il pensare, aiutando la persona ad elaborare nel giusto modo quello che sente, ovvero a saper modulare le immagini interne ed esterne riscoprendo il ‘colore’ e le sfumature dei linguaggi non verbali.

Benessere e arte a tutte le età. Come avviene la relazione d’aiuto con i bambini e come è di ausilio il fatto che nell’arte terapia non sia previsto necessariamente l’uso della parola?

Benessere e arte: emerge un linguaggio sotterraneoL’arte terapia è indicata soprattutto con quelle persone che fanno fatica ad usare la parola, o non sono in grado di padroneggiarla in modo cosi raffinato da poter comunicare i loro stati d’animo o tradurre le loro percezioni. I bambini rientrano in una di queste categorie. Essi si esprimono spontaneamente con il corpo e, dunque, coi materiali gestiti attraverso la corporeità. Il bambino disegna spontaneamente, sceglie i colori, modella l’argilla, senza preventivare quello che vuol dire o fare. Egli fa. Da quello che fa poi possiamo risalire a cosa prova. L’arteterapeuta così riesce ad avvicinarsi a ciò che lo turba e può proporre giochi simbolici che possano man mano aiutarlo ad affrontare cosa eventualmente non va.

L’arteterapia serve anche a livello preventivo, può essere funzionale lì dove i bambini non riescano ad esprimere quello che a loro arriva come sensazione disturbante senza saperlo codificare; esprimerlo, anche sotto forma di disegno o gioco, evita la rimozione di emozioni spiacevoli. La parola non è necessariamente assente in arteterapia, ma certo non è l’elemento fondamentale come in una terapia verbale. La parola è un punto di arrivo quando la persona ha ripreso contatto con la propria intimità e ha attutito i rumori che le impedivano la codifica dei suoi stati emotivi.

Come si svolge il lavoro di gruppo con i bambini, perché interagiscano benessere e arte? Come si incontrano gioco e terapia attraverso l’arte?

L’arte e la creatività sono vitamine indispensabili per i bambini. Quando l’immaginazione è bloccata l’essere umano soffre, non ha vie di fuga dal dolore.

I bambini giocano perché attraverso il gioco si avvicinano alla realtà dura e cruda. Anche l’espressione artistica nei bambini è un gioco. Loro si divertono a vedere su un foglio quello che hanno immaginato. Sono sorpresi. Disegnando intrattengono un dialogo con se stessi, visualizzando quel che accade dentro di sé. E’ evidente che lavorare in gruppo agevola il bambino che cerca nel suo simile un interlocutore, un modello, un elemento di misura, l’Altro ha funzione di rispecchiamento e supporto all’Io. Il gruppo in arte terapia facilita anche il gioco di drammatizzazione, riuscendo a tirar fuori una innata teatralità nel bambino che, volente o nolente, recita la sua vita e rende visibile la sua natura profonda. Il bambino dipinge il suo immaginario, inventa storie, scarica le sue pulsioni aggressive drammatizzandole, affronta i suoi desideri e le sue paure lasciando emergere il materiale inconscio senza organizzazione, né estetismi. Ecco allora la funzione di catarsi, di sublimazione, di scarica pulsionale dell’arteterapia. Il gruppo accompagna, promuove e sostiene il cambiamento dei singoli.

Benessere e arte: emerge un linguaggio sotterraneoBenessere e arte nella vita di tutti i giorni. Potrebbe illustrarci qualche caso pratico, esempio virtuoso di buon esito del vostro metodo?

Non amiamo parlare di guarigione né di malattia nel nostro linguaggio. Ogni persona è per noi un essere umano unico che cerca di evolversi con le sue capacità e le possibilità che la vita gli ha offerto. I sintomi della sofferenza, che siano fisici o psicologici, assumono sempre il senso di una comunicazione che la persona fa a se stessa e noi terapeuti ci poniamo al fianco della persona per aiutarla a tradurre ciò che preme per essere detto: a volte riusciamo a tradurre a parole, altre volte è indispensabile il linguaggio artistico. Quello a cui assistiamo frequentemente è il passaggio da situazioni di chiusura, rigidità, tristezza, immobilità, somatizzazioni, a situazioni di apertura, elasticità, cambiamento di prospettiva.

Mi vengono in mente decine di esempi: la bimba di 6 anni con mutismo selettivo che non parlava mai fuori di casa, il bambino di 4 anni che rifiutava di fare la cacca fino a stare male e voleva lavorare solo con l’argilla, il ragazzino di 13 anni che vomitava ogni mattina e non riusciva più ad andare a scuola, ma non sapeva cosa gli accadeva e cosa lo preoccupava, la donna di 25 anni che aveva sempre avuto successo in tutto e all’improvviso ha attacchi di panico apparentemente inspiegabili e non può più guidare, la donna di 48 anni che non riusciva a riprendere in mano la sua vita dopo un lutto grave…

Ce ne sono tantissimi che sono arrivati da noi, a volte dopo aver provato per altre strade e dopo diversi consulti medici; quello che è accaduto è che hanno trovato una strada nuova per affrontare se stessi, il sintomo scompare di conseguenza.

Benessere e arte interagiscono. Ci sono pubblicazioni di Artelieu che vorrebbe mettere in risalto?

Benessere e arte: emerge un linguaggio sotterraneoSì, esistono diverse pubblicazioni in cui descriviamo il lavoro svolto nella nostra Associazione, sia in italiano che in francese e sono segnalate sul nostro sito; le più recenti (edite in Italia da Franco Angeli), sono “Fare e pensare l’arteterapiadi Laura Grignoli (presidente di Artelieu) in cui sono descritti tanti laboratori condotti in contesti operativi diversi, e “Giocoso-fare” un piccolo manuale scritto da me e rivolto ai genitori per parlare dell’importanza di sostenere la curiosità dei loro figli e di poter sempre dare un ascolto attento alle loro domande “filosofiche” sulle questioni esistenziali più profonde senza mentire né avere pregiudizi su quali possono essere gli argomenti adatti a un bambino.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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