Bambini e relazione crescono insieme: manipolare la creta

Bambini e relazione crescono insieme: manipolare la creta

Arte terapia: i bambini e la relazioneBambini e relazione, bambini e adulti. La dimensione della relazione è primaria nell’ambito proprio dell’arte terapia. E si mette in risalto manipolando la creta. Si tratta di un concetto a tutto tondo, che interessa in primo luogo l’infanzia: sui bambini, è possibile applicare con profitto tecniche pittografiche. Disegnando, plasmando, il fanciullo si muove in armonia con il suo corpo e cresce nel suo equilibrio psicofisico. Ma la relazione in quanto tale, non bisogna dimenticarlo, interessa ognuno, quindi cresce con l’individuo e riguarda da vicino l’adulto. Al fine di saperne di più, è prossimo il meeting dal titolo “Oltre l’arteterapia”, in programma sabato 26 novembre presso la libreria Libri liberi a Firenze.

Abbiamo intervistato con piacere Ilaria Innocenti, psicologa, arteterapeuta, psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico-fenomenologico. Si tratta di una docente di Crete (Centro ricerche europeo terapia espressiva), scuola di formazione in arte terapia secondo il metodo Anne Denner. Anne Denner è stata fondatrice di questa realtà (1991) con Liana Malavasi, proprio a Firenze.

Bambini e relazione, bambini e adulti: che cosa caratterizza il metodo Anne Denner in merito all’ arte terapia?

La ricerca della professoressa Denner, una caposcuola dell’arte terapia, inizia a Parigi negli anni ‘50. Il suo metodo integra la psicoterapia e l’arte con alcune tecniche della psicomotricità (il complesso delle interazioni tra funzioni di ordine motorio, sensoriale e cognitivo, in ispecie nell’età evolutiva: ci si muove e si guarisce facendo progressi, ndr). Particolarmente importante è il suo contributo alla rieducazione alla scrittura nel bambino, attraverso le tecniche pittografiche. Queste non escludono la libertà di immaginazione e la creatività e comprendono l’espressione della personalità del fanciullo e il suo corpo: postura e movimento, la composizione e i dati estetici che dal disegno e dalla pittura confluiranno poi nella scrittura. Un’ulteriore ricerca riguarda i bambini molto piccoli che manipolano la creta per valutare quando, nello sviluppo, emerge l’aspetto simbolico della creatività. Anne Denner allarga poi il suo metodo a pazienti psicotici adulti. Alcuni aspetti che aveva osservato nei bambini li ritrovava, leggermente mutati, nel comportamento di questi pazienti per cui, proponendo in maniera metodica le tecniche grafo-pittoriche, aveva constatato l’efficacia di questo particolare trattamento. Il corpo del paziente e la sua ridotta attività psicomotoria erano al centro delle sue osservazioni, per cui introdusse una serie di esercizi psicomotori che favorivano una maggiore libertà di espressione. Per far scaturire l’aspetto simbolico, profondo della creatività umana è necessario prima di tutto creare un ambiente fisico – l’atelier – che sia anche un ambiente affettivo – relazionale. Così tutte le persone con cui lavoriamo si possono sentire immerse in un “bagno affettivo” molto intenso che rende possibile che l’espressione divenga più profonda e più specifica.

Arte terapia: i bambini e la relazione

Bambini e relazione, bambini e adulti. Il bagno affettivo: facciamo il quadro.

Descrivere in poche righe un lavoro complesso come il nostro significa perderne sicuramente molte sfumature. L’arte terapia serve a fare una relazione molto particolare e ricca di valenze affettive con i nostri pazienti. Un po’ come quando un bambino piccolo si mette a scarabocchiare e la mamma si siede accanto a lui, lo ascolta e gli chiede: “Che cos’è questo? Che cos’è quello?” e il bambino dice: “Questa è la macchinina, questo è il babbo, questa è la casa”. Quando il paziente incomincia a lavorare, a volte è solo colore buttato giù, per cui gli si chiede che cosa abbia voluto dire. All’inizio, è per noi un modo per comprendere un po’ che cosa gli si muove dentro; lui risponde, dando informazioni. Alla base vi è il piacere dell’arteterapeuta nell’ascoltare l’altro che si esprime e nel conoscere l’altro che incomincia piano piano a sentire. A volte, il nostro lavoro è ancora più primitivo, è un lavoro sensoriale ed affettivo che viene prima della parola. Anne Denner ci ha lasciato l’immagine molto significativa di un’arteterapeuta che lavorava in un ospedale psichiatrico con pazienti gravissimi. Questi pazienti, in presenza di una relazione affettiva molto forte, hanno cominciato a lavorare piccoli pezzi di argilla nelle mani dell’arteterapeuta… uno di loro ha poi messo la propria mano sulla sua testa per ringraziarla. Più avanti, la collega cominciava a far sentire l’acqua sulla loro pelle, la faceva colare sulle loro mani, poca, poi un po’ di più, calda, fredda e loro cominciavano a guardarsi la mano come chiedendosi cosa fosse questa mano: hanno cominciato a far entrare nella mente questa immagine dell’oggetto esterno e del proprio corpo. Hanno iniziato, cioè, a sentire una piccola esistenza per conto proprio.

Studiare bambini e relazione, studiare gli adulti: come si struttura la formazione in Arteterapia?

Crete è una scuola di formazione triennale in arteterapia fondata a Firenze nel 1991 dalla professoressa Denner e dalla dottoressa Malavasi e accreditata Apiart. Si struttura in incontri seminariali, che hanno una processualità e raccolgono varie discipline, e nella pratica dell’arte terapia. Riteniamo fondamentale offrire agli allievi un’esperienza di relazione mediata dal fare che dovranno poi trasmettere alle persone con cui lavorano.

Bambini e relazione, bambini e adulti: quali sono le attività dell’associazione?

Crete arteterapia non è soltanto un luogo di formazione, ma anche un’associazione che si occupa di realizzare eventi attinenti all’arteterapia e all’arte. Diversi sono i progetti e le collaborazioni attivi a Firenze quali il Caffè Alzheimer presso la libreria Libri liberi, progetti per la prevenzione da disagi infantili in collaborazione con Jonas Firenze, il progetto ArTogheter per bambini nelle scuole, il progetto Autobiografia per immagini rivolto ad adulti, uno sportello d’ascolto psico-creativo nel Comune di Padova. L’associazione organizza, inoltre, mostre ed eventi di divulgazione e pubblicazioni.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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