Mosaico di suggestioni con Lady Be (e come noi possiamo fare arte)

Mosaico di suggestioni con Lady Be (e come noi possiamo fare arte)

Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestioniIl mondo è un mosaico: come l’arte stessa.  Bisogna chiedersi perché un artista renda visibile la sua creazione. E quale sia l’esito che l’opera determina in chi la guarda: l’effetto che fa l’azione dell’artista. L’interazione a due tempi (il tempo del creare, il tempo dell’osservare) tra chi fa e chi guarda è un mosaico di suggestioni. Se la suggestione è positiva, chi guarda l’arte fa terapia su se stesso. Oggetti di uso comune, inoltre, possono partecipare a una forma d’arte. Così l’osservatore può creare arte di suo pugno. Che cosa potremmo fare oggi? Potremmo giocare con quanto non utilizziamo del nostro patrimonio di cianfrusaglie, accrescendo creatività e benessere insieme. Dare un ordine, far scorrere negli oggetti il fluire dei pensieri. Fino a farci artisti noi stessi. Fino all’opera. C’è chi fa questo ad altissimi livelli.

A Genova, dal 16 febbraio fino a domani si determina “Arte Genova”.

Si tratta del meglio dell’arte nazionale e internazionale, sotto gli occhi del suo pubblico.

Tra le creazioni visive di Lucio Fontana, Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, Alberto Burri, Carlo Carrà, Agostino Bonalumi, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro, Alighiero Boetti, Paul Jenkins, Mimmo Rotella, Christo, si determina l’operato di Lady Be, ospite dell’evento. L’artista realizza “Mosaici contemporanei” e le sue opere sono esposte in tre diversi stand. Tre stand per tre gallerie. E’ possibile che abbiate ascoltato in radio le parole della talentuosa creatrice di mosaici. Ecco quanto ha detto a noi.

Un mosaico di suggestioni. Prestiamo attenzione all’evento Arte Genova: quando ha lavorato alle opere e in che modo, e con che criterio sono esposte?

Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestioniLe opere esposte ad Arte Genova sono tra le più recenti da me realizzate, sono ritratti di personaggi famosi realizzati con la tecnica che mi caratterizza dal 2009 che ho chiamato “Mosaico Contemporaneo”. Si tratta di un Mosaico che, al posto dei tasselli, è costituito interamente da pezzi di plastica e svariati oggetti di recupero, giocattoli, bigiotteria, cancelleria e altri oggetti di uso comune. Oggetti che tutti conoscono, che spesso vengono gettati via e che nelle mie opere ritrovano una nuova vita, trasmettendo l’importante messaggio del riciclo e della sostenibilità ambientale.

Per trasmettere questo messaggio rivolto al pubblico, ho scelto di portare ritratti di personaggi i cui volti sono icone conosciute dalla maggior parte delle persone: Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, i Beatles, Batman, Sophia Loren, David Bowie, Dalì, Frida Kahlo, Che Guevara e altri. Ogni persona può immedesimarsi nel soggetto ritratto e osservarlo più da vicino per scoprire i curiosi oggetti da cui è costituito.

 Sono tre le gallerie che mi rappresentano ad Arte Genova: la Galleria Globart di Acqui Terme, la Galleria Compagnia dell’Arte di San Marino e la Galleria MBArt di Piacenza. Il criterio di esposizione dipende quindi dalle scelte di ogni singola galleria; credo sia fondamentale questa mediazione tra il pubblico e l’artista e credo che ogni gallerista farà la scelta migliore in base al proprio target di collezionisti e di visitatori, anche perché si tratta della tredicesima edizione dell’evento.

La Galleria MBArt (stand 214) porta inoltre il mio catalogo artistico a tiratura limitata a soli 9 esemplari, “Lady Be e i Volti della Pop Art”. Ogni catalogo è un pezzo unico e verrà esposto e presentato come un’opera d’arte.

Un mosaico di suggestioni. I suoi mosaici si trovano accanto alle opere di altri grandissimi artisti. Qual è l’aspetto che le pone in luce e che la rende grande tra i grandi?

Per me è un vero onore esporre a fianco di Artisti di così grande importanza, sono artisti presenti nei Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestionimaggiori musei d’arte e conosciuti in tutto il mondo. La mia aspirazione è sempre stata far diventare l’arte il mio lavoro e per me è un grandissimo traguardo, anche se sono consapevole di dover crescere ancora molto come artista. Il mio percorso è stato lineare, ho sempre disegnato, ho frequentato il liceo artistico e l’accademia di Belle Arti e la mia tecnica è una continua sperimentazione. Non è però stato facile né iniziare né andare avanti; devo impegnarmi e lavorare molto ogni giorno per avere dei risultati, inoltre nel campo artistico c’è moltissima concorrenza.

Credo che il merito riconosciuto alle mie opere sia il fatto che non sia necessario essere esperti d’arte per apprezzarle, anzi, sono amate maggiormente da chi non conosce l’arte e cerca un modo più facile e popolare per avvicinarsi ad essa. L’utilizzo di oggetti di uso comune rende le mie opere “Pop” e nello stesso tempo di facile comprensione da tutti. Anche i bambini rimangono sempre entusiasti delle composizioni e si perdono nella vista dei numerosi giocattoli presenti su ogni opera. Molte persone scattano foto e le diffondono attraverso i social network, in questo modo la mia arte diventa “virale” e attuale perché diffusa nel web.

Recentemente le mie opere sono entrate nelle case di importanti collezionisti, altro importante traguardo e grande motivo d’orgoglio.

Seppur a prezzi ancora accessibili, i miei mosaici rappresentano, secondo gli esperti del settore, un’importante fonte di investimento (fonte: Corriere della Sera). Dal 2016 al 2017, infatti hanno aumentato il loro valore del 25%, valore destinato ad aumentare ulteriormente negli anni a venire.

Il mosaico: perché questa scelta?

Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestioniHo sempre avuto una predisposizione naturale verso gli oggetti colorati, fin da molto piccola: anche se disegnavo continuamente, la cosa che mi piaceva più fare era disporre i pennarelli e i giocattoli in ordine di gradazione tonale, e alla domanda “cosa vuoi fare da grande” rispondevo sempre “l’artista”. Nella mia vita ho sempre avuto la tendenza ad associare e suddividere qualsiasi cosa in base al colore (vestiti, trucchi, cibi, libri…) per poi realizzare con essi delle composizioni; per me era quasi una mania, un’ossessione.

La mia prima opera realizzata con la tecnica del “Mosaico Contemporaneo”, una Marilyn di misura 150 x 150 cm, nacque nel 2009 quando decisi di utilizzare i miei oggetti personali dell’infanzia e dell’adolescenza per comporre un mosaico che doveva diventare un “museo” o, più modestamente un “diario” dei miei ricordi materiali. Avevo già suddiviso questi oggetti in diverse scatole in base al loro colore da alcuni anni, ed è stato naturale, per me, incollarli alla tavola come per “colorare” il ritratto di Marilyn, come fossero pennellate oppure tasselli di un mosaico.

Non è stata una scelta studiata, eppure, se guardo la totalità della mia produzione, penso che sia stato importante, a un certo punto, aver assegnato il nome di “Mosaico Contemporaneo” alla mia tecnica per due motivi. Il primo perché la contraddistingue da qualunque altra tecnica pittorica o scultorea, infatti le mie opere non si possono definire quadri pittorici né sculture né bassorilievi o altorilievi. Il secondo motivo è legato alla storia dell’arte; il Mosaico è una tecnica antichissima: le prime decorazioni a coni di argilla dalla base smaltata di diversi colori risalgono al 3000 a.C. ed erano impiegate dai Sumeri per proteggere la muratura, impiegate poi nella realizzazione di rivestimenti e pavimenti realizzati dai greci e dai romani. Gli esempi più recenti risalgono all’amatissimo stile Liberty e all’Art Déco, ma non esistono esempi più moderni o addirittura contemporanei di Mosaico. È quindi di fondamentale importanza, per me, nel linguaggio più attuale e “tipico” dell’epoca in cui vivo, portare avanti nel tempo questa tecnica dalle radici storiche con la speranza di lasciare un segno nella storia dell’arte.

Se le mie opere venissero conservate per centinaia di anni, anche senza alcuna documentazione associata, sono convinta che quasi sempre si riuscirebbe a risalire al loro anno di produzione.Infatti, in ogni opera, ci sono oggetti (giocattoli o altri gadget) che riportano l’anno di fabbricazione dell’oggetto, inoltre la presenza di oggetti riconoscibili, come tappi di bottiglie o di penne di una particolare marca, contestualizzano bene sia il luogo sia l’epoca di produzione dell’opera. Ecco perché sono Mosaici “Contemporanei”.

Un mosaico di suggestioni. Pensa che il colore dei mosaici crei una sensazione di benessere? E l’artista mentre li crea, con perizia e precisione, migliora il tono del suo umore?

La prima cosa che tengo a specificare quando qualcuno osserva le mie opere in mia presenza, è “gli oggetti non sono dipinti; sono tutti del loro colore originale”. Infatti, credo che ogni oggetto possa trasmettere al meglio i ricordi ad esso collegati se il suo colore non viene alterato.Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestioni

Diverse fasi precedono la creazione dell’opera in sé. Ognuna di queste fasi genera benessere a modo suo.

La prima fase è quella in cui raccolgo o acquisto oggetti usati (giocattoli, bigiotteria, cancelleria…) e la scelta viene fatta in base al colore, infatti ci sono colori che utilizzo più spesso, come il rosa per i volti, quindi devo raccoglierlo con più frequenza. Questa fase è molto stimolante, così come la seconda fase che è la suddivisione di materiale vario in base al colore. Raccolgo tutto in scatole come fossero grandi barattoli di pittura. Questa fase genera benessere perché l’occhio percepisce continuamente nuovi stimoli, magari oggetti mai visti o sfumature continuamente diverse, che poi trovano ordine nelle scatole assieme agli altri oggetti dello stesso colore. Questo trasmette una sensazione di ordine e bilanciamento.

Le fasi successive, invece, sono il taglio e la lavorazione di ogni singolo oggetto e la sua collocazione sulla tavola disegnata a mano. Vivo questa fase come se dipingessi, e il benessere deriva dal vedere i colori “separati” riunirsi con la logica pittorica della composizione e delle sfumature. Questo trasmette una sensazione di pura armonia e di gioia nel vedere che il soggetto “ri-vive” nel colore. L’espressione e lo sguardo di ogni soggetto ritratto porta in vita quella persona sul quadro solo grazie al colore. È una magia che si realizza nella creazione di ogni opera.

Sicuramente tutto questo provoca benessere e migliora l’umore, e anche nelle “giornate no”, come ogni artista sulla propria tela, ritrovo nelle mie opere l’energia positiva per affrontare ogni cosa.

Inoltre, quando il lavoro diventa ripetitivo, l’azione diventa meditativa e catartica; la mente elabora i pensieri negativi e, inconsciamente, la riflessione porta pian a superare i problemi e i momenti difficili. Sono convinta che il colore possa influire positivamente sulla mente e sul corpo, e questa esperienza di benessere generato dal colore dovrebbe essere sperimentata non soltanto dagli artisti, ma da qualunque individuo, indipendentemente dal lavoro che svolge o dalla sua predisposizione verso i colori. Basterebbe un’ora al giorno di “colore” per allontanarsi dallo stress e ritrovare l’equilibrio e la serenità interiore.

La tecnica del mosaico capta l’attenzione dello spettatore: come lei, del resto, la capta come personaggio. Qual è il suo vero nome e come ha scelto il suo nome d’arte?

Il mio vero nome è Letizia Lanzarotti. Penso che un nome d’arte sia più immediato e internazionale quindi ho deciso da subito di utilizzare uno pseudonimo.

“Lady Be” è l’assonanza della canzone “Let it Be” dei Beatles, la canzone che amo e che sento più affine a me, da sempre, perché ho sempre coltivato una sfrenata passione per i Beatles. Credo che anche la musica, come l’arte, possa diventare terapeutica, comunicarci benessere e sostenerci nei momenti più bui. Allo stesso tempo il verbo inglese “Be”, “essere” indica l’essenza che per me si contrappone all’apparenza. L’essenza delle mie opere è materiale di recupero, materiali che utilizziamo ogni giorno, oggetti superflui di plastica che però sono portatori di ricordi e di memorie collettive. Oggetti che vengono usati e poi gettati via e che trovano nella mia arte una nuova vita, un nuovo “essere”. Per questo più che mai associo la mia arte all’essenza contrapposta all’apparenza e “Be” è il mio verbo preferito.

Lady Be: L'arte è un mosaico di suggestioniInfine, il sostantivo “Lady”, è il mio inno alle donne e soprattutto alle artiste perché fino ad ora, le artiste che sono passate alla storia sono in netta minoranza rispetto agli artisti uomini. Inoltre, ho dedicato parte della mia produzione per trasmettere un messaggio sociale contro la violenza sulle donne e continuerò a portare avanti questo importante tema.

Un mosaico di suggestioni. Ci parli della sua carriera trascorsa e dei suoi progetti per il futuro.

Ho iniziato ad esporre le mie opere realizzate con la tecnica del “Mosaico Contemporaneo” dal 2010. Da allora non mi sono più fermata e oggi sono presente nelle Fiere d’Arte in Italia e l’estero, ho presentato le mie opere anche in sedi molto importanti: musei, palazzi, monumenti, fondazioni e gallerie a New York, Parigi, Amsterdam, Londra, Barcellona, Düsseldorf, Bruxelles, Malta, e nelle principali città d’Italia.

La mostra più bella e interessante è stata a Parigi sulla Torre Eiffel: sono tra i pochissimi artisti che hanno potuto esporre in un luogo così prestigioso e allo stesso tempo visitatissimo.

La mia più recente Mostra personale in Italia è stata presso l’Ex studio di Piero Manzoni a Milano, quartiere Brera; vista l’importanza del luogo, ho scelto di presentare un progetto artistico rivolto a un importante messaggio sociale; “No alla Violenza sulle Donne”. Una delle opere più importanti che ho realizzato su questo tema è stata la Barbie Tumefatta, esposta a Verona (Palaexpo, giugno 2016) e di cui hanno parlato importanti critici tra cui Vittorio Sgarbi, e alcuni giornali importanti come Il Corriere della Sera e L’Arena di Verona che l’ha pubblicata in prima pagina.

Ho realizzato alcune performance, le mie opere sono pubblicate in importanti cataloghi e riviste d’arte.

Anche il 2017 si prospetta pieno di novità ed importanti esposizioni. Infatti, dopo Genova, A marzo porterò le mie opere a Palermo al MeArt, Biennale d’Arte del Mediterraneo (12-16 Marzo), successivamente sarò alla Biennale Internazionale di Peschiera del Garda (31 Marzo, 3 Aprile) e avrò una importante esposizione museale a Barcellona (5-7 Maggio) presso il MEAM, il famoso Museo Europeo di Arte Moderna. Esporrò inoltre in fiere d’arte a Londra e a Parigi. Ci sono molti ulteriori appuntamenti per i quali la data deve ancora essere fissata; consiglio quindi di tenersi sempre aggiornati visitando il mio sito ufficiale.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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