Terapia di coppia: quando iniziare un percorso terapeutico?
Con San Valentino ormai alle spalle, è tempo di bilanci: qual è lo “stato di salute” della vostra relazione? Siete in un rapporto stabile e sereno?
Il giorno degli innamorati celebra la forza dell’amore, ma ci offre anche l’occasione di approfondire e capire a che punto di un rapporto siamo arrivati.
Le relazioni, del resto, non sono sempre facili.
Nel rapporto di coppia possono incorrere conflitti, tensioni e momenti di allontanamento che se non affrontati rischiano di condurre a una crisi.
Per evitare di raggiungere il punto di non ritorno, un valido alleato può arrivare dal ricorso a uno specialista.
Ne abbiamo parlato con gli specialisti di TherapyChat, l’applicazione mobile e web di psicologia online.
Come funziona la terapia di coppia?
Durante una seduta, il consulente offre la possibilità alle parti coinvolte di condividere e confrontarsi sugli aspetti della vita in comune più problematiche, le situazioni e le circostanze che sono motivo di conflitto o incomprensione.
Analizzando la storia della relazione nel rispetto dei tempi e degli spazi dei diretti interessati, lo specialista può proporre idee e attività personalizzate sui bisogni specifici della coppia.
In questo modo si crea una nuova narrazione di coppia che permette di comprendere e conciliare comportamenti e individualità di ciascun partner all’interno della medesima dimensione.
L’obiettivo della terapia è quello di reinterpretare eventi e conflitti e ristabilire così un rinnovato equilibrio nella coppia che, una volta presa consapevolezza delle proprie scelte di vita, può recuperare o ristabilire la propria intesa.
La terapia si rivela un ottimo strumento di aiuto soprattutto quando nella coppia si vive un malessere duraturo dovuto a dinamiche ripetitive e a frustrazioni inespresse.
Il terapeuta specializzato in psicoterapia di coppia ha il compito di individuare tutte queste dinamiche per arrivare alla risoluzione del conflitto, senza necessariamente salvare la relazione, e offrire una lettura imparziale dello “stato di salute” della coppia.
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Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare quando si tratta di salute di coppia troviamo:
- la mancanza di equilibrio tra il tempo trascorso insieme e il tempo trascorso da soli: può essere negativo passare troppo tempo insieme ma anche non avere spazi condivisi o addirittura l’interesse di crearli. Il primo fattore può anche uccidere la relazione incorrendo in troppa routine, mancanza di stimoli per nutrire la relazione e anche possibile dipendenza emotiva.
- il poco contatto fisico e la relazione sessuale: il contatto fisico è un’espressione del legame che unisce due persone, ma aiuta anche a rafforzarlo grazie all’ossitocina, un ormone legato all’attaccamento, che secerniamo attraverso il contatto fisico, tra gli altri modi.
- l’assenza e la qualità delle nostre dimostrazioni d’affetto
- l’alto livello di conflitto, lamentele ricorrenti, atteggiamenti aggressivi o difensivi: i deficit di comunicazione producono conflitti dovuti alla mancanza di comprensione tra le parti, o sentimenti di vuoto e di estraneità nella coppia. Un alto livello di critiche, lamentele e atteggiamenti aggressivi o difensivi, ci avverte di un importante deficit nella relazione.
- sentimenti di disconnessione o solitudine nella coppia: questo è il prodotto di un danno alla coppia in uno qualsiasi degli altri pilastri. Quindi dovrebbe essere un segnale di avvertimento immediato.
- assenza di attenzione e interesse reciproci
- crescere su strade opposte: le persone cambiano nel tempo e questo è naturale, ma l’importante è che i valori di base che erano condivisi non arrivino a lacerare la coppia. Soprattutto, è importante mantenere il rispetto all’interno della relazione.
“Quindi, sarebbe opportuno valutare la possibilità di iniziare un percorso di terapia quando si verifica almeno uno (o più) di queste condizioni”, spiegano gli esperti di TherapyChat.
Cosa succede se solo 1 dei 2 partner è d’accordo sull’affrontare la terapia?
Il fatto che solo 1 dei 2 partner sia d’accordo sull’andare in terapia è una situazione piuttosto comune per diversi motivi:
- Una relazione molto danneggiata in cui solo uno dei partner ha speranza ed energia o la volontà di lottare.
- Una coppia in crisi in cui uno dei due evita di vedere la realtà della situazione per non affrontare sentimenti o verità scomode.
- O nei casi in cui uno dei partner ha avuto in passato esperienze negative in terapia o non crede che la terapia possa aiutarlo.
“In questi casi, non è possibile lavorare con la coppia come sistema, poiché è necessario poter coinvolgere entrambi i partner in dinamiche comuni.
Lo psicologo può comunque aiutare la persona interessata a lavorare sulla relazione.
Attraverso un processo individuale si può imparare a gestire la tensione dovuta ai conflitti di copia, si prende coscienza dello stato di salute della relazione e si acquisiscono risorse e strumenti che possono favorire una buona comunicazione e quindi la risoluzione dei conflitti.
In questo modo, la persona in terapia mostra i benefici che questo percorso offre e funge da buon esempio alla persona che è riluttante ad andare in terapia”, dicono gli specialisti.
Una terapia di coppia coinvolge anche i figli?
“Se la terapia coinvolge anche i figli si parla di terapia familiare.
Ogni conflitto nella coppia ha ripercussioni sulle dinamiche familiari ma se vediamo che i bambini sono molto colpiti e stanno subendo alti livelli di stress, la cosa migliore sarebbe offrire loro un servizio di terapia individuale in modo che abbiano il loro spazio per esprimersi e imparare a gestire la situazione.
Ma c’è anche la possibilità di trattare questi problemi attraverso una terapia familiare in cui è possibile trattare tutte le dinamiche che coinvolgono non solo la coppia ma tutti i membri del nucleo familiare”, concludono gli specialisti di TherapyChat.
La terapia di coppia tra i VIP
Lo hanno dimostrato molte coppie famose di Hollywood, e non solo: un percorso di terapia intrapreso volontariamente e sentito da entrambe le parti può aiutare a risolvere ma anche a prevenire le crisi più difficili.
Therapy Chat ha raccolto una carrellata di vip innamorati che si sono seduti, insieme, nello studio di uno specialista.
Al di là delle singole esperienze, la testimonianza di queste coppie belle e famose rappresenta sicuramente un importante contributo al sempre più necessario processo di normalizzazione della terapia, come un processo utile alla salute di una relazione.
Kristen Bell e Dax Shepard
Le due star del cinema, dopo il matrimonio nel 2013, hanno dichiarato di avere iniziato un percorso di terapia per imparare a comunicare meglio e per riuscire a disinnescare le situazioni di conflitto sul nascere.
Justin Timberlake e Jessica Biel
Il matrimonio tra il cantante e l’attrice è stabile e felice anche grazie al supporto di uno specialista.
La coppia, insieme dal 2007, aveva infatti passato un momento di crisi a causa di un tradimento e si era separata per un breve periodo nel 2011.
Grazie alla terapia la coppia ha superato la crisi e salvato il matrimonio.
Chiara Ferragni e Fedez
Infine, in Italia, abbiamo l’esempio virtuoso della regina delle influencer e del marito rapper che, seppure in una relazione serena iniziata a ottobre 2016 e apparentemente priva di problemi, hanno dichiarato pubblicamente di fare terapia di coppia proprio per assicurare un buono stato di salute della relazione.