Adotta una Mucca: iniziativa valtellinese che avvicina la gente alla campagna e ai monti
Adotta una Mucca; già, perché la necessità aguzza l’ingegno, dice un proverbio antico quanto l’uomo; niente di più vero, e succede sempre e ovunque; la conferma arriva dalla Valtellina, e precisamente da Grosio, un paese a metà strada tra Tirano e Bormio, famoso per le sue incisioni rupestri della Rupe Magna, il palazzo Visconti Venosta e per aver dato i natali a Giorgio Pruneri, antico fonditore di campane di ogni dimensione e tipo.
In paese, nei pressi del cimitero, esiste da oltre quarant’anni un’azienda agricola che alleva mucche di razza scozzese Highland, bruna alpina, frisona, qualche capra e qualche pecora, producendo ottimi formaggi da vendere direttamente; niente a che vedere con la GDO, per intenderci.
Adotta una Mucca: a Grosio si può
Un paio d’anni fa anche in quest’angolo di Lombardia la crisi economica si è fatta sentire in modo ancora più pesante rispetto agli anni precedenti, tanto che per poter sopravvivere l’azienda è stata costretta a vendere una parte dei suoi animali per poter acquistare il fieno per quelli rimasti.
Una situazione insostenibile nel lungo periodo, senonché la giovane Lucia, figlia di Rita e Roberto Giacomelli, proprietari dell’azienda agricola, fortemente innamorata del tipo di vita che ha fatto fin da bambina in fattoria d’inverno e in alpeggio d’estate, della natura, delle tradizioni, delle sue mucche, ha pensato che per salvare l’azienda l’unica possibilità fosse il “crowfounding”, cioè ottenere da piccoli “investitori” i fondi necessari all’acquisto del fieno, in cambio di una successiva fornitura di formaggio.
In realtà è quasi meglio parlare di una forma di baratto più che di investimento; con l’ausilio della locale Coldiretti e di alcuni amici e sull’esempio di analoghe iniziative sorte in altre parti d’Italia, è così nata nel 2014 l’iniziativa di “Adotta una mucca” e “Adotta una mucca e una capra” in quanto altre realtà locali di allevamento bovino e di capre che fanno capo a giovani agricoltori si sono aggregate e che, in seguito al passaparola e alla presenza su Facebook hanno ottenuto immediatamente un riscontro inaspettato.
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In pratica, chiunque voglia può adottare a distanza una delle mucche inviando all’azienda la somma di 50 euro e nel corso dell’anno, in genere d’estate o nel periodo natalizio, riceverà indietro un controvalore di 40 euro della sua “adozione” sotto forma di ottimi formaggi.
Il 2016 è stato un anno felice per le quasi 150 adozioni ottenute per Altea, Cassiopea, Chanel, Cherise, Circe, Petra, Esmeralda, Fiore, Lucy e le altre, che hanno permesso a Lucia e ai suoi genitori di garantire il pasto quotidiano ai loro animali nel periodo invernale.
In estate il problema non si pone, in quanto l’intera azienda, umani, mucche, capre, pecore, cani, gatti e galline, si trasferiscono in alpeggio, sui duemila metri dell’Alpe Boron, in Valdidentro, dove gestiscono un agriturismo della Regione Lombardia, ai piedi del ghiacciaio Cima Piazzi in una posizione invidiabile per clima, ambiente naturale, profumi, tranquillità.
Qui gli animali mangiano erba fresca con i profumi dei fiori di alta montagna, bevendo l’acqua dei ruscelli che scendono dal ghiacciaio e producono il latte col quale i Giacomelli fanno formaggi Casera, Boron, Boronzola, Già Gros, Ubriaco e ottimo burro di panna.
Nel corso dell’estate sono molti gli amici e i turisti che salgono all’Alpe Boron per “gustare” il benessere della sua natura e tra loro molti sono gli adottandi per “conoscere” le loro figliocce, mangiare un piatto di pizzoccheri, polenta taragna, un po’ di formaggio, bresaola e “slinzega” e gustare un bicchiere di ottimo nebbiolo valtellinese; gente della valle, ma anche da più lontano, dalla Romagna e da varie città d’Italia, della Svizzera, persino da Montecarlo.
Adotta una Mucca; un altro modo per amare la campagna e la montagna
“Adotta una mucca” è una bellissima iniziativa, di cui Lucia Giacomelli va giustamente fiera, perché ha permesso non solo di dare una grande mano all’azienda di famiglia, ma anche di far scoprire a tante persone che un piccolo gesto di solidarietà può generare qualcosa di bello, facendo riscoprire e conoscere il gusto del lavoro agricolo, del lavoro del casaro, della bellezza della natura che ci circonda, in particolare quella degli alpeggi come l’amata Alpe Boron che Lucia non si stanca mai di lodare anche con bellissime liriche raccolte in un libro di poesie andato in stampa di recente. Le adozioni per il 2017 si apriranno tra un mese e chi vuole adottare una mucca può trovare le istruzioni per farlo sulla pagina Facebook di “Lucia Alpe Boron”.
13 Commenti
Purtroppo vedo che l’articolo è uscito ugualmente senza correzioni di rilievo. Posso immaginare che la fonte sia la famiglia Giacomelli. Speravo che dopo aver scritto sotto alla bozza apparsa sul gruppo adotta una mucca e una capra che questa non era la storia vera, l’articolo non sarebbe uscito.
Sul gruppo ADOTTA UNA MUCCA e UNA CAPRA in due parti la vera storia che consiglierei di andare a leggere per cultura personale e perchè le bugie, soprattutto nei confronti di chi tanto ha fatto non sono una bella cosa eticamente.
Egregio amico, ho letto attentamente la storia che ha postato sul social e devo dire che non vi ho trovato alcuna contraddizione con quanto si afferma nell’articolo pubblicato sul Font.
L’idea di un articolo su un’iniziativa che ho trovato lodevole è partita dopo aver visto lo scorso inverno 2015 lo striscione appeso alla stalla dell’Azienda Agricola Giacomelli, in quel di Grosio, che mi ha incuriosito. D’altronde, è il mio mestiere, e penso lei sappia che nella redazione di un articolo, la sintesi della storia è fondamentale per non fare scappare il lettore.
Una chiacchierata con i sig.ri Giacomelli e con la figlia Lucia è servita per lo spunto, corroborato poi anche da quanto pubblicato precedentemente sui giornali locali, che mi sono premurato di consultare.
Non mi pare che nell’articolo in questione vi siano quelle che lei chiama “bugie”, senza precisare a cosa si riferisca; forse al fatto che l’idea sia “nata dal web”, come afferma nella sua “storia vera”? Può anche essere, ma personalmente trovo la cosa un po’ ridicola, perché ogni idea nasce dalle persone ed il web è solo uno strumento, un mezzo, tanto che mi hanno fatto sorridere certe espressioni che ha usato nella sua interminabile storia: “il web si è commosso”; “Lucia venne contattata dal web”; “il web salì insieme a Lucia da Amanda” e altre amenità del genere; quello che lei chiama il Web, secondo la mia modesta opinione, ha nome, cognome e professione e non mi è dato né interessa saperlo.
Il mio articolo, che comunque mai avrebbe potuto essere di qualche interesse per alcuno se interminabile come la sua storia, e che invece è stato notevolmente visualizzato sia sul portale che sulla pagina Facebook dello stesso, voleva essere un omaggio disinteressato ad una persona, anzi ad una famiglia grosina interessante e volonterosa, ben diversa da chi, dopo aver visto la prima bozza dell’articolo, si è premurato di sospenderla e poi cancellarla dal relativo gruppo Facebook, accusandola di “protagonismo”.
Per sua informazione le dirò anche che ho volutamente evitato di parlare delle iniziative dei mercatini che questo gruppo “Adotta una mucca e una capra” sta portando avanti in questo periodo natalizio, assolutamente lodevoli in altre stagioni dell’anno, ma sospette nel periodo in cui le capre non danno latte; non volevo fare cattiva pubblicità al gruppo.
Le dirò:
1) Il fatto che Lucia se ne sia andata dal gruppo non dipende soltanto dall’articolo in questione, ma da innumerevoli altri problemi che hanno seguito tutto il cammino della storia e non io ma ben tutti gli amministratori del gruppo hanno accettato di buon grado il fatto che Lucia abbia voluto andarsene. Ed è stata bloccata dal gruppo solo dopo essersene andata.
2) Se ha letto gli articoli precedenti, a lei forse non è stato detto che tutti eccetto uno hanno portato grandissime discussioni, non sicuramente per manie di protagonismo di altri, ma perché non hanno mai riportato i fatti come erano realmente avvenuti e Lucia sempre si è scusata dicendo che lei aveva fatto di tutto per dire ai giornalisti in questione che non era lei ma il gruppo ad aver fatto quasi tutto… si vede che son tutti strani questi giornalisti, anche se mi permetta di dubitarlo.
Fino ad ora le discussioni erano state sempre private per evitare ripercussioni al gruppo stesso.
3) Se questa volta è successo tutto ciò è perché a tutto c’è un limite. Tra l’altro Lucia ha assicurato gli amministratori del gruppo che lei avrebbe dovuto correggere la bozza e le avrebbe detto di non pubblicare nulla perché figurarsi se lei mai avesse voluto uscisse di nuovo un articolo del genere… a quanto pare non vi siete capiti.
4) trovato comunque l’articolo sul web, Lucia ha detto agli amministratori che lei mai avrebbe consentito un articolo del genere, che l’articolo era uscito senza il suo permesso. E alla domanda degli amministratori :”allora fallo cancellare e guarda che puoi anche denunciare il giornalista” ha risposto, questo non me la sento perché voleva solo dare una mano, ma lo faccio cancellare di sicuro.
5) Naturalmente tutto ciò è conservato sulla chat del gruppo.
6) Comunque il fatto che Lucia abbia deciso di abbandonare il gruppo non dipende solo da questa diatriba ma da ben altri problemi che c’erano da molto tempo tra lei e gli amministratori.
7) Il formaggio di capra abbisogna di qualche tempo per stagionare e viene conservato abbastanza a lungo, questa parte non l’ho proprio capita.
8) Ma per concludere davvero questa brutta storia, quel che mi dispiace è che è stata una bellissima storia di solidarietà di tanta gente che ha messo, tempo, impegno e denaro per riuscire a salvarli e riportare un po’ di sorrisi e si concluda invece purtroppo in una maniera che non meritava.
9) Mi scuso con lei, ma Lucia ci aveva assicurato di essere stata chiara in vostri messaggi privati dopo che uscito sul gruppo l’articolo aveva creato della delusione nel gruppo.
E per concludere la storia vera è prolissa solo per mettere in evidenza una volta per tutte tutto ciò che è accaduto… sa la cosa più brutta e far del bene con il cuore, senza secondi fini e veder finire tutto così.
Nessuno accusa lei come giornalista…
Infatti i formaggi di capra venduti sono tutti stagionati….
Sig.Tommasini…sono Monica Fumagalli e faccio parte del gruppo di Adotta una mucca…diventato poi anche adotta una capra dai suoi albori. Il signor Marco Osculati,vero signore perchè non è mai voluto apparire come ideatore del progetto,è sempre stato fiero del successo ottenuto perchè ha ridato il sorriso a Lucia e ai suoi.Io ne sono testimone.Ha sempre detto a Lucia di apparire pure come l’ideatrice convinto che cio le avesse portato maggiore pubblicita e visibilita,ma le ha anche.chiesto.di non.dimenticare di sottolineare tutta la solidarieta avuta. Si è ottenuto che si dimenticasse di citare tutto il bene ricevuto gratuitamente.Dimenticandosi anche gli altri due allevatori…Be signor Tommasini,credo che la verita sia la cosa piu bella del mondo e che non si faccia mai del male dirla,per cui è un.po triste che qui in questo suo articolo ne appaia solo una parte di verita…perchè non ci contatta siamo su fb…lei lo sa,le farebbe onore approfondire la vera storia di “adotta.una mucca e una capra” …è una bella storia di.solidarieta come se ne vedono veramente poche al giorno d’oggi…ma ci sono ancora.Saluti.Monica Fumagalli
…mi perdoni…aggiungo…ma non cancelli anche il mio commento…
Sono un estimatore di questi formaggi! Non capisco cosa ci sia di sospetto anche perchè in questi mercatini vengono venduti e ovviamente acquistati formaggi stagionati. io sono un consumatore e acquirente. Bisognerebbe sospettare della grande distribuzione, non del lavoro onesto di piccoli produttori continuamente vessati da una falsa politica agro alimentare italiana.
Tutto il resto, polemiche e tanti bla, bla, bla sono solo gossip per vendere gli articoli!
Cordialità
Giovanni Guglielmo Cavalleri
Buonasera , la sua risposta a Marco Osculati è peggio di quanto scritto nel suo articolo. Un Giornalista dovrebbe sempre controllare che le proprie fonti siano veritiere. Non solo non lo ha fatto ma quando le viene fatto presente che quanto scritto non corrisponde al vero, si permette di attaccare e insultare. Sono tra le prime persone a cui Marco ha raccontato la storia di Lucia e per mesi si è parlato di cosa si sarebbe potuto fare per aiutare la famiglia Giacomelli. Marco ha creato il gruppo facebook e il passaparola e il web ha creato una rete di persone che con il cuore ha aiutato tramite le adozioni a risanare una situazione economica disastrosa.questo è stato solo l inizio. ….avrei sncora molto da raccontarle e le ho anche mandato un messaggio con il mio recapito per poterle parlare ma sto ancora aspettando…..ha paura di sapere la verità? ?? Il suo è un atteggiamento inaccettabile e fa vergognare chi veramente scrive articoli seri.stia tranquillo che non molleremo nel nostro progetto in cui crediamo versmente: aiutare piccole aziende agricole in difficoltà. Cordiali ….ma non troppo….saluti
vedo che cancella le risposte, complimenti… avanti così!
mi risulta ci sia un altro commento della signora manganini… sbaglio forse? 🙂
anche Amanda della moretta mi risulta, dove sta? non lo vedo…
Carissimi lettori, mi fa molto piacere leggere i vostri commenti all’articolo di Massimo Tommasini, significa che ha saputo cogliere e sviluppare un argomento interessante. Mi spiace se, in qualche modo, vi sentite defraudati della verità, ma nessuno ha mai detto che non si possa tornare sull’argomento e soprattutto che non si possa dar voce a chi la pensa diversamente. Sicuramente il nostro giornale darà seguito a questa vicenda. Una cosa però deve essere chiara: i nostri lettori possono SEMPRE dire la loro, in trasparenza e onestà. Nessuno della redazione si permette di cancellare i commenti postati dai lettori anche quando sono negativi. Non è mai successo e non accadrà mai. Quindi, Sig. Marco Sculati e Signora Monica Fumagalli, tranquilli: ecco pubblicati anche i vostri commenti. Semplicemente per policy interna la sola persona che può approvare i commenti è il direttore responsabile. Sono certa che capirete come questa cosa non sempre avvenga in tempo reale: anche io ho una vita! Continuate a seguirci e contattateci: vi daremo lo spazio che il vostro progetto merita. Colgo l’occasione per augurarvi un sereno Natale.
Rossana Pessione
Direttore de Il Font
Credo che la risposta del nostro Direttore e soprattutto il post pubblicato dalla giovane Lucia Giacomelli sulla propria pagina Facebook, lei involontaria protagonista della vicenda che ha suscitato queste inutili polemiche, siano sufficienti. Buon Natale a tutti i componenti del gruppo “Adotta una mucca e una Capra”.