L’alcol è un vostro problema? Forse un nuovo farmaco, tale da combattere la vostra dipendenza, sarà creato grazie a una serie di scoperte rilevanti. Le ha attuate l’équipe di ricercatori del Karolinska Insitutet e dell’Accademia Sahlgrenska in Svezia. Si tratta di due studi distinti. E’ stato individuato un particolare inibitore della dopamina, in grado di ridurre il desiderio di alcol in coloro che ne sono dipendenti. Il livello di dopamina risulta normalizzato per un periodo lungo.
Alcolismo, tutto parte dal senso di gratificazione
L’alcol fa sì che il sistema di gratificazione del cervello rilasci più dopamina del normale, scatenando un senso di benessere. Ma se si beve una quantità di alcol maggiore, il sistema di ricompensa si desensibilizza e viene rilasciata dopamina in quantità minore. Una persona può essere nelle condizioni di bere più alcol non per sentirsi euforica, ma per raggiungere uno stato di normalità fisica ed emozionale. Tutto è legato alla normalizzazione della dopamina.
Pia Steensland è lavora al Karolinska Institute ed è co-autrice di entrambi gli studi. Queste le sue parole: “I risultati dei nostri studi sono molto promettenti, ma è ancora presto per parlare di un farmaco contro l’alcolismo. Gli studi sono tuttavia molto interessanti, perché svelano un aspetto ancora poco noto dei meccanismi di regolazione del senso di gratificazione, che è alla base del meccanismo di creazione della dipendenza da alcol“.
Alcolismo, come si sono svolte le ricerche
Una delle due ricerche è stata pubblicata sulla rivista European neuropsychopharmacology: l’inibitore è stato somministrato a un gruppo di ragazzi, presi in considerazione insieme a un gruppo di controllo, che non era stato trattato con l’inibitore. Il gruppo di controllo è risultato maggiormente invogliato a bere. Entriamo nel dettaglio. Gli scienziati avevano reclutato 56 uomini dipendenti dall’alcol, che avrebbero voluto bere l’equivalente di una bottiglia di vino in un giorno. I partecipanti si erano astenuti dal bere almeno per quattro giorni. Per due settimane, ai partecipanti è stato poi permesso di bere quanto volessero. Al quindicesimo giorno, a ogni persona è stato offerto un bicchiere del loro alcolico preferito. Né i soggetti, né i ricercatori, sapevano chi avesse assunto il farmaco sperimentale e chi invece fosse stato sottoposto a un placebo.
La seconda ricerca, pubblicata su Addiction biology, ha riguardato i topolini da laboratorio: si è visto che i livelli di dopamina molto bassi di alcuni ratti con dipendenza da alcool, tornavano normali dopo la somministrazione di questo composto.
Alcolismo, problematiche legate alle cure disponibili
I farmaci oggi in commercio per la dipendenza da alcol non funzionano. La popolazione dei pazienti è differente geneticamente: per questa ragione soltanto alcuni sottogruppi traggono beneficio dalle cure. Le prescrizioni, di conseguenza, sono basse ed enorme è la necessità di medicine migliori.