App salute, siamo certi di quel che leggiamo?

App salute, siamo certi di quel che leggiamo?

Internet pone spesso alla presenza di contenuti eterogenei e non selezionati: è l’utente che deve fare una cernita accurata e oculata, ma spesso non ha gli strumenti. E’ stato posto in essere un osservatorio per passare al vaglio le app che si occupano di salute: da ciò si muove per determinare in internet realtà accreditate scientificamente. Il Comitato nazionale per la bioetica ha approvato all’unanimità “Mobile-health e applicazioni per la salute: aspetti bioetici”, un parere dal quale si evince quanto detto. Le applicazioni dedicate alla salute, in primo luogo, dovrebbero essere sottoposte a criteri universali e condivisi. Ci sono, per esempio, applicazioni che sono anche dispositivi medici, da distinguere dalle applicazioni che non lo sono. Bisognerebbe ragionare a tre dimensioni e far lavorare allo stesso tavolo informatici, progettisti e medici. Spalla a spalla con questi professionisti dovrebbero stare anche esperti di etica, scienze cognitive e sociali, da far intervenire in tutte le fasi della creazione delle app: progettazione, sperimentazione e valutazione. Sicurezza e privacy, poi, dovrebbero essere rispettate dai produttori di applicazioni. Al momento dell’utilizzo, l’utente dovrebbe essere informato dettagliatamente. Non bisogna poi dimenticare che questi strumenti capitano sempre più spesso nelle piccole mani dei minori, dato da non sottovalutare, come del resto l’attenzione per anziani, che possono essere non informatizzati, e disabili, che della tecnologia devono servirsi per progredire. I medici non devono dimenticare il rapporto che hanno con i pazienti, che deve essere potenziato, non svilito, dall’uso delle app. L’identità dell’individuo, sia dal punto di vista personale, sia da quello proprio dell’interazione con altri, deve essere salvaguardata.

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »