Un bambino che si blocca all’improvviso, guardando fisso nel vuoto: ha un attacco di assenza epilettica. Questa patologia colpisce prevalentemente i fanciulli. E’ possibile riscontrare anche movimenti automatici e parole incomprensibili pronunciate. Quando l’attacco è finito, come se niente fosse, il bambino riprende l’attività precedente e non ricorda nulla. Attualmente, i farmaci utilizzati non raggiungono spesso l’obiettivo, posto che il 20% dei pazienti non risponde alla cura. Gli effetti collaterali, inoltre, sono seri e il farmaco, con il tempo, può non essere più efficace.
Una nuova strada
Una nuova strada riguarda un farmaco la cui azione avviene su particolari recettori presenti nel sistema nervoso. L’unità di neurofarmacologia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Is), coordinata dal dottor Richard Ngomba, studia l’argomento da più di quattro anni. In una ricerca recente, si chiarisce il funzionamento della molecola al livello di particolari aree cerebrali. Sono state messe in risalto anche le interazioni con un altro farmaco: la tiagabina, utilizzata nella cura delle epilessie. Pubblica lo studio il giornale scientifico Epilepsia.
L’unità ha focalizzato due molecole che agiscono sui recettori per il glutammato, sostanza che consente la comunicazione tra una cellula nervosa e l’altra. Le patologie neurologiche agiscono proprio a livello di questi recettori, detti metabotropici. I primi esperimenti sono stati condotti sugli animali. Le due molecole studiate modulano l’attività dei recettori e sono risultate efficaci nel ridurre il numero e la durata degli attacchi, come si capisce dall’elettroencefalogramma. Anche la durata nel tempo degli effetti dei farmaci è stata sottoposta a test. Questo aspetto è risultato positivo in uno dei composti. In sintesi, la molecola potenzia l’effetto del glutammato. Gli esperimenti sugli animali, pur discussi su più fronti, sono stati utili a capire nel dettaglio che cosa avviene nel cervello, in particolare nel talamo e nella corteccia cerebrale. Quando si utilizza anche la tiagabina, farmaco per l’epilessia, e questa viene iniettata soltanto nella corteccia cerebrale, questa riduce le assenze. Se iniettata nel talamo, invece, le aumenta. Tutto ciò serve a caratterizzare il farmaco, in modo da utilizzarlo con più precisione ed efficacia. Bisogna ancora studiare le interazione con altri farmaci antiepilettici comuni.