Camminare in montagna, i consigli del cardiologo

I benefici del camminare sono evidenti a livello metabolico. In montagna, poi, l’ossigenazione è più facile e la catena respiratoria cellulare si attiva più facilmente. In questo modo, il metabolismo degli zuccheri migliora e l’azione dell’insulina viene sensibilizzata. L’ambiente è piacevole, dunque l’attività fisica svolta sui monti agisce a livello psicologico, stimolando la produzione delle endorfine. Queste ultime migliorano il benessere cardiometabolico e riducono l’infiammazione. Lo afferma un cardiologo, il dottor Massimo Gualerzi, dirigente medico dell’Unità di prevenzione e riabilitazione cardiovascolare di Parma e docente dell’università degli studi della stessa città. Ha pubblicato un testo, dal titolo Supersalute. Oltre all’attività clinica, svolge attività divulgativa e di prevenzione, è consulente sul sito della salute del Sole 24 ore ed è ospite abituale su Radio 24. Questo medico cammina in montagna. Lo si può fare, ad esempio, in Trentino, dove le splendide Dolomiti sono patrimonio mondiale Unesco. In quest’ambito, esistono associazioni specializzate in escursioni e percorsi a piedi ad alta quota, è possibile camminare sui sentieri di montagna. Segnaliamo l’area tra il Parco Adamello Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio, Madonna di Campiglio e le Dolomiti del Brenta, fino alla Val di Fassa, Moena e Canazei, San Martino di Castrozza. Ai confini con l’Alto Adige, poi, sorgono i monti del Latemar, Catinaccio, Sassolungo e Sella. Un magnifico scenario, all’interno del quale costruire il proprio percorso per migliorare la propria salute e respirare.