La cheratosi attinica si cura con i raggi del sole

La cheratosi attinica si cura con i raggi del sole

Questa mattina, a Milano si è svolto un evento dal titolo “Cheratosi attinica: oggi si previene con un dispositivo medico, domani si curerà con i raggi del sole”.

E’ sempre necessario intervenire in presenza di cheratosi attinica, malattia della pelle legata all’esposizione al sole, che può evolvere in carcinoma: il carcinoma cutaneo a cellule squamose nel 60% dei casi si forma a partire da una cheratosi attinica.

Sole e cheratosi attinica, un legame indissolubile?

Abbiamo raggiunto i presenti all’evento, chiedendo di saperne di più in merito a questa patologia. A Giuseppe Argenziano, professore di Clinica dermatologica presso la Seconda università di Napoli, abbiamo chiesto se esista o meno un legame indissolubile tra la cheratosi attinica e l’esposizione al sole o alle lampade. Ecco le sue parole: “Assolutamente sì. La cheratosi attinica si forma solo se c’è un danno solare nella pelle. Ovviamente non tutti lo sviluppano. Ad esempio le carnagioni più scure non ne sono soggette, ma le persone di pelle chiara ne sono molto soggette. Basti pensare all’Australia, dove i due terzi della popolazione soffrono di questa patologia!” Secondo gli specialisti, i dati relativi all’incidenza della cheratosi attinica, pari all’1,5% e al 3% negli ultra-settantenni, sono sottostimati.

Abbiamo chiesto al professore come prevenire la patologia. Queste le sue parole: “la fotoprotezione è il cardine della prevenzione. gli effetti preventivi della protezione solare sono massimi nell’infanzia, ma siccome la pelle ricorda tutto e accumula il danno, la fotoprotezione è importante per tutti, dai bambini agli anziani”. Così si esprime Giuseppe Argenziano in merito ai nuovi trattamenti che possono essere applicati: “Molti, soprattutto le nuove terapie topiche con creme specificamente studiate per il trattamento delle cheratosi e del campo di cancerizzazione”.

Spieghiamo meglio la malattia: “Come dice la parola, la cheratosi è una lesione che si manifesta come una rugosità sulla pelle fotoesposta (attinica). Nonostante sia una forma precoce di carcinoma, la cheratosi attinica progredisce verso uno stadio più aggressivo di malattia, e quindi di potenziale sviluppo di metastasi, solo in una piccolissima percentuale di casi. Si stima che solo una cheratosi attinica su 1000 diventa un vero e proprio carcinoma invasivo. Il campo di cancerizzazione è un tratto di pelle relativamente esteso, come il cuoio capelluto calvo, caratterizzato da un numero variabile di cheratosi attiniche e un tratto di cute perilesionale variamente danneggiato. In questi soggetti il rischio di formazione di un carcinoma squamocellulare invasivo diventa sostanziale. Da ciò si deduce che non è solo importante trattare le cheratosi attiniche ma anche il campo di cancerizzazione”.

Fotoprotezione

“Il trattamento prevede non solo l’utilizzo di creme o sistemi fisici come la crioterapia, ma anche la successiva fotoprotezione per la prevenzione delle recidive.

Esistono oggi in commercio fotoprotettori specifici, che nascono appunto per la prevenzione specifica delle cheratosi e che quindi possono essere considerati il trattamento di elezione per la prevenzione di queste lesioni. A rendere questi fotoprotettori specifici per questa patologia sono innanzitutto gli studi scientifici pubblicati che hanno dimostrato la loro efficacia su un elevato numero di pazienti trattati in un regime controllato quale è quello di uno studio scientifico. Altre proprietà accessorie sono l’elevato fattore di protezione e, soprattutto, la specifica indicazione delle quantità da utilizzare al fine di ottenere una vera protezione nei confronti degli ultravioletti”.

 Un recente studio epidemiologico

La professoressa Maria Concetta Fargnoli, direttore di Clinica dermatologica presso l’Università degli Studi dell’Aquila, ha dichiarato: “In questa sede ho svolto due argomenti principali: il primo riguarda un recente studio epidemiologico di prevalenza delle cheratosi attiniche che abbiamo condotto negli ambulatori di Dermatologia di 24 Centri in Italia, mentre il secondo è rappresentato dalle terapie attualmente disponibili per la cheratosi attinica con particolare attenzione per la terapia fotodinamica. Ecco i segni dai quali si riconosce la cheratosi attinica:”Si manifesta come una lesione della pelle piana o rilevata, di colore rosa-rosso o in alcuni casi marrone chiaro, ricoperta da squame aderenti. Può presentarsi come una lesione singola ma più frequentemente si manifesta con lesioni multiple, localizzate sulle zone fotoesposte. L’esposizione solare cronica rappresenta infatti il principale fattore di rischio per la cheratosi attinica ma tra gli altri si riconoscono anche l’età avanzata, il sesso maschile, la carnagione chiara e tutte le condizioni di immunodepressione”. E’ importante saperla riconoscere, poiché “è stata recentemente inclusa dal Ministero della Salute tra i tumori della pelle ed è considerata un carcinoma squamocellulare in situ. Dal momento che non conosciamo quale delle cheratosi attiniche evolverà verso un carcinoma squamocellulare invasivo, che può essere localmente destruente e può metastatizzare, è importante trattare tutte le lesioni”.

I nuovi trattamenti

Maria Concetta Fargnoli si è espressa in questo senso: “E’ stata recentemente approvata in Europa per il trattamento delle cheratosi attiniche una variante semplificata della terapia fotodinamica (Pdt), una terapia già in uso da anni in Italia con ottimi risultati, chiamata “Daylight Pdt” (presentata durante il ventitreesimo Congresso mondiale di dermatologia di Vancouver, ndr) che utilizza lo stesso agente fotosensibilizzante della Pdt convenzionale ma usa come sorgente di luce la luce del giorno invece di una sorgente di luce artificiale, e si associa ad una riduzione del dolore e dei tempi di esecuzione rispetto alla Pdt convenzionale”.

In sintesi, una malattia dovuta al sole si può curare con i suoi raggi.

 

 

 

 

 

 

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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