Integrare nella dieta mediterranea con i sapori che contraddistinguono gli altri popoli che vivono sulla penisola: in questi giorni, fino a domani, per il settantunesimo congresso italiano di pediatria, è stata presentata la piramide alimentare transculturale. Per i bambini, sono utili cibi come il sorgo, il miglio, il quinoa che integrano l’alimentazione a base di pasta e riso, e germogli di bamboo e foglie di cassava possono aggiungersi a pomodori e melanzane. Litchis e papaya possono essere proposti insieme alle classiche mele, arance, ciliegie. In un secolo caratterizzato da massicci fenomeni migratori, troviamo in Europa componenti di popoli africani e medio-orientali, che creano comunità nel nostro Paese trapiantando le loro abitudini alimentari. Chi, più di un bambino, trovandosi in Italia con o senza la presenza dei genitori, può sentirsi stadicato? In Italia i minori stranieri sono il 10% della popolazione minorile e sono circa un milione. Provengono dall’Europa centrorientale, l’Africa del nord, la Cina, l’America del Sud. Il maggior numero di minori stranieri regolari è alla seconda generazione in Italia. I minori irregolari sono difficili da censire. Questi fanciulli hanno abitudini diverse dalle nostre: c’è chi non dà al bambino il colostro (primo latte, ndr) considerandolo impuro e il Corano richiede l’allattamento fino ai due anni. Parliamo, in alcuni casi, di allattamento esclusivo al seno fino a questa età, abitudine che può essere poco adeguata allo sviluppo necessario. Anche tra i bambini ci sono tradizioni vegetariane,vegane, zen-macrobiotiche e ci sono popolazioni che non si nutrono della sacra carne della mucca. Che cosa deve fare il pediatra? Tenere conto delle tradizioni nel modulare l’alimentazione del bambino ed evitare squilibri nutrizionali recati da tradizioni religiose. Non tutti gli stranieri in Italia, comunque, restano radicati alle proprie tradizioni: alcuni fanno propri gli squilibri europei, come l’assunzione con troppa abbondanza di zuccheri, di proteine e grassi animali. Con queste abitudini, sono dietro l’angolo obesità, diabete, ipertensione arteriosa, tumori.
Il pediatra transculturale
Come deve muoversi il pediatra? Tenere conto dell’alimentazione nel villaggio globale e suggerire un’alimentazione nella quale siano integrati gli elementi non autoctoni. Uno strumento prezioso è la piramide transculturale, da distribuire capillarmente in studi pediatrici, scuole, comunità multiculturali.