Durante la bella stagione si registra la corsa allo sport. Spesso ci si applica in attività troppo intense, alle quali il nostro corpo non è preparato. Coloro i quali sottopongono se stessi a uno sforzo eccessivo non sono consapevoli del problema. Lo afferma il dottor Andrea Grasso, specialista in Ortopedia e responsabile del Trauma sport center della casa di cura Villa Valeria. Sono trecentomila l’anno, secondo una stima dell’Istituto superiore della Sanità, gli infortuni sportivi riscontrati nei mesi estivi, per i quali sono necessarie cure mediche. Si tratta di fratture, traumi alle articolazioni e ai muscoli, stiramenti, contratture. In alcuni casi, si può arrivare anche alla rottura dei tendini.
La spalla è colpita nel 40% dei casi; il ginocchio nel 25%; schiena, gomiti e mani nel 20% e altre parti del corpo sono interessate nel 15% dei casi.
Ci si cimenta negli sport estivi senza preparazione adeguata. Sono numerosi coloro che si sottopongono a pratiche pericolose, nel corso delle quali le ginocchia subiscono danni, come i tuffi; se utilizzando biciclette, mountain bike e motociclette malauguratamente si cade, il risultato è simile. Cadute sulla sabbia legate al beach volley portano a frequenti rotture dei tendini.
A rischio trauma gli sport acquatici, come surf, moto d’acqua, sci nautico. Colpiscono la spalla, che spesso richiede interventi chirurgici. Borsiti ed epicondiliti si manifestano negli ultrasessantenni che praticano il tennis senza le necessarie cautele. Attenzione, poi alle biciclette dotate di pedale che blocca il piede, che possono portare alla rottura della clavicola, traumi degli arti superiori, rottura dei tendini: il ciclista, quando cade, atterra con tutto il corpo, poiché non ha la possibilità di attutire l’impatto con il terreno.
Ai tuffi, inoltre, sono legati traumi spinali con esiti cronici e disabilità; quelli dal trampolino provocano traumi seri alla spalla.
Se si pratica lo jogging, bisogna prestare attenzione alle scarpe inadatte, legate a microtraumi con problematiche a medio termine, come fasciti e lombalgie che si presentano in autunno.
Ha un peso anche il terreno scelto. La campagna o la sabbia non hanno le stesse caratteristiche di una pista di atletica, oppure ciclabile. Non bisogna dimenticare di scaldare i muscoli prima di incominciare l’attività: si consigliano almeno quindici minuti di stretching, con un defaticamento alla fine. Altrimenti il muscolo, che resta contratto, può incorrere in strappi. Se sui muscoli si creano cicatrici, si determina una predisposizione a lesioni successive.
Le fratture articolari delle ossa corte, come la testa dell’omero, portano a una forma di artrosi. Alcuni esiti, come questi, sono a lungo termine.
I bambini rischiano meno
Sono minori i rischi che i bambini corrono. Parliamo di ossa e articolazioni molto elastiche, che assorbono i traumi con facilità maggiore. Sono da sconsigliare, tuttavia, sport da contatto come il rugby e tuffi in acqua bassa.
Sono le mani a essere colpite in sport come pallavolo e basket. Su trentotto milioni di bambini e ragazzi americani si riscontrano 2,6 milioni di accessi al pronto soccorso ogni anno.
Per chi fa sport tutto l’anno
Coloro che sono allenati assorbono meglio urti e cadute. La prudenza non è mai troppa, comunque, in attività ad alto impatto muscolare e articolare.
Si consiglia, per tutti, un adattamento progressivo all’esercizio. La preparazione dovrebbe prevedere un allenamento di circa 30 minuti per 3 volte alla settimana.