Demenza senile, ecco chi rifiuta la valutazione diagnostica
Se il test di screening per la demenza senile ha risultato positivo, alcuni pazienti si rifiutano di essere sottoposti a una valutazione diagnostica approfondita. Li ha messi a fuoco uno studio condotto a Indianapolis: bisognava comprendere quali fossero i connotati di questi pazienti. Gli autori sono Fowler, Frame, Perkins, Gao, Watson, Monahan, Boustani: secondo la loro valutazione, la ragione del rifiuto risiede nelle convinzioni errate legate alla malattia.
Rifiuto di ulteriori test per accertare la demenza senile: come si è svolta l’analisi
E’ stato preso in considerazione per l’analisi un campione di 554 persone, con più di sessantacinque anni, che non avevano avuto una diagnosi di demenza.
I soggetti hanno compilato un questionario: erano richiesti dati relativi alle caratteristiche socio-demografiche, nonché a esperienze, conoscenze e credenze legate alla malattia di Alzheimer. Queste persone sono state sottoposte al test Mmse, che permette di rilevare problemi di memoria. I partecipanti positivi, con punteggio minore o uguale a 24, sono risultati essere 63. Di questi, 21 soltanto hanno accettato di essere sottoposti a una valutazione più approfondita, mentre i rimanenti 42 (pari al 67%) non hanno dato seguito ai risultati, non proseguendo negli accertamenti.
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Demenza senile: i connotati di chi rifiuta ulteriori test
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Ecco l’identikit di chi rifiuta ulteriori test: si tratta di soggetti che vivono da soli. Considerano la demenza come un marchio, come dimostrano alti punteggi acquisiti in quest’ambito nel questionario. Secondo loro, il fatto che il declino cognitivo fosse formalmente identificato è legato alla perdita dell’indipendenza. Sono pessimisti, peraltro, per quanto concerne i trattamenti disponibili, al momento, per la malattia.
Identikit di chi prosegue negli accertamenti relativi alla demenza senile
L’approfondimento diagnostico, viceversa, era accettato da persone che si sarebbero sottoposte a screening anche per altre patologie connesse all’invecchiamento, come il carcinoma colon-rettale. Erano disponibili a controllarsi, per migliorare le proprie condizioni e scongiurare problematiche future.
Demenza senile: campagna informativa necessaria
Ciò che porta lontano da una diagnosi tempestiva di demenza è la carenza di informazioni relative alle cause e ai sintomi della malattia. Bisogna muovere in questo senso, fornendo il più possibile di supporti informativi. E’ vitale che convinzioni errate legate alla demenza senile siano rimosse dal senso comune. In tal modo, le persone che richiedono approfondimenti nei test aumenterebbero di conseguenza, portando a un maggior numero di diagnosi precoci.