Humanitas ha istallato il software DoseWatch sui suoi macchinari radiologici: a un anno da ciò, ha ridotto del 30% i raggi che somministra ai pazienti. Un DoseWatch user meeting italiano, l’1 e il 2 ottobre a Firenze, ha permesso di presentare questa novità.
DoseWatch: un software che regola la dose dei raggi erogati
Il software permette di raccogliere, monitorare e gestire al meglio la dose di raggi erogati dalle apparecchiature radiologiche. DoseWatch fornisce un supporto ai radiologi e ai tecnici dell’ospedale: permette di bilanciare la miglior qualità d’immagine diagnostica e l’erogazione della dose. Lo ha sviluppato General electric healthcare.
DoseWatch: una campagna di sensibilizzazione
Humanitas ha captato il rilievo e l’importanza di questo innegabile passo avanti: per questa ragione ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione interna all’ospedale. Gli stessi pazienti sono coinvolti, insieme agli operatori, per quanto concerne i benefici della nuova tecnologia.
C’è di più: Humanitas si è dotata di una Tac di ultima generazione, General electric revolution evo: anch’essa permette di ridurre la dose erogata nel corso degli esami. Nel dipartimento di diagnostica per immagini dell’ospedale ci sono 5 risonanze magnetiche, fra cui 3 Tesla e open con ambient light, Tac, Pet-Tc, Eos, Ecografi 3D, mammografi digitali.
DoseWatch: la parola agli esperti
Il dottor Luca Balzarini, direttore del dipartimento di Diagnostica per immagini di Humanitas, si è espresso in questo modo: “Anche la legge pone l’attenzione sul controllo della dose somministrata ai pazienti. Esiste una regola definita Alara (‘as low as reasonably achievable’), che impone di minimizzare sempre e comunque la dose erogata, compatibilmente con la necessità di arrivare ad una diagnosi. Per questo motivo la Radiologia di Humanitas ha deciso di investire sul monitoraggio della dose”.
Una sfida si pone di fronte al radiologo oggi: ottenere immagini diagnostiche di alta qualità con un dosaggio basso. Bisogna trovare il giusto compromesso, la corretta via di mezzo, tra la “bellezza formale” delle immagini ottenute con dosi elevate di radiazioni e immagini utili, ma ottenute con dosi contenute. Così conclude Giovanni Tosi, fisico di Humanitas: “Grazie a DoseWatch, che in Humanitas è stato installato in un apparecchio radiologico tradizionale, su un mammografo, su Eos, su 2 Tac e una Pet Tac, abbiamo ottimizzato i nostri protocolli, confrontandoci con l’esperienza di altri centri ospedalieri di eccellenza dotati del software, riuscendo a ridurre la dose fino al 30%”.
Come funziona DoseWatch
DoseWatch funziona come un grande archivio elettronico: raccoglie informazioni relative a ogni esposizione ai raggi dei pazienti. Il suo obiettivo interno è segnalare agli specialisti
clinici come stanno lavorando e permettere loro di fare una comparazione con altre strutture dotate di DoseWatch (circa 80 in Italia); il suo obiettivo esterno è far sì che i pazienti siano informati sulla dose acquisita e raccogliere queste informazioni in un fascicolo elettronico, di cui si può disporre facilmente.