Ernia dorsale del disco: una nuova tecnica chirurgica
Attualità

Ernia dorsale del disco: una nuova tecnica chirurgica

20/05/2015
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Ernia del disco: dove si manifesta? Sulla colonna vertebrale, appunto presso i dischi che uniscono una vertebra all’altra. L’ernia si determina quando una parte del disco esce verso il canale vertebrale: in questa situazione è possibile che le radici nervose o il midollo spinale si comprimano. Con ciò si presentano i sintomi: dolore, perdita di sensibilità, perdita di movimento. Quando la situazione è grave, si predispone un intervento. Le sedi più comuni per l’ernia del disco sono il tratto lombare e quello cervicale. Quando il fenomeno colpisce i dischi delle vertebre toraciche, parliamo di ernie dorsali, che si presentano nel 2% dei casi. Si tratta di una situazione complessa.

A questo livello si è mosso il Dipartimento di neurochirurgia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Is), che ha attuato una tecnica innovativa: essa rende gli interventi meno complessi, rende i rischi per i pazienti minori. Il professor Sergio Paolini ha posto in essere questo procedimento, che in settembre sarà presentato al Congresso mondiale di neurochirurgia, in Roma: “Le ernie dorsali sono un problema spinoso”, ha dichiarato. Di ciò si è occupato l’European Spine Journal. La chiave è la sensibilità del midollo spinale del tratto toracico, che i chirurghi non possono toccare. Per questa ragione si agisce normalmente attraverso il torace, spostando gli organi interni per arrivare alla colonna. I pazienti sovrappeso, cardiopatici, anziani sono a rischio con questa pratica e in passato dovevano scegliere se convivere con il problema, oppure accettare di affrontare un intervento di grandi proporzioni e invasivo.

Nuova tecnica per l’ernia dorsale: tutti i dettagli

Che cosa ha fatto Paolini? Ha aggirato il problema. All’inizio, come in qualsivoglia ernia del disco, con la nuova tecnica si pratica un’incisione dietro la schiena. Si ricava poi, dentro la vertebra, uno spazio di lavoro che grazie all’endoscopio dà al chirurgo gli stessi vantaggi del sistema trans-toracico. L’ernia non è più nascosta in un punto cieco ma può essere visualizzata; il midollo non viene toccato. Il paziente ha gli stessi rischi che corre con una semplice ernia lombare. E’ di nuovo in piedi la sera stessa, o al più il giorno successivo e torna a casa in pochi giorni. La tecnica con endoscopio, utilissima, può essere applicata anche su neurinomi e meningiomi.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

1 Commento

  • Ho 70 anni. Mi sono interessato a quest’articolo perché da non molto sto soffrendo di dolori dorsali lancinanti non causati da trauma, all’altezza della scapola destra con irradiazione al braccio destro fino alla mano con leggero formicolio. Da una risonanza magnetica risultano due protrusioni discali. La metodica di intervento proposta in questo articolo mi ha risollevato, ma rimango perplesso per la, talvolta, estrema complessità e, dunque, pericolosità annunciata con tutte le altre metodologie.

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