Fatti di Parigi e flussi migratori

Fatti di Parigi e flussi migratori

Secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l’allarme terrorismo e i fatti di Parigi “rischiano di avere effetti anche sulla nostra disponibilità all’accoglienza e alla gestione equilibrata ed etica dei flussi migratori”. Queste parole sono state pronunciate in un intervento alla Conferenza di alto livello su migrazione e salute, organizzata dalla Oms, in corso ieri e oggi a Roma: la ospita il Governo italiano e partecipano rappresentanti provenienti dai 53 Paesi dell’ Oms Europa e da altre regioni dell’ Organizzazione mondiale della sanità. Chiediamoci semplicemente: immigrato significa terrorista? Gli sbarchi da altri Paesi ci mettono, di fatto, in pericolo? Ognuno può rispondere diversamente.

Flussi migratori, “non rifugiamoci in una reazione emotiva”

Aggiunge il ministro: “Oggi non possiamo rifugiarci in una reazione emotiva. Viviamo tempi difficili nei quali viene chiesto alla leadership che noi rappresentiamo di essere in grado di fronteggiare la situazione, anche utilizzando modelli e strumenti innovativi. Dobbiamo avere la forza di essere adeguati al compito cui siamo chiamati, e servono risposte epocali. Nei flussi migratori ciò che è cambiato negli ultimi mesi è che stanno arrivando migliaia di donne e bambini, perché rispetto al passato, dove scappavano i perseguitati e chi cercava una vita migliore per le proprie famiglie, oggi a scappare sono le donne che rischiano di essere stuprate e uccise e i bambini che vivono in condizioni pessime“.

Flussi migratori e necessità di assistenza medica

Più di 700.000 i rifugiati e migranti entrati nella regione europea nel 2015 si sono aggiunti ai 2 milioni di rifugiati in Turchia. Fino al 5% di questi individui ha necessità di assistenza medica. Si registrano, infatti, di problemi di salute come lesioni accidentali, ipotermia, ustioni, episodi cardiovascolari, gravidanze e complicanze legate al parto, al diabete e all’ipertensione.

Flussi migratori, la parola all’Oms

Zsuzsanna Jakab, direttore Oms Europa, si è espressa in questo modo: “I sistemi sanitari della regione europea, compresi quelli dei Paesi che ricevono rifugiati e migranti sono ben attrezzati per diagnosticare e curare le comuni malattie, infettive e non. Ma noi, come regione Oms, dobbiamo cercare di garantire che tutti i Paesi siano adeguatamente preparati e  organizzati a sostenere l’ afflusso massiccio di rifugiati e migranti,  e allo stesso tempo proteggere la salute dei residenti. Una buona risposta alle sfide poste dai movimenti di popolazioni richiede che i sistemi sanitari siano pronti con dati epidemiologici affidabili sui  flussi migratori, un’ attenta pianificazione e formazione, e  soprattutto l’ aderenza ai principi di equità, solidarietà e diritti  umani”.

Flussi migratori e vaccinazioni

I richiedenti asilo e i migranti devono essere vaccinati senza inutili ritardi, secondo i programmi di vaccinazione nazionali di qualsiasi Paese in cui intendano risiedere per oltre una settimana. Recenti focolai di morbillo si sono determinati nella regione: per questa ragione, secondo l’Oms, i Paesi dovrebbero dare la priorità alla vaccinazione contro questa malattia e contro parotite, rosolia e poliomielite.

Così conclude Jakab: “E’ urgente concordare una posizione comune per  un’ azione congiunta sulla salute dei rifugiati e dei migranti nella regione europea dell’Oms. Ci auguriamo di poter usare questo incontro per raggiungere questo obiettivo”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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