L’obbligo di fatturazione eletronica è entrato in vigore da poche settimane, ma l’Agenzia delle Entrate ha già pubblicato una serie di precisazioni importanti, in particolare riguardo alle spese sanitarie. La fattura elettronica è vietata per le spese sanitarie (medici, farmacisti e tutti gli altri operatori sanitari). L’Agenzia potrà archiviare le fatture solo su richiesta dei contribuenti che avranno necessità di consultarle. In pratica il provvedimento, deciso recentemente dal Garante della Privacy, prevede che l’Agenzia delle entrate si limiti a memorizzare i dati fiscali, ma viene esclusa dall’archiviazione la descrizione del bene o del servizio oggetto della fattura. In questo modo resteranno segreti i percorsi diagnostici, ma anche i trattamenti medici cui il paziente è stato sottoposto.
Fattura elettronica: gestirla senza commettere errori
La vecchia fattura cartacea non ha più alcun valore e dobbiamo fare i conti con una fattura in formato digitale, che dev’essere compilata secondo standard precisi. E’ cambiata anche la modalità di invio e ricezione che deve avvenire attraverso il Sistema di interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate.
Dunque tutto diventa digitale: emissione, invio-ricezione, conservazione. Tutto ciò a sua volta comporta una serie di vantaggi: l’adeguamento non comporta grandi investimenti, l’inserimento dei dati avviene in pochi click, si eliminano i disguidi dovuti ai ritardi legati all’inoltro del cartaceo, si commettono meno errori nella compilazione e quindi si corrono meno rischi di sanzioni, infine si può seguire l’andamento del proprio business in tempo reale.
Va detto però che se la fattura elettronica non viene inviata seguendo il percorso dell’SDI, è come se non fosse mai stata emessa, il che prevede sanzioni a carico sia del mittente che del destinatario.
Fortunatamente esistono sistemi digitali dedicati sia ai professionisti che alle imprese per gestire in modo semplice, veloce e sicuro la propria fatturazione elettronica come il sistema di fatturazione elettronica di InfoCert.
Fattura elettronica: i commercialisti fanno il punto
Intanto, a distanza di un paio di mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di emettere fattura elettronica, la Federazione nazionale dei commercialisti fa il punto della situazione in un documento che spiega le novità in tema di fatturazione elettronica tra privati, i chiarimenti introdotti dall’Agenzia delle entrate e affronta una serie di tematiche particolari: l’autofatturazione le operazioni fuori campo e così via.
Fattura elettronica: i numeri a meno di due mesi
Anche l’Agenzia delle Entrare, pochi giorni fa, ha fatto sapere che dal 1 gennaio sono state inviate 230 milioni di fatture elettroniche da parte di 2,3 milioni di operatori. Quasi il 4,5% degli invii non è andato a buon fine per errori di compilazione (partita Iva errata, codice destinatario, nome), duplicazioni, sbagliata estensione del file.
La Lombardia è la regione che ha effettuato il maggior numero di invii (81.180.119) seguita dal Lazio (51.235.686 invii) e dall’Emilia-Romagna (13.524.740). Terzo e quarto posto rispettivamente per Veneto (12.153.873 invii) e Piemonte (12.009.929). Al Centro, la Toscana a supera gli 8 milioni di fatture inviate (8.048.074), seguita dalle Marche (3.103.146) e dall’Umbria (1.792.741). Al Sud la Campania ha effettuato quasi 7 milioni di invii (6.947.742), seguono la Sicilia (4.696.895) e la Puglia con (4.344.587).