Il cervello: bisogna proteggerlo e sensibilizzare l’opinione pubblica
Il cervello: bisogna proteggerlo, anche perché è la sede della nostra creatività. E’ il luogo dell’idea, della scintilla, del colpo di genio. Dall’11 al 17 marzo si svolge la settimana mondiale a esso dedicata. L’obiettivo della campagna? Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle numerose malattie neurologiche. Esse colpiscono circa 5 milioni di persone soltanto in Italia e possono compromettere il delicato funzionamento del nostro organo più sofisticato. Il cervello: per mezzo di esso, noi pensiamo, ridiamo, ci muoviamo. E ancora: ci permette di sentire, vedere, parlare, dormire e organizzare ogni attività della nostra vita, come appare chiaro. Intervenire al momento giusto può salvarlo: è utile che lo sappia il mondo.
Il cervello: prevenire le patologie
Secondo il professor Gianluigi Mancardi, presidente della Società italiana di Neurologia, clinica neurologica dell’Università di Genova, “Si vuol sottolineare l’importanza della prevenzione e la necessità di prendersi cura del cervello affidandosi ai neurologi, gli specialisti deputati a trattare efficacemente le malattie neurologiche. In alcuni casi queste patologie possono essere prevenute, correggendo, per esempio, i fattori di rischio per le malattie cerebrovascolari o rafforzando la riserva cognitiva, al fine di contrastare il fisiologico invecchiamento cerebrale. Alla comparsa del disturbo neurologico, invece, un tempestivo intervento terapeutico può rallentare la progressione della malattia; oggi, infatti, grazie ai risultati dell’incessante ricerca scientifica degli ultimi anni, molte malattie del sistema nervoso possono essere efficacemente curate”.
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Dopo il grande successo della scorsa edizione, domenica 13 ottobre il popolo dei gravellisti (dalle bici…Settimana del cervello: le iniziative
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Sono numerose le iniziative gratuite che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale grazie alla collaborazione dei neurologi. Ci saranno incontri divulgativi e convegni scientifici, attività per gli studenti delle scuole e open day.
Parliamo del frutto di un enorme sinergia internazionale: la European Dana alliance for the brain in Europa e la Dana alliance for brain initiatives negli Stati Uniti coordinano la Settimana del Cervello. A essa partecipano le società neuroscientifiche di tutto il mondo. La Sin aderisce fin dall’edizione 2010.
Le immagini del cervello diventano opere d’arte
Il radiologo francese Denis Ducreux è anche un artista. Prescindendo per un momento dagli scopi diagnostici, ha avuto l’idea di catturare le immagini del cervello utilizzando una risonanza GE Healthcare di ultima generazione. Così, ha creato opere meravigliose. Filamenti e sfere dai colori vivacissimi non sono altro che la rappresentazione 3D di un cervello, analizzata da una risonanza magnetica. Professore di Neuro-radiologia dell’Università di Paris-Sud e capo del dipartimento di Neuro-radiologia diagnostica dell’ospedale di Bicêtre in Francia, Denis da 15 anni crea rendering artistici. Con un macchinario di ultima generazione, che utilizza dal 2017, acquisisce le immagini grezze del cervello, per poi rielaborarle usando un software di neuro-immagini sviluppato da lui stesso. Quest’ultimo gli permette di tracciare ogni fibra. Grazie a lui siamo in grado di vedere i piccoli dettagli. Nelle sue immagini e nei suoi video ha evidenziato con sfere verdi la materia grigia del cervello e con linee rosse i percorsi della materia bianca. Più grandi sono le sfere, più ci sono connessioni tra loro e lungo il percorso della materia bianca, maggiore è la connessione neurale.
Queste le parole del dottor Ducreux: “I fasci limbici sono le autostrade ‘inconsce’ o ‘istintive’ del cervello, legate ai ricordi, al comportamento e alle emozioni. Ecco perché tutte le mie immagini si concentrano sul sistema limbico: perché è il centro dell’inconscio. Esso si riferisce al tempio interiore dell’uomo, dove si elaborano il comportamento, le emozioni, la memoria. Con le immagini della risonanza magnetica è possibile tracciare le fibre del cervello, il che fornisce un’altra visione delle strutture cerebrali e delle sue funzioni. Per un medico queste immagini potrebbero essere potenzialmente utili per identificare quale parte del cervello è danneggiata o funziona normalmente“.