Le persone con autismo dovrebbero nutrirsi di frutta e verdura e la loro dieta dovrebbe essere molto simile a quella che devono seguire le persone affette da diabete. Lo si evince dalle ricerche dello statunitense Salk institute for biological studies. Pubblica lo studio la rivista Molecular Psychiatry. Topolini da laboratorio, specie animale alla quale dobbiamo molto, sono stati allevati perché presentassero sintomi simili a quelli dell’autismo. Diverse sono state le diete con le quali sono stati nutriti. I sintomi di autismo più lievi sono stati riscontrati nel caso dell’alimentazione con più basso indice glicemico. Ma come ci si è accorti della diminuzione dei sintomi? E’ stato analizzato il cervello degli animali, nel quale la produzione di nuovi neuroni avveniva nei topi con la dieta più simile a quella dei diabetici. Sappiamo che la produzione di nuovi neuroni, del resto, cessa dopo lo sviluppo, ma zone neurogenetiche rimangono attive in poche aree limitate nel sistema nervoso adulto. I topolini nutriti con cibi a più alto indice glicemico hanno espresso più geni associati all’infiammazione. Ci sarebbe, poi, un’associazione con l’ecosistema dei batteri intestinali, che secondo gli studiosi sono collegati all’autismo, poiché influenzano lo sviluppo del cervello. Questa malattia è caratterizzata da scarsa integrazione sociale e relazionale, scarsa comunicazione con gli altri e ritiro interiore. In sintesi, lo zucchero nel sangue sarebbe un nemico per chi combatte con l’autismo dei propri cari. Sappiamo che l’indice glicemico dipende da quanto velocemente i cibi aumentano i livelli di glucosio nel sangue. Sono da evitare, dunque, frutti zuccherini e alimenti zuccherati, ma anche pane e altri prodotti da forno, che contengono carboidrati. Meno dannosi i cereali integrali.
