Dopo una lunga attesa per un organo nuovo, dopo un trapianto e se ci si sottopone a dialisi, si può tornare a vivere, giocare, gareggiare. Non è un’utopia. Ad Abano Terme, fino a domani, è di scena la venticinquesima edizione dei Giochi nazionali dei trapiantati, insieme alla ventiduesima dei Giochi nazionali dei dializzati. Da tutte le regioni d’Italia giungono i concorrenti, che sono persone sottoposte a trapianto di ogni organo e sottoposte a dialisi. Organizzano Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) e Aned Sport, hanno collaborato Centro nazionale trapianti e il Coni. Gli sport praticati in questa sede sono atletica leggera, nuoto, ciclismo, volley, tennis, tennis da tavolo, bocce. Così si migliora la qualità della vita di chi è colpito da insufficienza renale cronica o ha dovuto sostituire, per tornare a vivere, organi e tessuti. Se queste persone fanno sport, significa che interventi e terapia hanno funzionato: una vittoria per tutti coloro che hanno collaborato per raggiungere questo risultato.
Si è capito che un rene trapiantato, durante uno sforzo fisico, ha una funzionalità uguale a quella di un rene mai toccato. Anche medici e infermieri partecipano alle gare. Per domenica sono previsti: alle ore 9 il doppio di bocce e il tennis da tavolo, dalle ore 8,30 alle 13 il nuoto, alle 13,30 la chiusura dei giochi.