Giovani sportivi senza rivali a scuola
Attualità

Giovani sportivi senza rivali a scuola

11/09/2015
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Lo sport ha svariati effetti benefici: potenzia le capacità di concentrazione, il livello di attenzione, l’autocontrollo. Tutti talenti che danno una marcia in più a scuola, determinando migliori risultati. Lo hanno accertato i ricercatori dell’Università di Montreal. Pubblica lo studio la rivista Annals journal of health promotion. Sono stati oggetto di analisi, al fine di trarre queste conclusioni, circa 2700 studenti canadesi con date di nascita tra il 1997 e il 1998.

Il dottor Andrea Grasso, specialista in Ortopedia e direttore del Trauma sport center della casa di cura Villa Valeria di Roma, afferma che gli ambienti che gravitano intorno allo sport sono luoghi sani: tengono “impegnati i ragazzi in maniera virtuosa con benefici come lo sviluppo del senso di gruppo e di cooperazione, il rispetto dei ruoli, il senso di responsabilità”.

Non sono capacità acquisite che restano effimere: hanno “effetti diretti sul comportamento”. Aumenta, inoltre, “il senso di autodisciplina acquisito nello sport”: tutto ciò è manifesto, poiché i giovani sportivi prestano maggior attenzione, “in classe e nello svolgimento dei compiti a casa”. E’ errato, dunque, pensare che per sviluppare il cervello sia necessario allenare soltanto quello.

Numerose ricerche sono state poste in essere in argomento. Una regolare attività fisica e sportiva porta a “voti più alti della media, specialmente nella lingua madre e in matematica”. I ragazzi “si diplomano in tempo e fanno meno assenze”

Giovani sportivi senza rivali a scuola: ricerche attuate

In Gran Bretagna, sono stati analizzati cinquemila ragazzi. E’ stato rilevato che

“un esercizio di 17 minuti in più al giorno per i maschi e 12 minuti per le femmine migliorano i risultati scolastici nelle materie scientifiche e i benefici perdurano negli anni successivi”.

Sono sufficienti appena 5 minuti di attività fisica perché i ragazzi mostrino risultati migliori nei test che misurano abilità intellettuali.

Palleggi, giri di corsa, tiri in porta hanno effetto sulla qualità e sulla quantità dei compiti svolti a casa. E’ ormai noto che il 48% degli atleti si dedica allo studio a casa per tre ore in più alla settimana, rispetto a quanto avviene ai non atleti, che non svolgono attività extra-curriculare.

Il 51% in meno di giorni di scuola, più della metà, viene perso dagli studenti di scuole medie e superiori che fanno sport. Le assenze ingiustificate scendono del 42%.

Risse e atti vandalici riguardano gli sportivi nel 27 e nel 28% dei casi in meno.

Senza contare i vantaggi per la salute del corpo: lo stile alimentare è più sano e il rischio di obesità è limitato.

Ma torniamo alle capacità cognitive e attitudinali: lo sport fa crescere il cervello in termini di plasticità e connessioni tra i neuroni.

C’è più ossigeno nel cervello, il livello dei neurotrasmettitori aumenta e si incrementano i fattori neurotrofici come i fattori di crescita.

Scansioni del cervello in un gruppo di persone cronicamente sedentarie che si sono sottoposte ad un training fisico hanno evidenziato immediatamente un aumento del volume dell’ippocampo, la zona del cervello associata a memoria e apprendimento.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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