“Il tuo sangue, una botta di vita” è una campagna di sensibilizzazione, avviata dal Ministero della Salute, volta ad aumentare il numero dei nuovi donatori, fidelizzare il donatore occasionale e programmare la donazione del sangue, in modo da evitare criticità nell’approvvigionamento. Si è riconosciuta l’utilità di una maggiore partecipazione alla donazione nei mesi estivi, quando possono verificarsi momenti di carenza critici, e una ottimale modulazione della donazione durante tutto l’anno. Ha collaborato all’iniziativa la presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Centro nazionale sangue e il coordinamento Civis delle associazioni maggiormente rappresentative del settore (Avis, Cri, Fidas, Fratres). Parliamo di un gesto volontaristico, di solidarietà, che merita di essere tenuto sotto i riflettori.
Favorire il ricambio generazionale
L’obiettivo di lungo periodo è coinvolgere i giovani dai 18 ai 35 anni, favorendo il ricambio generazionale dei donatori.
Come è stata strutturata la campagna
Parliamo di due spot, uno video e uno audio, programmati su reti televisive e radiofoniche Rai da questo mese di luglio. Solidarietà e attenzione nei confronti dell’altro sono i due principi cardine, cui i giovani devono essere educati. Lo spot video e radio dura 30 secondi, quello in formato per il web 15 secondi. Si aggiungono una creatività per la stampa e un banner per il web. Il donatore fa un piccolo gesto semplice e sicuro, indolore, che però ha un grande risultato: parliamo di 630.000 pazienti curati ogni anno in Italia, che hanno bisogno di sangue tutti i giorni dell’anno. Il donatore si sente portato a condurre sani e corretti stili di vita e ha la possibilità di controllare preventivamente, a titolo gratuito, la propria salute.
La campagna si distingue in due fasi: la prima sarà conclusa entro luglio e utilizzerà i mezzi tradizionali; la seconda è prevista in autunno e prevede attività svolte con associazioni e società sportive.
Dono del sangue
Parliamo, in Italia, di un atto volontario, anonimo, responsabile, periodico e gratuito. Un atto cretamente rilevante dal punto di vista sociale, come riconosciuto anche dal legislatore. Le attività di trasfusione fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale e vengono erogate quali Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea).
Il ruolo fondamentale dei sistema trasfusionale è riconosciuto dallo Stato alle associazioni e federazioni di donatori volontari di sangue. Esse promuovono e sviluppano la donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori.
Diritto di astenersi dal lavoro
Ai donatori dipendenti è garantito il diritto di astenersi dal lavoro per l’intera giornata dedicata alla donazione, con retribuzione normale.
Numero di donatori in calo
Nel 2014 il numero dei donatori è diminuito leggermente. Difficile è reclutare nuovi donatori e fare sì che i giovani siano sensibilizzati, stante l’andamento demografico negativo italiano.