Inquinamento causa del diabete di tipo 2?

Inquinamento causa del diabete di tipo 2?

Deteriorare l’ambiente è una delle colpe principali del genere umano, che si ripercuote su di esso. Secondo nuove ricerche, l’inquinamento può essere uno dei fattori scatenanti del diabete di tipo 2. Quel che sappiamo è che quando si manifesta questo tipo di diabete, legato all’alimentazione, nel 40% dei casi parenti di primo grado sono colpiti dalla stessa malattia: familiarità e alimentazione vanno di pari passo.

Per saperne di più sui fattori ambientali

Approfondiamo, ora, i fattori ambientali. Studiosi americani dell’Istituto per la ricerca biomedica dell’Università nazionale del Messico (Unam) si sono espressi in argomento. Pubblica la ricerca la rivista Investigation y desarrollo.

Nel DNA si determinano 50 polimorfismi, associati al diabete di tipo 2. Il rischio di sviluppare la malattia aumenta se la presenza di polimorfismi si combina con fattori ambientali.

Quindi non tutti coloro i quali si espongono all’inquinamento diventano diabetici: soltanto i soggetti sensibili, che hanno i polimorfismi, sviluppano il diabete, come fa notare Marta Patricia Ostrosky Wegman, principale autore dello studio, che ha al suo attivo vent’anni di ricerca scientifica.

Ecco le sostanze pericolose

Sono pericolose sostanze come obesogenico, diabetogena, pesticidi, cadmio e bisfenolo A: possono creare alterazioni nei geni.

Attenzione all’arsenico

L’arsenico, contenuto nelle acque sotterranee, contamina l’acqua di falda in molte zone del mondo: ciò avviene anche nella nostra Penisola. Se si beve l’acqua contaminata è più facile contrarre il diabete. L’arsenico, infatti, modifica un enzima che agisce sulla secrezione di insulina da parte del pancreas, alterandola. C’è inoltre una correlazione, secondo Marta Patricia Ostrosky Wegman, anche tra arsenico e sviluppo del cancro della pelle e alla vescica.

Il semimetallo, del resto, è noto come veleno: posto che i sintomi dell’assunzione erano mal definiti, era la sostanza prediletta per gli omicidi. Ciò avvenne finché fu ideato il test di Marsh (1836), che permetteva di determinare in laboratorio la sua presenza nei tessuti.

Comprendendo meglio quali sono le sostanze tossiche accumulate nell’ambiente, si può mettere in guardia la popolazione contro l’esposizione alle stesse.

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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