#iRUN2 e tumore del colon retto, tappa campana

#iRUN2 e tumore del colon retto, tappa campana

Screening del colon retto: per molti, un’opportunità per sopravvivere.

E’ partita oggi da Napoli, con il Patrocinio di Regione Campania, Federfarma Napoli e Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli, la tappa campana di #iRUN2, iniziativa iniziata il 9 settembre da Milano. Parliamo della nota campagna nazionale dedicata alla prevenzione e allo screening del tumore colon retto promossa dall’associazione no profit Podisti da Marte, dall’Osservatorio nazionale screening (Ons), dal Gruppo italiano screening colorettale (Giscor). Sostiene l’iniziativa La Gazzetta dello Sport.

Tumore del colon retto, generare attivismo civico e solidale

Manuel Grimaldi dell’associazione Podisti da Marte si è espresso in questo modo: “È un’iniziativa che coinvolge attivamente cittadini, personaggi dello sport, dello spettacolo, della politica e del giornalismo. La nostra associazione no profit realizza progetti sociali per generare attivismo civico e solidale. L’impegno sociale è valorizzato attraverso il divertimento. Da ciò trae linfa #iRUN2, una campagna che promuove la prevenzione attiva e attiva le persone a muoversi per la prevenzione, ideata dal nostro fondatore e Presidente, Fabrizio Cosi, che ci ha prematuramente lasciati, destino ha voluto alla soglia dei 50 anni, la scorsa settimana”.

Tumore del colon retto, Missione marziana

Domani 29 ottobre a Napoli, con la “Missione marziana” per #iRUN2, una corsa e una passeggiata sensibilizzeranno la cittadinanza sull’importanza di aderire allo screening del tumore colon retto. L’evento è stato organizzato nel centro del capoluogo campano in collaborazione con RuNaples e WYS-Watch your steps. L’evento avrà luogo dalle ore 19 in Piazza San Pasquale . “Crediamo sia il modo migliore per ricordare Fabrizio Cosi. Sono certo che Fabrizio lo avrebbe voluto e, insieme a tutti i partner, abbiamo deciso di mantenere questo appuntamento”: queste le parole di Benny Scarpellino, presidente di RuNaples.

Lo screening gratuito del tumore del colon retto

Renato Pizzuti, Commissario della Asl Napoli 1, si è molto adoperato negli anni per mettere in atto un adeguato programma di screening nella regione. Queste le sue parole: “Lo screening di popolazione del cancro colorettale è un programma di sanità pubblica offerto gratuitamente ai cittadini nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 69 anni nella maggior parte delle Regioni italiane, in Campania tra i 50 e i 74 anni”.

Emanuela Anghinoni, Presidente Giscor, ha dichiarato: “Questo è un aspetto che fino a oggi è stato poco valutato. Con lo screening colorettale riusciamo a diminuire la frequenza del carcinoma intestinale, non solo a individuarlo in fase precoce e dunque a renderlo più curabile. Il rischio di ammalarsi di cancro del colon retto aumenta con l’età e nella popolazione generale questo incremento di rischio diventa significativo a partire dai 50 anni, per questo le strategie di prevenzione e diagnosi precoce si mettono in atto a partire dal ‘mezzo secolo di vita’”. Queste le parole di Raffaele Palombino, rappresentante Giscor Campania: “Il test utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è la ricerca del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni. L’esame, estremamente semplice, non invasivo, consiste nella raccolta, eseguita a casa, di un piccolo campione di feci e nella ricerca, in laboratorio, di tracce di sangue non visibili a occhio nudo, che possono essere indizio della presenza di forme tumorali oppure di polipi che possono, in futuro, degenerare”.

Tumore del colon retto, adesione di personaggi

Hanno già aderito ad #iRUN2, personaggi del mondo dello spettacolo e dell’informazione come Fiorello, Massimo Giletti, Alessandro Cecchi Paone, Annalisa Manduca; uomini di sport come Maurizio Damilano.

Il tumore colon retto, qualche dettaglio

Francesco Bianco, dirigente medico dipartimento Oncologia addominale, Istituto nazionale tumori Irccs – Fondazione Pascale, ha affermato: “In Italia le persone con una pregressa diagnosi di tumore al colon retto sono quasi 300.000 e siamo di fronte al tumore in assoluto a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2014. Tra gli uomini si trova al terzo posto, preceduto solo dai tumori di prostata e polmone (14% di tutti i nuovi tumori), mentre tra le donne si colloca al secondo posto, preceduto dal tumore della mammella”.

Queste le parole di Fortunato Ciardiello, professore di Oncologia medica alla Seconda università degli studi e presidente eletto della European society for Medical oncology (Esmo): “Individuato precocemente grazie ai programmi di screening, il tumore del colon retto può essere curato: nello stadio iniziale l’intervento chirurgico, eventualmente associato a chemioterapia, è in genere risolutivo; in caso di metastasi, si rende necessario un trattamento farmacologico, che consiste nella chemioterapia in combinazione con nuovi farmaci a bersaglio molecolare. Questi farmaci innovativi rappresentano terapie mirate contro il tumore e sono rese possibili dalla caratterizzazione molecolare del tumore del singolo paziente, permettendo la scelta di una terapia personalizzata. I farmaci a bersaglio molecolare utilizzati nel cancro del colon-retto bloccano meccanismi fondamentali per la proliferazione tumorale e per l’angiogenesi. L’avvento di questi farmaci ha contribuito a modificare la storia naturale del tumore al colon retto, riuscendo, in molti casi, nell’obiettivo di controllare la malattia metastatica a lungo termine, cronicizzandola”.

Tumori del colon retto, i dati dello screening

Lo si legge nel rapporto del 2014 dell’Osservatorio nazionale screening: nel 2013 sono state invitate dalle Asl a effettuare l’esame di screening, in quasi tutto il Paese, circa 4,5 milioni di persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un aumento rispetto al 2012 di circa 300.000 persone, pari all’8%. Secondo Grazia Grazzini di Osservatorio nazionale screening “Siamo a un buon punto, ma molto deve essere ancora fatto, per portare lo screening del tumore del colon retto a quei livelli di notorietà e adesione che contraddistinguono analoghi e comuni screening, come la mammografia o il pap test. Dalle nostre analisi emergono chiaramente due esigenze. Da un lato è necessario migliorare, da parte delle Regioni, il livello di invito alla popolazione. Oggi lo riceve, in media, il 60% dei cittadini in target: al Nord oltre 8 persone su 10, 6 su 10 al Centro e, purtroppo, meno di 3 su 10 al Sud. Inoltre bisogna alzare il tasso di adesione all’invito da parte della popolazione. In questo caso, la percentuale di cittadini che aderisce allo screening offerto dal servizio sanitario nazionale è pari al 44% su scala nazionale. Anche qui esistono differenze geografiche: 53% al Nord, 39% al Centro, 31% al Sud. Ci auguriamo che campagne come #iRUN2 possano contribuire ai nostri sforzi”.

Tumore del colon retto, quattromila nuovi casi ogni anno in Campania

Enrico Coscioni, Consigliere del Presidente della Giunta Regionale per i temi attinenti alla Sanità, ha dichiarato: “In Campania sono stimati ogni anno circa 4.000 nuovi casi di tumore del colon retto e si registrano circa 1.500 decessi. Ad oggi, il programma di screening è offerto alla popolazione da quattro Asl (Napoli1, Napoli3 Sud, Caserta e Avellino), con differenti risultati. Il Piano della prevenzione regionale, approvato nella precedente legislatura, prevede l’estensione del programma a tutto il territorio regionale. Ci adopereremo perché ciò avvenga. D’altronde, non è un caso che la Regione Campania appoggi #iRUN2 e che dal 19 al 20 novembre prossimi si tenga a Napoli il X convegno nazionale del Giscor”.

Tumore del colon retto, test su tre livelli a Napoli

“Un’interessante esperienza, che costituisce un pilota a livello nazionale, viene portata avanti dalla Asl Napoli3 Sud in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori Pascale e rappresenta una nuova frontiera, che associa i programmi di screening ai percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) di riferimento su 3 livelli – test del sangue occulto, endoscopia e chirurgia – come negli ultimi mesi tanto auspicato anche dal Ministero della salute”: così conclude Francesco Bianco.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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