Il nostro organismo è costituito soprattutto da acqua: un uomo adulto del peso di 70 chilogrammi ha in sé 40 chili d’acqua, pari al 60% del suo peso; per le donne, la percentuale scende al 50%. Tutto dipende dalla sensazione della sete, che compare con una perdita di acqua del 2% del peso corporeo: è buona norma, dunque, bere acqua prima ancora di avere lo stimolo della sete.
L’idratazione è vitale per noi: non ultima ragione, il fatto che previene molte malattie. Se ne è parlato all’Expo, e da là è partita per il Ministero della Salute la richiesta ufficiale di istituire una Giornata Nazionale dell’Idratazione. Di qui, si partirà per pensare a una giornata mondiale: i rappresentanti Istituzionali di Femtec degli oltre 30 Paesi Membri, a partire dall’Italia, si sono rivolti ai rispettivi ministeri. C’è un legame nascosto tra idratazione e salute: se ne è parlato all’evento dal titolo “Hydration and Health, the hidden link”, organizzato dalla Federazione mondiale del termalismo e climatoterapia (Femtec) e Carta di Milano. Femtec ha realizzato un’analisi di studi clinici e della principale letteratura scientifica in argomento, nel Consensus paper “Water & Health: How water protects and improves health overall” (“acqua e salute: come l’acqua protegge e migliora la salute nel complesso”, ndr): i dettagli delle evidenze così emerse sono stati indicati nel Manifesto dell’Idratazione, che contiene tutte le regole per idratarsi correttamente, dettate da esperti ed è stato firmato da tutti i relatori presenti. Ha fornito supporto tecnico il gruppo di Medicina tradizionale e complementare dell’Organizzazione mondiale della sanità. La corretta idratazione fa la differenza in caso di obesità, malattie cardiovascolari, diabete, malattie del rene. Per la prima volta, questo dato è stato messo in risalto.
Idratazione scorretta: i pericoli
Se l’idratazione è sbagliata o non è adeguata, la pelle perde elasticità e la funzionalità dei reni è compromessa; ne risente però, dato questo meno diffuso, anche la capacità di concentrazione, nonché, concetto intuitivo, la fluidità del sangue. Le acque che eliminano le scorie sono utili per l’apparato urinario: in questo modo, si prevengono i calcoli e si ottengono azioni antiflogistiche e antinfettive. Le acque minerali fanno bene all’apparato cardiovascolare. Se si beve il sangue non diventa viscoso e si riduce il rischio di trombosi. Il magnesio che si trova nell’acqua aiuta il rilasciamento delle fibrocellule muscolari cardiache, mentre il calcio fa contrarre le cellule muscolari cardiache e riduce i rischi d’infarto agendo sulla coagulazione del sangue. Il metabolismo è protetto dall’acqua, che agisce quindi al livello dell’apparato digerente e previene i disordini metabolici legati all’obesità. Quanto all’attività cerebrale, la disidratazione ne riduce l’efficienza e agisce negativamente sui processi cognitivi. Se perdiamo un litro di acqua il tessuto cerebrale si disidrata e gli effetti riscontrati sono simili a quelli relativi a due mesi e mezzo di malattia di Alzheimer. Bisogna bere da bambini; bisogna bere se si è donne in gravidanza, allattamento o menopausa. Gli anziani, poi, assumono meno liquidi dei giovani.
Contributo scientifico per la corretta idratazione, nella Carta di Milano
Nella carta di Milano, incentrata sul diritto al cibo, si legge che si ha l’obiettivo di “generare una consapevolezza della connessione essenziale fra alimentazione, idratazione e salute. Il grande tema globale dell’acqua, che ha naturalmente spicco in più parti della Carta e assume rilevanza in contesti molto differenti fra loro nel mondo, può e deve essere applicato anche nel campo delle responsabilità individuali delle persone per uno stile di vita e una educazione alimentare sana e adeguata”. L’idratazione, dunque, deve essere oggetto di una capillare campagna informativa, che comincia da qui. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che in alcune zone del mondo l’acqua non è un elemento immediatamente disponibile, il che può anche generare guerre.
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