Delegati da trenta Paesi del mondo saranno presenti fino al 26 giugno presso l’Università degli studi di Milano per il quattordicesimo congresso mondiale sulla leguminosa: è un vero e proprio Lupin event. Negli ultimi venti anni, le coltivazioni in Italia sono raddoppiate. E’ protagonista il lupino, la carne dei vegetariani. Si tratta del legume più ricco di proteine, pari al 35/40%: da questo punto di vista è migliore di soia, piselli, fagioli e ceci. Pochi grammi al giorno di questa pianta sono in grado di ridurre gli zuccheri nel sangue. Non soltanto abbassa i livelli di colesterolo e di ipertensione, ma anche quelli di diabete. Gli studi in campo nutraceutico, cioè terapeutico e preventivo, sono stati attuati in Italia, dove se ne sono occupati gruppi di ricerca dell’Università degli Studi di Milano: li coordinava il professor Marcello Duranti, presidente del congresso e docente del dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambiente.
Il lupino, cos’è?
Questo legume, che gli antichi Romani portavano con sé in battaglia in grandi quantità, ha una stretta parentela con la soia, ma rispetto a essa ha un sapore migliore ed è privo di fitoestrogeni. Per quanto concerne la cucina, si adatta alla preparazione di molti piatti. Si tratta di un prodotto che non è stato modificato geneticamente, proprio perché resistente a questo tipo di trasformazione. Se i ricercatori riuscissero, in esso, a isolare gli elementi proteici, si arriverebbe alla creazione di farmaci del tutto naturali, per colesterolo, diabete e ipertensione. Una delle proteine del lupino, la gamma-conglutina, riduce lo zucchero nel sangue: sono sufficienti pochi grammi al giorno. Gli effetti globali del legume sono stati testati su topolini resi iperglicemici: per tre settimane, il loro cibo è stato costituito da alimenti derivati dal lupino. Il peso corporeo ha smesso di incrementarsi, il cibo è stato assorbito correttamente e la concentrazione di glucosio nel sangue si è ridotta.
Entriamo nel merito del convegno
Vengono descritte le specie principali del lupino, il genoma del quale è stato interamente sequenziato: l’albus è il più noto, è giallognolo e prospera nell’area mediterranea; l’angustifolius cresce in Australia e il luteus, è presente a diverse latitudini. A seconda della specie, si differenziano le caratteristiche. In generale, le proteine del lupino agiscono al livello dell’intestino, sul “freno ileale”, con ridotta
contrazione gastrica, ridotto appetito e perdita di peso.
Lupino, una farina senza glutine
Non Il lupino è ideale per i celiaci, perché non contiene glutine. Si tratta, del resto, di una farina molto nutriente, con una quantità di proteine simile a quella di carne e uova.