E’ nato ieri, con delibera del consiglio di amministrazione dell’Università degli studi di Milano, il dipartimento di Oncologia ed emato-oncologia Dipo. Si tratta di una struttura a tema, che riunisce ricercatori e docenti di varie discipline, provenienti da Ospedale San Paolo, Ospedale Niguarda, Policlinico, Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Europeo di Oncologia: cinque poli universitari oncologici milanesi.
Creare una sinergia
Si tratta di creare una sinergia di tutte le strutture della città di Milano convenzionate con l’università Statale, le quali si occupano esclusivamente di ricerca, diagnosi e cura delle malattie oncologiche: d’intesa si vogliono coordinare le attività di formazione, ricerca e assistenza.
Convogliare le competenze disperse
Le competenze disperse tra i vari dipartimenti dell’ateneo saranno in questo modo collegate insieme. L’obiettivo è convogliare le forze, creare un’unione di cervelli per sconfiggere, oppure almeno alleviare, il male del nostro secolo. Si muove da questo nuovo sistema per promuovere l’attività didattica in maniera innovativa, posto che è il malato a dover essere al centro dell’attenzione. E’ dalla ricerca che bisogna partire, per arrivare a una più accurata e tempestiva diagnosi e a una soddisfacente cura.
Una realtà attraente per giovani ricercatori
Le attività legate allo studio delle neoplasie sono ampie e attraggono giovani ricercatori, italiani e stranieri. Ecco un ambito di lavoro per gli operatori dell’area medica e chirurgica; per chi si occupa di diagnostica e radioterapia; per chi lavora al supporto psicologico, per agire contro lo stress, che può essere enorme, recato dalla malattia neoplastica (psiconcologia); alla bioetica e alla medicina legale. Tutti impegnati nella ricerca relativa al comportamento biologico della malattia neoplastica. Si tratta di una rete di 47 individui tra docenti e ricercatori, il cui livello di produttività scientifica con un H-Index totale di 1482. Hanno in totale 6.504 pubblicazioni citate, fino a oggi, 263.134 volte.