Muoversi in bici: la classifica delle città più sicure fatta da chi pedala
Attualità

Muoversi in bici: la classifica delle città più sicure fatta da chi pedala

30/05/2017
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Le tragiche notizie di questi giorni, amplificate dal coinvolgimento di vittime illustri (prima il ciclista Michele Scarponi, poi il pilota Nicky Hayden e la triatleta Julia Viellehner), riportano alla fondamentale questione di garantire l’incolumità di chi si sposta in bici ogni giorno.

Il ciclista, cioè chi si sposta con la due ruote per andare al lavoro o a scuola o per andare a trovare gli amici (non parliamo certo di chi si allena per le strade provinciali in modo disordinato e spesso arrogante) dovrebbe essere considerato il miglior amico dell’automobilista, ma in realtà viene visto come una sorta di rivale. Chi usa le due ruote infatti, oltre a non inquinare, non crea congestione e non occupa parcheggio, rendendo di fatto più facile la vita anche all’automobilista. Ne sono un esempio lampante Amsterdam e Copenhagen, tra le città più bike friendly del mondo, che hanno i tempi di attraversamento in automobile più bassi in assoluto.

Troppi morti in bici

Nel nostro Paese, invece, avventurarsi in bicicletta è una scelta rischiosa. Lo raccontano i dati sugli incidenti stradali diffusi dall’Istat: nel 2015 ben 16.827 ciclisti sono stati feriti e 252 sono morti. Significa 45 incidenti al giorno di cui 1,5 mortali.

In questo clima poco amichevole e poco sicuro per chi sceglie mezzi alternativi all’auto (a piedi, in autobus, con l’auto condivisa) hanno successo le applicazioni digitali che ci forniscono mappe con i tempi di percorrenza e da qualche tempo anche il livello di pericolosità del percorso.

WECITY, per esempio, ha messo a punto una nuova funzione, Bike Safe  grazie alla quale, al termine di un tragitto in bici è possibile  “votare” il livello di sicurezza del viaggio. Esattamente come siamo ormai abituati a fare con un ristorante o un hotel: l’utente assegna una stella ai tragitti più pericolosi, e fino a 5 stelle per quelli più sicuri.

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Vota la città più sicura in bici

In pochi mesi i dati raccolti hanno permesso di mappare decine di città, e di definire un indicatore generale, chiamato Indice di Ciclabilità Urbana (ICU), che classifica le città in base alla loro sicurezza per chi pedala. Questo indice, oltre a rappresentare il punto di vista di chi si sposta ogni giorno pedalando, è anche mediato da alcuni fattori correttivi. L’ICU viene infatti calcolato con un algoritmo che tiene conto delle recensioni degli utenti, dei chilometri mappati e della percentuale di copertura della città.

In questo modo si può ridurre il fenomeno per cui, pochi utenti, molto attivi, possano alterare nel bene o nel male la valutazione della città.

In quadro che emerge in questo momento è che Reggio Emilia guida la classifica come città più sicura per chi ama muoversi in bicicletta, con un’indice di ciclabilità urbana di 3.33 (il massimo è 5): è la città che permette alle bici di girare addirittura contromano e i km mappati crescono ogni giorno (ad oggi sono mappati 246,9 Km per una copertura del 14%).

Al secondo posto Torino, con un’indice di 3.13: con 800,5 km pedalati (una copertura del 29,5%) la community di Torino ha messo in evidenza le zone sicure e quelle pericolose.

Medaglia di bronzo per Modena con un indice di 3.05, è al momento la città con la più alta copertura di strade mappate, quasi il 40% (ovvero 650 Km).

Al quarto posto si classifica Bologna – forse per merito della “tangenziale delle bici” – ha oltre un quarto delle strade mappate (25.9% e 477.9 Km), con un’indice di ciclabilità urbana di 2.81.

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