Napoli, l’immunoterapia potrebbe cancellare la chemio
Progressi nell’ambito della cura del tumore al polmone con l’immunoterapia, per la quale si prevedono benefici a lungo termine. Posto che con la chemioterapia la sopravvivenza nella fase avanzata non supera i dieci mesi, con il nuovo Nivolumab il 20% dei pazienti con tumore del polmone in fase avanzata è vivo a tre anni. Rispetto alla chemio, l’immunoterapia aumenta di tre mesi circa la sopravvivenza globale. L’85% dei casi relativi a questa malattia riguardano i fumatori, che non hanno mutazioni genetiche: i benefici, quindi, si manifestano indipendentemente dalle medesime. Soltanto il 15% dei pazienti, dunque, ha mutazioni, che possono essere trattate con farmaci a bersaglio molecolare.
Chemioterapia addio?
La chemioterapia, poco efficace e molto tossica, potrebbe essere messa in secondo piano dalla nuova molecola. Come sappiamo, il nuovo farmaco è disponibile in Italia per uso compassionevole e potrebbe variare lo standard di trattamento.
Lo stress da rientro colpisce le donne
L’agognato periodo di vacanza, aspettato come magnifico lasso di tempo di svago e riposo, è destinato…Una conferenza internazionale a Napoli
Lo stress da rientro colpisce le donne
Se ne parla oggi a Napoli nel corso della conferenza internazionale “Immunotherapy and cancer, reality and hopes”, immunoterapia e cancro, realtà e speranze, che l’Associazione italiana oncologia toracica promuove. La conferenza si divide in tre sessioni, la prima sul meccanismo d’azione dell’immunoterapia, la seconda e la terza sull’utilizzo di questo nuovo strumento nel melanoma e nel tumore del polmone. Ieri, durante un incontro con i giornalisti, i dati sono stati anticipati in Roma, nel corso di un convegno. La sopravvivenza a uno e due anni riguarda rispettivamente il 51% e il 25% dei pazienti. Si riscontrano risultati anche nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa e nell’adenocarcinoma, in particolare nei pazienti già trattati.
In Italia, lo scorso anno, sono state collezionate ben 40.000 nuove diagnosi, il 30% delle quali riguardano donne. Se prendiamo in considerazione l’ultimo dato Istat disponibile, poi, nel 2011 i morti sono stati 33.706.
Pazienti di seconda e terza linea: ecco una potenziale risorsa
Nei pazienti di seconda e terza linea (cioè in coloro i quali bisogna cambiare lo schema di chemioterapia perché la malattia è in progressione ed è necessario usare altri farmaci, oppure la chemioterapia iniziale non ha dato risultati o ha determinato tossicità non sostenibili), con l’immunoterapia la chemio può essere evitata, posto che prima d’ora questi pazienti non potevano che contare sulle cure palliative.
Che cosa fa l’immunoterapia
Con l’immunoterapia, si elimina il freno posto al sistema immunitario dalle cellule tumorali.
Non è una molecola esterna ad agire, ma è lo stesso sistema immunitario. Le cellule sane, quindi, combattono contro quelle malate: una sorta di battaglia all’interno del corpo umano.