Sembra nulla, ma il naso chiuso impone di respirare con la bocca, non permette di sentire il sapore dei cibi, è responsabile della difficoltà ad addormentarsi e turba il sonno.
Rinite e naso chiuso
Giuseppe Spriano, past president della Società italiana di otorinolaringoiatria e direttore di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale, presso l’Istituto nazionale tumori “Regina Elena” di Roma, ha dichiarato: “L’effetto ‘naso chiuso’, con la conseguente difficoltà a respirare, rappresenta forse il più sgradevole disturbo della rinite e di alcune infiammazioni (flogosi) acute e croniche delle alte vie respiratorie come sinusiti, rinofaringiti, laringiti, faringiti. Le riniti colpiscono 1 italiano su 4 nelle forme allergiche e circa il 5% della popolazione nelle forme infettive: in pratica un terzo della popolazione, pertanto sono le malattie più frequenti delle alte vie respiratorie. Nei bambini di età inferiore ai 6 anni, in particolare, vi è una media di 6-8 episodi di infezione delle alte vie respiratorie in un anno, fino a una al mese nel periodo tra settembre e aprile, che producono circa l’80% delle visite pediatriche. Tanto nei bambini quanto negli adulti, la cura più efficace è sicuramente l’aerosol, che pecca però di praticità”.
Naso chiuso e acido ialuronico nelle cavità nasali
Aggiunge Roberto Dondé, ricercatore presso Istituto per l’Energetica e le Interfasi, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): “Per facilitare le cose dice è stato studiato e messo a punto un dispositivo innovativo, che consente la somministrazione rapida di una soluzione di acido ialuronico 0,3% ad alto peso molecolare, espressamente progettato per i trattamenti topici delle cavità nasali di adulti e bambini, al fine di ripristinarne l’ottimale funzionalità. Uno studio che ho condotto e pubblicato sul Journal of health science ha dimostrato che il sistema consente di ottenere un diametro medio delle gocce nebulizzate comparabile a quello degli apparecchi tradizionali per l’aerosol, abbinando alla comprovata efficacia una maggiore praticità d’uso”.
Queste le parole di Matteo Gelardi, presidente dell’Accademia italiana di Rinologia e Otorinolaringoiatra, Policlinico universitario di Bari: “Diverse sono le forme di rinite, che vanno da quelle vasomotorie allergiche e non allergiche, a quelle infettive, quali le rinosinusiti. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare può svolgere un ruolo importante nella cura di queste patologie. Uno studio recente pubblicato su International forum of allergy & rhinology ha registrato gli effetti benefici della somministrazione intranasale della soluzione di acido ialuronico 0,3% ad alto peso molecolare su 78 pazienti affetti da varie forme di rinite. I risultati hanno dimostrato che l’acido ialuronico, somministrato in aggiunta a corticosteroidi e antistaminici per via intranasale, svolge un’azione efficace con significativo miglioramento dei sintomi quali starnuti, rinorrea e congestione nasale, oltre ad essere ben tollerato dai pazienti”.
Naso chiuso e acido ialuronico, rinite in gravidanza
Così si è espresso Sandro Gerli, professore associato di Ginecologia ed Ostetricia, Università degli Studi di Perugia: “Un tipo particolare di rinite, continua è la rinite gravidica che si manifesta nel 30% delle donne durante l’ultimo trimestre di gravidanza e si risolve spontaneamente entro due settimane dal parto. La rinite gravidica è spesso sottovalutata dalle gestanti, ma in realtà può rappresentare una causa di numerose complicanze, quali ad esempio l’ipertensione gestazionale, il ritardato sviluppo fetale in utero ed un minor benessere neonatale alla nascita. Anche nella rinopatia gravidica l’acido ialuronico può essere considerato un’opzione di prima scelta, poiché non ha alcuna controindicazione in quanto presente naturalmente nel nostro organismo. Risultati preliminari di uno studio in corso presso la clinica dell’Università di Perugia confermano una significativa riduzione della stanchezza, della sete, della cefalea, dell’eventuale russamento ed insonnia e riduzione dell’ipertrofia dei turbinati, delle secrezioni e della congestione”.
Non soltanto naso chiuso, acido ialuronico nella chirurgia del naso
Conclude Paolo Castelnuovo, past president dell’Accademia italiana di Rinologia e direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica all’Università dell’Insubria: “Anche nella chirurgia del naso (per esempio rinoplastica, chirurgia dei turbinati, in caso di traumi al volto) per la completa ripresa della normale funzionalità della mucosa nasale alterata dall’atto chirurgico, l’impiego di acido ialuronico 0,3% ad alto peso molecolare, somministrato attraverso apposito dispositivo, ha ottenuto i risultati migliori nella risoluzione dei problemi della fase post-chirurgica, dimostrando di favorire i processi di drenaggio mucociliare e di ventilazione sinusale, di agevolare un’adeguata riepitelizzazione e quindi guarigione delle ferite ed evitando la formazione di croste e, di conseguenza, la riduzione del flusso aereo all’interno delle fosse nasali, che determina un incremento della possibilità di sviluppare infezioni. L’acido ialuronico è il primo trattamento che ha dimostrato di regolare le secrezioni e modulare la risposta infiammatoria, divenendo il principale riferimento nel post-chirurgico funzionale, così come in quello estetico nasale”.