Un comunicato stampa è stato diffuso da “Giù le mani dai bambini”, comitato nazionale per la farmacovigilanza in età pediatrica, nato nel 2004. La prescrizione a fanciulli e adolescenti degli antidepressivi a base di paroxetina, utilizzati anche in Italia, è un fatto positivo? Il British medical journal, la più autorevole rivista medica del mondo, ha promosso di recente una revisione sistematica sull’argomento. Su questa base, l’accesso ai dati che invece considerano negativamente questa somministrazione sarebbe stato ritardato dal produttore del farmaco, la multinazionale farmaceutica Gsk.
Paroxetina per bambini, la storia
Lo studio cosiddetto “329” era stato pubblicato nel 2001, a firma di 22 ricercatori, e originariamente confermava l’appropriatezza d’uso per questa molecola nei casi di depressione. Sono trascorsi quattordici anni.
“Dopo lo studio n° 329 del 2001, le vendite della paroxetina e di altri inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina subirono una fortissima impennata, grazie anche a prescrizioni di medici generici e pediatri, con il risultato che molti adolescenti subirono effetti negativi e alcuni morirono. La paroxetina divenne l’antidepressivo più venduto, con guadagni per centinaia di milioni di dollari e più di due milioni di ricette emesse ogni anno per i soli bambini e adolescenti. Mentre la Glaxo continuava a utilizzare lo studio 329 come dimostrazione dell’efficacia e sicurezza della paroxetina, già nel 2004 la Procura generale di New York denunciò la multinazionale per l’eventuale frode contro i consumatori, per aver contraffatto i dati e diffuso informazioni false. La causa si concluse con un accordo: la Gsk doveva pagare 2,5 milioni di dollari di sanzione e si impegnava a pubblicizzare sul suo sito internet i dati effettivi dello Studio 329. Successivamente, anche il Dipartimento di giustizia americano denunciò la Gsk per eventuale truffa nei confronti di Medicare e Medicaid – le principali agenzie assicuratrici pubbliche che finanziano la Sanità in America – in quanto secondo le accuse aveva diffuso affermazioni false o fraudolente. La Gsk si dichiarò colpevole e accettò di pagare 3 miliardi di dollari , ovvero la multa più alta comminata a una azienda farmaceutica nella storia americana”, ha commentato Paolo Migone, Medico specializzato in Psichiatria in Italia e Stati uniti, in un articolo sulla rivista Psicoterapia e Scienze Umane, 2015, volume 49, n. 4.
Paroxetina per bambini, qualche dettaglio
Secondo il British medical journal (Bmj), i ricercatori che hanno di nuovo analizzato lo studio sulla paroxetina pubblicato nel 2001 hanno detto che gli effetti pericolosi del farmaco avrebbero potuto facilmente essere sottolineati anni prima. Lo studio originale della Gsk fu pubblicato nel Journal of the American academy of child and adolescent psychiatry nel 2001 e riportava che la paroxetina era sicura ed efficace per gli adolescenti. Il farmaco, largamente usato, è collegato a un incremento del rischio di suicidio nei giovani e ha determinato un “black box warning” (l’avvertimento più serio posto sull’etichetta di un medicinale, ndr) della Food and drug Administration (Fda), contro il suo utilizzo negli adolescenti, fin dal 2004.