Nuovi approcci terapeutici contro la leucemia?

Nuovi approcci terapeutici contro la leucemia?

Individuare nuovi approcci terapeutici per la leucemia mieloide acuta: a questo scopo collaborano Boehringer Ingelheim e Philogen, come è stato annunciato oggi.

Parliamo di una malattia rara tra le più diffuse.

Leucemia mieloide acuta, un nuovo trial esplorativo

Le due aziende, una tedesca, l’altra senese, in quest’ambito hanno trovato un accordo: avvieranno un trial esplorativo, tale da valutare immunoterapie di nuova concezione, a vantaggio dei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante. La leucemia mieloide acuta è responsabile di circa un terzo delle leucemie che colpiscono la popolazione adulta in Occidente. I pazienti hanno un’età media di 65 anni alla diagnosi iniziale. Via via che l’età avanza, la prognosi peggiora. Fra tutte le leucemie, la malattia così delineata ha la percentuale più bassa di sopravvivenza. In media, i pazienti più anziani non sopravvivono per più di sei mesi. Inutile dire che il bisogno di terapie è elevato.

Leucemia mieloide acuta, una sinergia: la parola ai protagonisti

Martin Stefanic, head clinical development Hemato-oncology di Boehringer Ingelheim, si è espresso in questo modo: “Non vediamo l’ora di cominciare a lavorare insieme a Philogen, un’azienda biotecnologica altamente innovativa, e di aumentare le nostre conoscenze cliniche sulle strategie terapeutiche per la leucemia mieloide acuta. Questa nuova collaborazione arricchisce la nostra ampia pipeline in ambito onco-ematologico, con l’apporto di un nuovo approccio altamente innovativo”. L’amministratore delegato di Philogen è il dottor Duccio Neri. Queste le sue parole: “Con il suo successo straordinario nel rendere disponibili sul mercato nuove terapie innovative, e la sua vasta esperienza in ricerca e sviluppo in ambito oncologico, Boehringer Ingelheim è il partner giusto per accelerare il passaggio allo sviluppo clinico delle nostre nuove terapie mirate”.

Leucemia mieloide acuta, il trial clinico: qualche ipotesi

Restano da chiarire i dettagli del trial clinico. Le due realtà rendono noto che comunicheranno i dettagli in occasione di un congress scientifico, di là da venire. Inutile dire che gli economici relativi alla collaborazione non saranno oggetto di comunicazione.

Non ci resta che approfondire, ipotizzando, il concetto relativo alle “immunoterapie di nuova concezione”, delle quali si legge in una nota.

Già nel 2011 si parlava di modelli preclinici che dimostravano l’efficacia delle immunoterapie antitumorali, tali da stimolare le colonie di granulociti macrofagi: questi ultimi derivano dalle cellule staminali del midollo osseo, per poi migrare nei tessuti. Si legano all’agente patogeno, lo rinchiudono nel citoplasma e lo uccidono con diversi sistemi.

Ciò è rilevante, poiché le cellule del sangue sono presenti nel midollo osseo sotto forma di “precursori” e, attraverso un percorso di maturazione, si differenziano in globuli bianchi, globuli rossi, o piastrine. Nel percorso che li porta a diventare adulti i precursori si trasformano in senso tumorale, abbiamo una leucemia mieloide acuta. Bisogna stimolare il sistema immunitario per muovere contro queste cellule trasformate.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »