Polmoni, Nivolumab, uso compassionevole
Come è noto, il Nivolumab è la nuova molecola che agisce contro il cancro al polmone. I pazienti italiani hanno intenzione, certamente, di accedere tempestivamente a questa nuova cura. Posto che la ragione della distribuzione umanitaria sottende sempre la logica del commercio, l’Agenzia italiana del farmaco ha attivato un programma di uso compassionevole di questo farmaco, collaborando con la Bristol-Myers Squibb. Coloro che sono affetti da tumore polmonare non a piccole cellule ad istotipo non squamoso metastatico possono accedere a questo nuovo farmaco immunoterapico. A oggi, i tassi di sopravvivenza legati alla molecola sono alti. La sopravvivenza globale in media è di circa tre mesi in più rispetto al trattamento standard, per un totale di 12,2 mesi, contro i 9,4 mesi precedenti.
Questi dati si evincono dallo studio CheckMate-057, condotto in pazienti affetti da questo tipo di neoplasia. La sopravvivenza a un anno aumenta dal 39 al 51% con il Nivolumab, sempre poco più della metà dei casi, e il rischio di morte si riduce del 27%. Se si ragiona sul farmaco, il risultato non è stupefacente, ma se si ragiona sulle alternative, il miglioramento è chiaro. Per questa ragione Aifa, Aiom e Cipomo hanno richiesto alla casa farmaceutica citata l’applicazione del programma. Agisce in questo senso il decreto ministeriale dell’8 Maggio 2003, che estende il trattamento a tutti i pazienti italiani eleggibili al medesimo. E’ stato preso in questo senso l’impegno ad accogliere immediatamente le richieste di nuovi pazienti, fino al momento in cui l’Unione Europea non autorizzerà la molecola al fine di trattare il carcinoma non a piccole cellule del polmone. La neoplasia polmonare, causa principale di morte per cancro al mondo, provoca un milione e mezzo di decessi annui, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. A coloro che aderiranno al programma, il medicinale sarà distribuito sino ai 30 giorni successivi alla commercializzazione in Italia.