Prevenire o difendersi da un’aggressione? Ecco come fare
Purtroppo, quello dell’aggressione, è un tema di grande attualità. E non sono solo le donne a essere in pericolo.
La fuga è la miglior difesa, tuttavia scappare per mettersi in salvo non è sempre possibile.
In queste situazioni esistono strumenti come lo spray al peperoncino, gli allarmi anti aggressione e molti altri dispositivi che possono venire in aiuto per mettere in fuga un aggressore o distrarlo quel tanto che basta per allontanarsi il più velocemente possibile.
È una buona idea portarli con sé, ma anche seguire alcuni accorgimenti preventivi, che riducono la possibilità di trovarsi di fronte a situazioni di emergenza.
Consigli utili per prevenire un’aggressione
Quando si torna a casa tardi la sera, meglio prediligere le strade principali, perché in genere sono più frequentate e illuminate, ci sono attività commerciali e ristoranti aperti dove è possibile rifugiarsi e chiedere aiuto in caso di necessità.
Infatti, la mancanza di telecamere stradali, di adeguata illuminazione notturna e strade poco frequentate creano condizioni di pericolo per tutti, sia donne che uomini.
Inoltre, è meglio evitare di attraversare parchi e giardini di sera, così come evitare di salire in ascensore in luoghi pubblici come metro o stazioni con uno sconosciuto.
Un accorgimento utile è condividere la propria posizione con gli amici o con i parenti, per esempio tramite la condivisione in tempo reale di Whatsapp, o tramite delle app nate proprio a questo scopo.
A seconda di dove si abita o dove si lavora, non c’è sempre una strada più sicura da privilegiare rispetto alle altre: in questi casi non bisogna farsi remore a chiedere a qualcuno di accompagnarci, o anche entrare in un negozio o in un ristorante se si ha la sensazione di essere seguiti o osservati con troppa attenzione.
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Il numero da chiamare nelle emergenze è il 112. Questo numero funziona per contattare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione Europea, in molti casi gli operatori rispondono in più lingue.
Si può effettuare la chiamata al 112 anche se il telefono non ha Sim, è bloccato o non ha credito telefonico.
Le raccomandazioni utili, qualora fosse troppo tardi per la fuga, sono di gridare il più possibile, e difendersi cercando di colpire, con tutta la forza, le parti più vulnerabili dell’aggressore.
Esiste inoltre il Signal For Help, nato per le violenze di genere ma che si può utilizzare per segnalare quando ci si sente minacciati e si ha bisogno di aiuto, durante una videochiamata o di persona. Il segnale è rappresentato da un pugno chiuso in cui il pollice viene coperto dalle altre quattro dita.
Dispositivi legali per l’auto-difesa
Spray al peperoncino
Lo spray al peperoncino è una bomboletta contenente gas urticante che, se vaporizzato contro il viso, è estremamente irritante per occhi, naso, gola e polmoni. Causa bruciore nelle zone colpite, difficoltà a respirare, tosse e cecità momentanea.
Di per sé non lascia danni permanenti: il suo effetto è intenso ma momentaneo e può durare circa 20 minuti, durante i quali la vittima può scappare e chiedere aiuto. Tra tutti è forse lo strumento di difesa personale più utile perché può essere usato mantenendosi a una distanza di sicurezza dall’aggressore.
Spray antiaggressione colorato
Oltre allo spray al peperoncino esistono bombolette antiaggressione contenenti uno spray colorato, che macchia la pelle e i vestiti della persona sulla quale è stato vaporizzato, così da consentirne successivamente l’identificazione.
Il kubotan
Il kubotan è uno strumento per l’autodifesa a distanza ravvicinata: si tratta di un’asta da stringere nel pugno che può essere usata per difendersi in situazioni di emergenza o anche per rompere il finestrino della macchina se si è intrappolati. Non sempre infatti si è a una distanza dall’aggressore tale da poter utilizzare lo spray al peperoncino o gli altri tipi di spray antiaggressione.
Dispositivi con allarme
Esistono molti dispositivi di allarme che si possono portare anche al polso, con un bottone di allarme da schiacciare in caso di necessità. Oltre alla sirena, partono anche messaggi verso le forze dell’ordine.
Scrivi quando arrivi
L’iniziativa “Scrivi quando arrivi” rappresenta un esempio tangibile di solidarietà e supporto tra donne e ragazze in Italia. Ideato da Samia Outia, una studentessa di giurisprudenza di 22 anni, il gruppo solidale su WhatsApp si è rapidamente diffuso da Bologna a varie altre città italiane, come Torino, Firenze, Roma e Bergamo, coinvolgendo già 350 iscritti.
Il cuore dell’iniziativa è la condivisione di supporto e sicurezza tra le partecipanti, soprattutto nelle situazioni in cui si sentono vulnerabili, come tornare a casa da sole di notte o in situazioni in cui si percepisce un pericolo imminente.
Il gruppo offre un luogo virtuale dove le donne possono sentirsi protette e supportate, anche se non si conoscono personalmente. L’obiettivo principale è fornire un sostegno immediato e pratico a chi ne ha bisogno, promuovendo un senso di comunità e solidarietà tra le donne e le persone trans e queer.
Copertina Foto di Mike: https://www.pexels.com/it-it/foto/1207926/
Foto di Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-canottiera-grigia-che-sembra-spaventata-3812729/