E’ stato sufficiente basarsi sulla lettura di graffiti e stalagmiti, in una grotta cinese, al fine di prevedere una siccità che potrebbe verificarsi nel 2030.
In una grotta, in Cina, sono stati scoperti alcuni graffiti. Le stalattiti della stessa grotta sono state esaminate e ne sono stati estrapolati i dati geologici. Ciò ha permesso di scrivere la storia del clima degli ultimi cinquecento anni. Il risultato appartiene all’Accademia cinese delle scienze: un gruppo internazionale, diretto da Liangcheng Tan, si è occupato dell’argomento. Pubblica la notizia la rivista Scientific reports.
Nelle viscere della terra
La grotta oggetto di indagine si trova sui monti del Qinling, nella Cina centrale. Si tratta della grotta Dayu. Le iscrizioni presenti nella grotta sono state lette: si parla di sette ondate di siccità, tra il 1520 e il 1920. Tali variazioni climatiche sarebbero collegate a El Niño, un fenomeno che reca inondazioni e siccità, anche chiamato Oscillazione meridionale (Enso).
Come veniva utilizzata la grotta
Gli abitanti della zona prendevano l’acqua dalla grotta, e sul posto pregavano per l’arrivo della pioggia. Ecco perché lasciavano testi scritti relativi al clima. In un’iscrizione del 1891 si menziona la data del 24 maggio, diciassettesimo anno del periodo dell’imperatore Guangxu, dinastia Qing. In questa occasione l’uomo più anziano di quella località di nome Huaizong Zhu aveva accompagnato nella grotta più di duecento persone, per rifornirsi di acqua. Durante la cerimonia, l’indovino Ran Zhenrong aveva pregato per l’arrivo delle piogge.
Segni del clima sulle stalattiti
Analisi chimiche sono state poste in essere sulle stalattiti presenti nella caverna: sappiamo che le concentrazioni di ossigeno, carbonio, uranio corrispondono a periodi di siccità, in quanto umidità e vegetazione agiscono su questi elementi. L’acqua presente nella grotta, infatti, è affine a quella presente in superficie.
Ecco le previsioni del tempo
E’ bastato proiettare nel futuro le dirette conseguenze di quanto compreso nella grotta per prevedere le precipitazioni nella regione. El Niño, dunque, potrebbe tornare ad agire nel 2030. Questa volta la causa della siccità sarebbe il cambiamento climatico intervenuto a causa della specie umana.