Assistenza insufficiente per i pazienti con ictus

Assistenza insufficiente per i pazienti con ictus

Dieci stati europei sono stati valutati dal progetto Eis (European implementation score) per capire se in Europa i più recenti standard scientifici sono applicati per quanto riguarda l’ictus. Si tratta di una problematica che in Italia tocca duecentomila persone ogni anno. Un individuo viene colpito da un ictus, nel nostro Paese, ogni tre minuti. Il 40% delle persone, però, non riceve cure adeguate, dato che ci accomuna ad altre nazioni d’Europa. Siamo al centro della classifica per questo dato tanto delicato: occupiamo la sesta posizione. Le stroke unit sono le unità dedicate all’assistenza del paziente con ictus: in Italia ce ne sono 150, quando ne sarebbero necessarie trecento. Di esse, l’11% si trova al Sud, luogo di vita di un terzo della popolazione. I dati meno rosei provengono dalla riabilitazione territoriale. L’Italia fa registrare dati di livello medio-alto per quanto riguarda l’utilizzo dell’attività scientifica nella pratica clinica. Lo afferma Antonio Di Carlo, dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr). Secondo le sue parole, raggiungiamo punteggi medio-alti “in 5 degli 11 indicatori analizzati (politiche nazionali, strategie educative, attività degli opinion leader, interventi complessi, organizzazioni di pazienti), contro gli 8 della Svezia, e i 10 di Inghilterra e Scozia”. L’italia, tuttavia, fa riscontrare “poche risorse, troppa burocrazia, mancanza di conoscenza della malattia e resistenza ai cambiamenti”.

Le problematiche che toccano soprattutto il Meridione

A Sud ci sono “meno campagne informative e mancano protocolli che guidino la transizione tra fase acuta, medicina generale e servizi riabilitativi”.

Lacune nella riabilitazione

Le lacune relative alla riabilitazione sulla Penisola colpiscono il milione di italiani che reca su di sé le conseguenze di un ictus. “Una volta dimesse dall’ospedale, solo due persone su dieci, tra coloro che ne avrebbero bisogno, riesce a fare fisioterapia e logopedia, per favorire il ripristino delle capacità motorie e linguistiche compromesse”. Si aggiungono problematiche legate allo svolgimento delle attività quotidiane del malato, a livello domestico e sociale, e alla depressione post ictus, che colpisce fino al 30% dei pazienti.

 

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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