Chemio e radioterapia combinate sono efficaci contro i sarcomi dei tessuti molli. Uno studio in questo senso è stato realizzato dall’Istituto nazionale dei tumori: lo pubblica il Journal of clinical oncology. Su pazienti di qualsiasi età, che devono sottoporsi a intervento chirurgico, ha una tollerabilità più alta un programma di chemio-radioterapia integrata, il quale ha anche un effetto maggiore, anche quando si presentano recidive.
Alessandro Gronchi, referente chirurgico della patologia dei sarcomi dell’Istituto nazionale dei tumori, ha coordinato lo studio, collaborando con un’équipe italo-spagnola. Se si somministravano tre cicli di chemioterapia, anche in combinazione con la radioterapia, in fase preoperatoria, i risultati erano ottimali su tutti i pazienti inseriti nel percorso sperimentale.
Rispetto all’approccio tradizionale, nell’ambito del quale si attuano anche cicli di terapia post-operatoria, questo programma ha erogato in un tempo minore il trattamento. Tendevano al massimo il controllo locale della malattia, l’esito funzionale e le chance di guarigione. Gli effetti indesiderati, tipici della chemio, risultavano minimizzati.
Sarcomi dei tessuti molli, la parola all’esperto
Queste le parole del dottor Gronchi: “Abbiamo valutato nel dettaglio la tollerabilità dei tre cicli di chemioterapia – somministrati prima dell’intervento – nei pazienti che erano stati candidati a un trattamento radioterapico preoperatorio, tenendo anche conto delle diverse fasce di età e della fattibilità del trattamento chemio-radioterapico concomitante. In questo modo abbiamo dimostrato che, nonostante molti pazienti abbiano riportato l’attesa tossicità ematologica nel corso della chemioterapia – con riduzione del numero dei globuli bianchi, delle piastrine e dell’emoglobina – complessivamente l’intenso trattamento chemioterapico somministrato è stato molto ben tollerato. È stato infatti interrotto solo in una minoranza di pazienti (6,6%). Anche le riduzioni della dose di chemioterapia, per effetti indesiderati nel corso dei tre cicli, si sono registrate in un numero limitato di casi (15,2%)”. E ancora: “Questi risultati ottimali sono stati ottenuti anche nei pazienti più anziani, oltre i 65 anni, e in ogni caso l’associazione fra chemio e radioterapia ha permesso di massimizzare il risultato del trattamento preoperatorio a livello locale, senza perdere l’efficacia generale della chemio sulla riduzione del rischio di metastasi”.
Sarcomi dei tessuti molli, gli studi proseguono
Proseguono, per tale tipologia di tumore maligno, gli studi in questa direzione. Bisogna ora fare una valutazione: la cura dei diversi sottotipi istologici nella famiglia dei sarcomi può risultare ancora più efficace attraverso una chemioterapia personalizzata, rispetto a quanto già emerso dallo studio appena concluso? Quest’ultimo si basava ancora sul trattamento standard. Nuove analisi sono in corso, in questo senso, in Italia, Francia, Spagna e Polonia. Entro il prossimo anno saranno reclutati cinquecento pazienti.