Sessualità, le italiane e la posizione della vagina
Sessualità: sono necessarie maggiori informazioni, in merito a benessere e salute sotto le lenzuola. Lo afferma il 37% delle italiane sotto i trent’anni. Una su due, poi, si ritiene carente in nozioni relative ai metodi contraccettivi disponibili. Lo si evince da un’indagine internazionale condotta in 12 Paesi su oltre 5.900 donne: il campione aveva un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Le italiane interpellate sono state cinquecento. Queste novità sono state diffuse nel corso del novantesimo Congresso nazionale della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo). Queste le parole del professor Paolo Scollo, presidente nazionale della Società: “Le giovani donne non hanno ancora una corretta cultura sulla sessualità. Sei su 10 ritengono sia normale provare dolore durante i rapporti sessuali. Il 56% non conosce la posizione esatta della vagina. Mentre per il 5% il coito interrotto può essere un valido modo per prevenire una gravidanza indesiderata”. E ancora: “I dati sono francamente preoccupanti soprattutto perché riferiti a donne, e non ad adolescenti alle prese con cambiamenti fisici e le prime esperienze sotto le lenzuola”.
Sessualità: i nuovi contraccettivi
Grande, anche sulla Penisola, risulta il successo di Jaydess, il sistema intrauterino smart più piccolo al mondo, che ha già fatto registrare, negli Stati uniti, vendite da capogiro. Così si esprime Valeria Dubini, consigliere nazionale Sigo: “Il 44% delle italiane vuole cambiare il contraccettivo che sta attualmente utilizzando. I principali motivi di questa scelta? Innanzitutto c’è voglia di maggiore protezione contro le gravidanze indesiderate. Poi si cerca un metodo che azzeri i possibili rischi di assunzione o utilizzo e che liberi dalla routine contraccettiva. Jaydess risponde perfettamente a queste due richieste. Ha un’efficacia di oltre il 99% per tre anni ed è un sistema ‘fit and forget’, ovvero metti e dimentica. Una volta inserito in utero la donna non ha più preoccupazioni. Non interferisce con i rapporti sessuali, anzi ne favorisce la spontaneità. L’87% delle italiane ha mostrato interesse per questi metodi”. Aggiunge il professor Emilio Arisi, presidente della Società di medicina italiana della contraccezione (Smic): “Nel nostro Paese sui sistemi intrauterini esistono ancora troppi falsi miti. Una donna su cinque pensa infatti che non siano adatti per le donne che non hanno mai avuto un figlio. Il 24% crede che possano compromettere la fertilità femminile. E per il 12% invece provocano un aumento di peso. I dispositivi di ultima generazione non presentano questo genere di controindicazioni. Hanno dimensioni molto ridotte e quindi possono essere utilizzati anche da chi non ha mai affrontato una maternità. Inoltre a differenza dei vecchi metodi ormonali, che agivano a livello sistemico, hanno un’azione locale. La concentrazione di progestinico nel sangue risulta così minima”.
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I sistemi sanitari di tutta Europa si trovano davanti ad una grande sfida da affrontare: la…Donne e sessualità, informazioni false su internet?
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Sulla base dell’indagine citata, oltre il 20% delle 20-30enni italiane ha appreso su internet informazioni false, o non esatte, sulla sessualità. Così commenta Scollo: “La Rete è il ‘luogo’ dove nascono e crescono queste bufale molto diffuse anche tra le non giovanissime. Il 2% delle ragazze crede addirittura che esista un legame tra il numero di scarpe e le dimensioni del pene. Per il 4% un bagno caldo dopo un rapporto non protetto può rappresentare un’alternativa alla pillola del ‘giorno dopo’. Sono gravi lacune che si devono colmare con una maggiore informazione corretta”. Nei prossimi mesi, negli ambulatori di ginecologia e nei consultori del nostro Paese, sarà diffuso materiale informativo. Online c’è il progetto www.sceglitu.it. Aggiunge scollo: “I nostri esperti rispondo alle domande degli utenti sette giorni su sette e nel portale è possibile trovare notizie sicure e certificate”.
Conclude la professoressa Dubini: “Solo nel 15% dei casi la contraccezione a lunga azione viene consigliata ad una donna. Il 58% delle giovani italiane inoltre ammette di non aver mai sentito parlare di sistemi ‘fit and forget’. Sono metodi sicuri in grado di proteggere per 3-5 anni senza però compromettere in alcun modo il benessere femminile. Una volta deciso di interrompere l’utilizzo, sono rimossi con una semplice procedura che viene svolta dal ginecologo. Questo comporta un immediato ritorno alla fertilità e quindi la possibilità fin da subito di incorrere in una gravidanza”.
Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-di-donna-in-canottiera-bianca-sdraiata-sul-letto-923310/