Il Policlinico universitario delle Scotte di Siena ha attuato per la prima volta l’asportazione contemporanea di tiroide e timo, con un intervento di chirurgia robotica combinata.
E’ stato reso il prezioso apporto del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale San Donato di Arezzo, che ha collaborato a questo livello. Erano due le patologie che affliggevano il paziente: una riguardava il timo, che si trova tra lo sterno e il cuore, e una la tiroide, ghiandola endocrina situata nel collo. L’operazione ha avuto una durata di sei ore circa ed è stata posta in essere con tre piccoli fori di pochi millimetri, due dei quali sotto la mammella ed uno a livello dell’ascella.
Che cosa avveniva fino a pochi anni fa
Tradizionalmente si operava sul timo aprendo lo sterno. Per l’asportazione della tiroide, poi, si procedeva con l’intervento tradizionale, senza tecnica robotica, il che portava spesso a complicazioni post-operatorie, oltre al dolore e alla lunga permanenza in ospedale. In questo caso invece il paziente, posto che l’intervento era riuscito perfettamente, è stato dimesso dopo quattro giorni. Il recupero dopo l’intervento è stato veloce e il dolore postoperatorio è stato minimo.
Le nuove aree vaste della Toscana
La collaborazione tra ospedali distanti ha dato buoni frutti, nell’ambito della neonata Area vasta della Toscana sud-est, che comprende le Asl di Siena, Arezzo e Grosseto e l’azienda ospedaliero-universitaria di Siena: in toscana le aree vaste sono tre e la prima fase della nuova organizzazione del servizio sanitario regionale ha preso il via il primo luglio. Viene applicato ora, in questa zona, il concetto di macroarea: scompaiono le figure di vertice delle singole Asl (direttore generale, sanitario, amministrativo e sociale) e scattano le nomine dei tre commissari chiamati a gestire il passaggio dalle attuali dodici alle tre nuove grandi Aziende sanitarie locali, una per ciascuna Area vasta. L’obiettivo non è ridurre i servizi in essere.