Sigaretta elettronica tra gli adolescenti

Sigaretta elettronica tra gli adolescenti

La prima riunione del gruppo della Società respiratoria europea (European respiratory society, Ers) si è tenuta in questi giorni a Losanna, e in questa sede sono state redatte le linee guida sull’utilizzo della sigaretta elettronica, per adolescenti e adulti. L’adolescente del terzo millennio vede i pericoli moltiplicarsi e per i genitori si tratta di sottoporre i propri figli a un controllo costante, che però dal giovane teen-ager non deve essere visto come un attacco.

Era presente a Losanna Susanna Esposito, pediatra, presidente WAidid, Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici e direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Ca’ Granda, ospedale Maggiore Policlinico, dell’Università degli Studi di Milano. Secondo lei, le linee guida si trovano soltanto all’inizio del loro percorso. L’esperta focalizza i possibili effetti nocivi legati all’utilizzo delle sigarette elettroniche “anche a seguito dell’esposizione al fumo passivo, delle diversità tra una marca e l’altra e della necessità di ulteriori studi non sponsorizzati dalle industrie produttrici sui loro effetti a distanza”.

Nel 2014, la Doxa ha posto in essere un’indagine in base alla quale il 13,2% dei ragazzi fuma la prima sigaretta prima dei 15 anni; tra i 15 e i 17 anni, poi, la percentuale sale al 44%.

Nello stesso anno, la stessa azienda italiana di ricerche di mercato ha affermato che la sigaretta elettronica è usata di preferenza agli uomini, che sono il 66% del campione. Nel 14% dei casi, la utilizzano giovani tra i 15 e i 24 anni. Attenzione, però, non siamo in presenza di un fenomeno in crescita: rispetto al 2013 il numero degli utilizzatori è più che dimezzato; parliamo di una percentuale che scende dal 4,2% all’1,6%.

Meglio il tabacco?

L’Oms, inoltre, parla di morte per la metà dei consumatori di tabacco: ben 6 milioni di decessi annui, 5 milioni dei quali per esposizione diretta e oltre 600 mila per fumo passivo. Entro il 2030 il numero dei morti dovrebbe, poi, raggiungere gli 8 milioni, secondo dati stilati nel maggio di quest’anno.

 

 

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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