Ci piacerebbe ascoltare le canzoni de Silenzio ascoltato, l’ultimo CD di Roberto Durkovic, interpretate da Tiziano Ferro, da Dolcenera, ma anche da uno come Marco Mengoni e perché no, da una voce raffinata come quella di Giorgia.
Perché il successo di un artista (non solo in campo musicale) è spesso legato alla sua popolarità, alla capacità di sapersi inserire nei “giri giusti” e questo vale soprattutto quando il musicista, pur non essendo un esordiente, è sicuramente un cantautore di nicchia. Eppure Durkovic non si è mai accontentato, anzi: ha sempre mantenuto un ottimo livello musicale e i suoi testi non sono certo da meno.
Ma c’è anche un motivo dettato da una sorta di intuito: la curiosità musicale di volersi godere quei brani da una voce più piena, meno minimalista. Più interprete e meno narratore.
Silenzio ascoltato negli spazi dell’anima
Roberto Durkovic, per la verità, si definisce suonatore. Un suonatore di chitarra, chissà se è ancora quella che abbracciava trent’anni fa, quando ci siamo conosciuti, su una spiaggia a Sanremo. Da allora, centinaia di spettacoli dal vivo, più che concerti feste in musica, con grande coinvolgimento del pubblico, insieme con I fantasisti del metrò, straordinari musicisti tzigani incontrati verso la fine degli anni Novanta nella metropolitana milanese. Il gruppo lo accompagna ancora oggi (anche se con diversi cambiamenti nell’organico) e alcuni di loro hanno firmato con Durkovic musiche e arrangiamenti della sua ultima fatica.
Silenzio ascoltato è l’ottavo album di Durkovic, secondo noi il più maturo dal punto di vista artistico con sonorità piene, vibranti e ritmi che a tratti invitano a lasciarsi travolgere e altri in cui la musica spinge a un ascolto più intimo e riflessivo: un mix che rivela fortemente le origini del cantautore con influenze mitteleuropee e balcaniche, ritmi latini e gitani che si fondono con le atmosfere della canzone d’autore. E così ci ritovi il tango delle milonghe argentine, ma anche quello delle balere romagnole, le feste gipsy, gli tzigani metropolitani, il fascino del Medio Oriente, il tono lievemente burbero di Guccini e la voce roca di Paolo Conte.
Silenzio ascoltato: 9 inediti
L’album (€ 9,90 – Azzurra Music) è composto da 12 brani tra cui 9 inediti (sei firmati da Durkovic e tre firmati rispettivamente da Candido Meardi, Giusi Frisina e Rossana Pessione), 2 brani strumentali e una cover: tributo a Francesco De Gregori, cui Durkovic dedica “Bene”, una bella canzone di 30 anni fa anche se poco conosciuta. Oltre a Durkovic, hanno firmato le musiche: Ion Bosnea (clarinetto), Massimiliano Alloisio (chitarra), Luigi Scuri (batteria), Giacomo Lampugnani (basso e contrabbasso), Nadio Marenco (fisarmonica), Jacopo Bigi (viola e violino), Walter Lupi (chitarra) e Paola Lopane (coro).