Lo stress si traduce, nella nostra dieta, in fame di sapore. Che cosa facciamo quando siamo sotto stress? Cerchiamo soddisfazione nel cibo, fino a riempirci di alimenti spazzatura, che però soddisfano il nostro palato. Ed ecco che, con una discreta quantità di patatine, la dieta va a farsi friggere. Che cosa avviene, in questi casi, a livello cerebrale? La necessità di ricompensa, legata al cibo saporito, la fa da padrona e sconfigge l’intenzione di mangiare sano. Non è una diceria: si è pronunciata in questo senso, con una ricerca, l’Università di Zurigo. Pubblica lo studio la rivista Neuron.
Come si è svolta la ricerca
Ai soggetti scelti, 51 in totale, è stato consegnato un questionario, nel quale era presentata una lista di cibi: il compito prescritto era raggruppare gli alimenti in due categorie: “saporiti” e “salutari”. In seguito, queste persone sono state divise in due gruppi. Il primo è stato sottoposto a una leggera forma di stress: bisognava immergere le mani nell’acqua ghiacciata e lasciarvele per qualche minuto. L’attività cerebrale dei soggetti è stata posta sotto monitoraggio, nel momento in cui è stato chiesto loro di scegliere tra due foto: una raffigurava un cibo saporito, l’altra un cibo salutare. Il secondo gruppo non è stato sottoposto a stress. E’ stato verificato che i soggetti che avevano immerso gli arti superiori nell’acqua gelida sceglievano, più spesso degli altri, il cibo saporito.
Che cosa avveniva (e avviene) nel cervello
Ciò è stato verificato controllando quanto avveniva nel cervello: l’area legata al desiderio di gratificazione era più attiva, mentre meno attiva era quella che influenza gli obiettivi di lungo termine, come la volontà di dimagrire.
Silvia Maier, uno degli autori dello studio, non fa appello al senso di responsabilità, che potrebbe spingere a razionalizzare e scegliere comunque il cibo salutare: consiglia, piuttosto, di prevenire, non tenendo a disposizione cibo spazzatura, se la giornata si preannuncia carica di stress.