Un piano per la sicurezza dell’acqua che sgorga dal rubinetto: il risultato che ci si attende è un miglioramento di un elemento basilare per la salute.
Si chiama Water safety plan (Wsp) ed è stato pensato per sviluppare la qualità di quel che beviamo: si parla di agire su un elemento delicato, le acque destinate al consumo umano.
Nel corso di un workshop, è stato annunciato che il capoluogo lombardo adotterà per la prima volta in Italia questo nuovo sistema. Hanno diffuso la notizia il Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità. Wsp è una delle 21 azioni concrete di Cap21, il programma di Cap in vista di Cop21, la Conferenza sul clima in corso proprio in questi giorni a Parigi. Sono 21 gli impegni di sostenibilità previsti da Cap. Sono sette, invece, le aree di intervento: #Acquadabere, #Acquadarecuperare, #acquadavalorizzare, #Acquadacostruire, #Acquadarisparmiare, #Acquadainnovare e #Acquadasostenere.
Water safety plan e la legislazione europea
E’ la legislazione europea (con la direttiva 2015/1787, che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE del Consiglio, ndr) a parlare di Wsp. E’ tutto chiaro: ai singoli stati sono stati concessi due anni di tempo, al fine di adeguarsi alla nuova normativa.
A che cosa serve il Water safety plan
Il Wsp ridefinisce il modello del controllo dell’acqua potabile: fino ad ora, ci si basava sulla sorveglianza di segmenti circoscritti del sistema-acquedotto (prelievo-trattamento-distribuzione) e sul monitoraggio a campione dell’acqua distribuita in rete. Ora parliamo di un sistema globale di gestione del rischio esteso all’intera filiera idrica, dalla captazione al punto di utenza finale.
Water safety plan a Milano
Il gruppo Cap implementerà il progetto nel corso dei prossimi due anni con la consulenza dell’Istituto superiore di sanità. Bisognerà decidere insieme alle Asl e alle altre autorità competenti, sulla base di una valutazione dei rischi, quali parametri monitorare in relazione alle problematiche realmente presenti sul territorio e accuratamente analizzate. Si potrà decidere di aumentare o ridurre la frequenza dei campionamenti nelle zone di approvvigionamento, nonché estendere la lista di sostanze da monitorare in caso di preoccupazioni per la salute pubblica.
Saranno coinvolti attivamente i Comuni e i portatori di interesse (stakeholder, ndr).
Ci sono una serie di requisiti da rispettare, che determinano la flessibilità nel monitoraggio dei parametri e nella frequenza di campionamento. L’obiettivo è assicurare la protezione della salute dei cittadini.
Si intende ridurre drasticamente le possibilità di contaminazione delle acque captate e di attenuare o rimuovere la presenza di fattori di rischio chimico e microbiologico: tali mete saranno raggiunte attraverso trattamenti delle acque adeguatamente progettati, eseguiti e controllati. Si tratterà, alla fine di prevenire eventuali ri-contaminazioni in fase di stoccaggio e distribuzione dell’acqua fino al punto di consegna.
Water safety plan, che cosa avviene nella pratica
Luca Lucentini, ricercatore dell’Iss, si è espresso in questo modo: “In pratica, per ogni sistema acquedottistico vengono valutati i possibili pericoli che possono compromettere la sicurezza dell’acqua in ogni fase della sua presenza nell’ambiente naturale, captazione, trattamento e distribuzione fino al rubinetto, stimandone il rischio e il possibile impatto sulla salute e, soprattutto, ridefinendo le misure per evitare pericoli. Il risultato è un sistema sotto controllo ed una elevata qualità dell’acqua fornita nel tempo, garantita da evidenze misurabili. Un lavoro multidisciplinare e poliedrico, definito in una Linea guida nazionale, che Cap intende attuare in una filiera idro-potabile complessa e di larga estensione, svolto in cooperazione con le autorità sanitarie e ambientali regionali e locali, e con il supporto tecnico-scientifico dell’Iss. Certamente, data la sua portata innovativa, le esperienze del progetto andranno a contribuire alle azioni di prevenzione in tema di acqua e salute coordinate dal Ministero della Salute e condotte da molte Regioni e Province Autonome, fornendo anche elementi di conoscenza originali da condividere in ambito europeo e Oms”.
Wsp, un convegno a Milano
A Milano, il 15 gennaio 2016 ci sarà un convegno internazionale promosso da Gruppo Cap, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità. Il Wsp ne sarà oggetto. Ci saranno massimi esperti mondiali di acqua potabile a uso umano. Le esperienze europee saranno messe a confronto.