Un sorriso brillante è un meraviglioso biglietto da visita. Lo sanno bene gli italiani che ogni anno spendono circa 700 milioni di euro in prodotti per l’igiene orale, quasi il 9% del fatturato totale del mercato dei cosmetici, anche se, secondo una recente indagine di Altroconsumo, i prodotti in commercio per sbiancare i denti aiutano ma non risolvono. In particolare colluttori e dentifrici “whitening”servono solo a prevenire l’ingiallimento e a proteggere il colore naturale dei denti, ma non li rendono più bianchi. Insomma: se non sono proprio candidi rimangono tali.
E infatti, spesso, nonostante una buona igiene orale quotidiana, i denti risultano ingialliti, persino ingrigiti, o macchiati. L’eccessivo consumo di bevande come il tè e il caffè, la liquirizia, la pessima abitudine di fumare, processi fisiologici legati all’invecchiamento o l’assunzione di alcuni farmaci, soprattutto certi tipi di antibiotici (tetracicline): sono molti i fattori che interagiscono con il nostro sorriso. Talvolta poi, anche in assenza di abitudini errate, i denti presentano comunque una tonalità di bianco poco brillante. Sbiancare i denti diventa allora un imperativo e di conseguenza scegliere il trattamento più efficace. Ecco perché i trattamenti sbiancanti sono così gettonati, anche se non migliorano la salute dei denti, anzi: è importante ricordare che prima di sottoporsi a un trattamento estetico dentale bisogna prima occuparsi di carie e infiammazioni.
Ma qual è la tecnica più moderna per sbiancare i denti?
“Non c’è dubbio”, risponde il dottor Saverio Ferrari Parabita. “Il laser rappresenta l’alternativa tecnologica al tradizionale bleaching, conosciuto anche come sbiancamento alla poltrona o professionale. La tecnica dello sbiancamento dentale con il laser si esegue esclusivamente dal dentista. Consiste nell’applicazione, sulla superficie di ciascun dente, di un gel sbiancante a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Poi si passa il laser che, grazie al calore, accelera la penetrazione della sostanza riducendo i tempi della seduta a non più di 30 minuti. Il gel, attivato dal laser, rilascia sostanze che, attraverso lo smalto, raggiungono le molecole pigmentate che causano macchie e ingiallimento dentale eliminandole. Lo sbiancamento è visibile immediatamente e tende a migliorare ulteriormente nell’arco di qualche giorno”.
Ecco come sbiancare i denti con il laser, fase per fase
- Prima di iniziare il trattamento laser è opportuno procedere con una pulizia professionale dei denti (detartrasi)
- A questo punto è necessario determinare la tonalità di colore dei denti utilizzando una scala colorimetrica standar
- Quindi si esegue una fotografia dei denti che sarà utile per un confronto dopo il trattamento
- La bocca viene divaricata e mantenuta in posizione con uno specifico strumento
- Si applica su tutte le gengive un’apposita sotanza (diga liquida) che a contatto con la mucosa si indurisce e che serve a proteggere le gengive
- Poi si applica il gel sbiancante a base di perossido di idrogeno al 35%
- e infine si irradiano i denti con il laser che attivato dalla luce agisce come catalizzatore e libera ossigeno che penetra nello smalto e grazie a una serie di processi di ossido-riduzione, frantuma le molecole pigmentate in micro particelle incolori e facilmente rimovibili.
- Il paziente rimanere in posa dai 15 ai 40 minuti, cioè il tempo necessario per permettere al prodotto di svolgere l’azione sbiancante
- Vengono rimossi il gel e la diga posta a protezione delle gengive
- Per finire si scatta un’altra fotografia per confrontare il risultato con la foto precedente.
Cosa succede dopo il trattamento laser
Dopo la procedura di sbiancamento, i denti possono diventare ipersensibili per alcuni giorni. Pertanto i dentisti consigliano una cura a base di fluoro. Inoltre, nei 4-5 giorni successivi al trattamento è opportuno evitare l’assunzione di bibite molto colorate, succhi di frutta al mirtillo, spremute d’arancia, caffè, liquirizia, vino rosso e tè. Consigliabile inoltre mderare il fumo per una diecina di giorni.
A chi sì e a chi no
Lo sbiancamento dentale ottenuto con il laser è indicato per migliorare aspetto, colore e lucentezza dei denti. Non tutti però possono sottoporsi al laser per sbiancare i denti. Ecco quando è meglio evitarlo:
- Malattie croniche gravi
- Denti malati, ipersensibili o gravemente danneggiati
- In caso di gravidanza
- Durante l’allattamento
- Quando il paziente è allergico a qualche sostanza impiegata durante il trattamento.
Quanto costa sbiancare i denti con il laser?
Il costo dello sbiancamento laser dei denti si aggira intorno ai 500 €. Per prolungare l’effetto smagliante del laser, è importante seguire un’accurata igiene orale ogni giorno, abbinata ad una pulizia professionale dal dentista ogni 6-12 mesi. Dopo un paio d’anni si può ripetere il trattamento laser.