Bocca e sorriso: essenziali per la salute e specchio dell’anima
Il sorriso è il vero specchio dell’anima: sono proprio il viso e in particolare la bocca le parti più utilizzate per esprimere il proprio stato d’animo, rispettivamente secondo il 34% e il 38% degli italiani.
È quanto emerge da uno studio effettuato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) che ha messo in luce anche le recenti maggiori difficoltà a esternare le proprie emozioni: il 52% del campione non lo fa mai (oppure poco), ostacolati da una disabitudine sviluppatasi in seguito alla pandemia (59%), ma anche per timidezza (66%) o insicurezze legate al proprio aspetto fisico (46%).
Inoltre, è ormai essenziale per la salute generale mantenere una corretta igiene orale.
Se sei adolescente e hai un piercing nel cavo orale, questo comporta rischi e una serie di precauzioni da prendere.
Se sei in gravidanza, numerosi studi clinici suggeriscono che i batteri provenienti dalla bocca, attraverso il torrente sanguigno, possono raggiungere il feto, favorendo nascite a basso peso, pretermine e preeclampsia.
Con l’avanzare dell’età sono evidenti i cambiamenti che condizionano lo stato di salute del cavo orale e compromettono la masticazione e di conseguenza l’adeguata nutrizione oltre alla fonazione e all’estetica.
Il ruolo della bocca e del sorriso
Il ruolo chiave della bocca è reso ancora più evidente da ulteriori dati dello studio “Italiani e sorriso”: secondo il 37% degli italiani coinvolti nello studio rappresenta una delle parti più intime del proprio corpo, per il 29% è uno strumento indispensabile per comunicare e per il 21% una parte del viso da curare all’esterno e all’interno.
Innumerevoli, inoltre, le sue funzioni: parlare (30%), mangiare (25%), baciare (20%), trasmettere uno stato d’animo (19%).
“Nell’immaginario universale la bocca è il ponte di passaggio tra il mondo interiore e il mondo esterno”, dice la dottoressa Katia Vignoli, psicoterapeuta e docente alla Scuola di specializzazione in psicoterapia e alla Scuola di Naturopatia dell’Istituto Riza.
“È dotata di un numero straordinario di terminazioni nervose e forse non è così noto che larga parte della nostra corteccia sensoriale sia dedicata alle sue numerose attività”.
Secondo l’indagine, sono molteplici anche gli stati d’animo che le persone manifestano attraverso la bocca, per esempio felicità (67%), sorpresa/stupore (59%), perplessità (56%), disaccordo (41%) e tristezza (45%).
“La bocca può esprimere tutto e il contrario di tutto, è il simbolo delle ambiguità “, spiega la dottoressa Vignoli.
“Essa disegna nelle sue due curve la compresenza di due direzioni opposte, che riassumono le due nature dell’essere umano: quella superiore corrisponde al mondo dell’alto, della coscienza e quella inferiore al mondo del basso, degli istinti”.
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“Spesso si commette l’errore di attribuire alla bocca solo un valore estetico, ovvero ‘vorrei denti bianchi’”, dice Antonella Abbinante, presidente AIDI.
“Mentre in realtà la bocca rappresenta un organo fondamentale per la funzione masticatoria e la fonazione, con importanti ripercussioni sulla salute generale e sull’integrazione sociale.
Esistono emergenti evidenze che legano alcune patologie del cavo orale, come la parodontite, anche all’obesità, alla sindrome metabolica, alla malattia polmonare cronico-ostruttiva, all’artrite reumatoide, a malattie croniche del rene, al deterioramento cognitivo o demenza incipiente e ad alcuni tipi di cancro”.
Prevenire i disturbi del cavo orale significa dunque diminuire anche l’incidenza e la complicanza di altre patologie sistemiche.
Infatti, per esempio, chi soffre di diabete presenta un aumentato rischio di infiammazioni gengivali, correlato alla quantità di zuccheri nel sangue e, in modo bidirezionale, la presenza di malattia parodontale può aggravare il diabete.
La bocca e il sorriso degli italiani
La bocca è la traduttrice simultanea più versatile dei nostri stati d’animo ed è indubbio che, nel ventaglio delle sue possibilità espressive, il sorriso occupi il primo posto.
Sono molte le sfaccettature che un sorriso può mostrare: innanzitutto, l’indagine rivela che il 61% degli italiani sorride a bocca chiusa, mentre soltanto il 39% lo fa a bocca aperta.
Due modi di sorridere che racchiudono differenti significati.
“Il sorriso a bocca chiusa si carica di significati come tacere, nascondere, rifiutare, assentarsi, mantenere la distanza, custodire nel silenzio, auto-proteggersi.
Mettiamo istintivamente la mano sulla bocca quando abbiamo paura: tenere la bocca chiusa è sbarrare l’accesso al mondo, e mima un grande ‘No’ alla vita”, dice la pscicoterapeuta Vignoli.
“Aprire la bocca, invece, non è solo respirare, mangiare, parlare, ma anche farsi sentire, rompere il tabù, e poi sperimentare, avviare lo scambio con l’altro, essere disponibili, curiosi, entrare nel gioco.
Apriamo la bocca davanti a meraviglia, bellezza, inaspettato: la vita chiama e le labbra si schiudono: la vita offre e la bocca si apre, la vita sorprende e la bocca si spalanca.
Quindi, aprire la bocca è un grande ‘Sì’ alla vita: significa permettere alla vita di entrare dentro di noi, consentire a noi stessi di uscire arricchiti o trasformati da questo scambio”.
Curare il sorriso
Lo studio ha indagato anche le ragioni per cui gli italiani, quando sorridono, non mostrano i denti: insicurezza legata all’aspetto fisico (67%), disabitudine legata all’uso della mascherina (63%), timidezza (60%) e poca cura della cavità orale (56%).
Proprio quest’ultimo è un aspetto che potrebbe essere migliorato e che, secondo l’indagine, induce emozioni negative nelle persone consapevoli di non avere un sorriso curato, quali insicurezza (59%), imbarazzo (43%), vergogna (39%) e malumore (33%).
D’altro canto, una bocca curata fa sentire il 67% del campione più belli, più sicuri con gli interlocutori (55%) e in salute (51%), oltre a migliorare l’autostima (47%).
Una bocca e un sorriso curati e sani sono cruciali anche per la salute generale delle persone.
“Se la bocca funziona male, è il corpo intero a subire ripercussioni”, spiega Federico Mandelli, Dottore in odontoiatria, specialista in chirurgia orale.
“Basta pensare all’alimentazione: il processo di digestione degli alimenti inizia proprio dalla bocca e, se non curata, può incidere sull’assimilazione corretta dei nutrienti.
È importante, quindi, seguire un’igiene orale adeguata: innanzitutto, è bene impostare un’accurata e corretta routine, privilegiando la qualità alla quantità.
In secondo luogo, bisognerebbe fare attenzione ad alimenti e bibite troppo acide: dopo averle consumate, senza eccessi, è meglio aspettare 30 minuti prima di lavarsi i denti.
Questo perché, spazzolando subito, si rischia di intaccare la superficie dello smalto momentaneamente indebolita dalle sostanze acide.
In questo modo, la saliva avrà invece il tempo di svolgere la sua funzione e ristabilizzare il corretto pH della bocca.
Infine, non dimenticare il filo interdentale: se non è possibile utilizzarlo due volte al giorno, un trucco potrebbe essere quello di passarlo la mattina sull’arcata superiore e la sera sull’arcata inferiore, così da non avere la sensazione di perdere troppo tempo, instaurando allo stesso tempo un’abitudine da seguire e intensificare giorno dopo giorno”.
Come ricominciare a sorridere
Per il 31% delle persone, la mancata cura della propria bocca è strettamente correlata al periodo pandemico e all’uso negli ultimi anni della mascherina.
Il 27% attribuisce invece le ragioni al costo delle visite dentistiche oppure a problemi economici, il 20% a una minor frequenza con cui ci si rapporta alle persone, mentre il 15% a un’attenzione bassa per l’igiene.
D’altra parte, l’indagine rivela che il trend negativo è ora a un punto di svolta: il 61% degli italiani si prenderà maggiore cura della propria bocca, per via della diminuzione delle misure restrittive, per esempio l’uso meno frequente delle mascherine e l’aumento degli incontri in presenza, con un conseguente probabile incremento dei sorrisi.
“Tra gli effetti psicologici del post-pandemia, pare che molte persone abbiano momentaneamente perso l’attitudine al sorriso che, specialmente a bocca aperta, sembra sempre più raro”, dice la dottoressa Vignoli.
“Dobbiamo allora reimparare a sorridere? E se sì, come riuscirci, visto che il sorriso autentico è quello spontaneo? Può venirci in soccorso il suggerimento dello psichiatra e psicoterapeuta Roberto Assaggioli: la tecnica del ‘Come se’.
Consiste nell’agire come se uno effettivamente possedesse lo stato interiore desiderato, non certo obbligandosi a fingere di esser felice se in realtà è triste, ma comportandosi su un piano corporeo come se fosse allegro e fiducioso: rasserenare la fronte, alzare la testa, pronunciare parole di ottimismo e gioia e soprattutto sorridere.
Secondo Assaggioli, e le sue ricerche lo confermano, l’assetto corporeo della felicità, in primis il sorriso, con un allenamento costante migliora effettivamente il nostro stato emotivo.
Riprendiamoci allora il nostro diritto al sorriso aperto.
Ricominciamo a sorridere senza aspettare che siano le circostanze esterne a indurci a farlo, così da riacquistare una naturalezza che contagerà anche gli altri, riaprendoci alla speranza e alla fiducia”.
Dalla parte del paziente
L’Associazione Igienisti Dentali Italiani (AIDI) “incontra la popolazione” anche online:
- sul sito AIDI con una nuova sezione nell’area del paziente “Consigli al paziente”, all’interno della quale tutti gli utenti potranno trovare info utili, buone pratiche e consigli.
- con il lancio della nuova APP AIDI, da scaricare sul proprio smartphone, progettata per consentire all’utente di ricevere teleassistenza all’igiene orale e compilare questionari e form con i quali esprimere i propri bisogni. Nella sezione “Area Paziente”, attraverso lo scatto di una foto “Un selfie al tuo sorriso”, potrà richiedere un consiglio professionale sulla propria igiene orale a un’Igienista dentale qualificato.
“Avere un’area dedicata al paziente sul sito accessibile a tutti in qualsiasi momento, e l’ App AIDI con molteplici funzionalità dirette anche al paziente, ci permetterà di offrire un servizio permanente con consigli e approfondimenti dedicati per le diverse necessità“, spiega Antonella Abbinante, presidente AIDI.
Immagine copertina di chris howard https://www.pexels.com/it-it/foto/close-up-fotografia-di-donna-posa-sul-tavolo-755280/