Mentre alcuni filtri sui social media possono essere fonte di creatività e di auto-espressione, filtri come Bold Glamour alterano drammaticamente la realtà e rafforzano canoni estetici irrealistici e irraggiungibili contribuendo alla digital distortion.
Per digital distortion si intendono tutte quelle foto ritoccate che modificano i connotati di viso e corpo ed eliminano le imperfezioni creando un’immagine artefatta di una persona.
Tutto questo può ledere all’autostima, soprattutto nei più giovani, e influenzare la percezione di se stessi.
Dove, per combattere la distorsione dell’immagine ha lanciato una campagna di sensibilizzazione globale #NoDigitalDistortion, dove invita la sua community a voltare le spalle – in senso reale e metaforico – all’ormai noto filtro social Bold Glamour partecipando con l’hastag #TurnYourBack.
Digital distortion: un problema da non sottovalutare
Secondo una ricerca condotta da Dove, il 38% delle ragazze afferma di non sentirsi all’altezza degli standard di bellezza che gli influencer propongono sui social media e l’80% afferma di aver applicato un filtro o utilizzato un’app di editing per cambiare il proprio aspetto in foto già all’età di 13 anni.
In conseguenza di questo, emerge che il 48% delle ragazze che modificano le proprie foto hanno in media un’autostima inferiore rispetto al 28% delle ragazze che non lo fanno.
“Studi accademici hanno scoperto che usare filtri e modificare i selfie sono azioni associate a una negativa percezione del proprio corpo, cattivo umore e bassa autostima“, spiega la dottoressa Phillippa Diedrichs, Psicologa Ricercatrice presso il Centre of Appearance Research della University of West England ed esperta di body image.
“La ricerca di Dove ha messo in luce che quasi la metà delle ragazze con una bassa autostima non si sente abbastanza bella senza fotoritocchi.
Inoltre, i filtri sono diventati parte della vita quotidiana per il 52% delle ragazze, mentre il 77% cerca di cambiare o nascondere almeno una parte del proprio corpo prima di pubblicare una foto che la ritrae.
Questo suggerisce che l’uso dei filtri e la digital distortion stanno generando nel tempo significative pressioni riguardo l’aspetto estetico, causando bassa autostima tra le ragazze e le giovani donne.”
Bold Glamour: il filtro sotto accusa
Il filtro Bold Glamour sta spopolando sui social media, alterando i volti, e molti content creator allertano sui rischi derivanti dall’utilizzo.
“Il filtro Bold Glamour a oggi è stato usato oltre 15 milioni di volte e la sua popolarità non accenna a diminuire.
Quello che potrebbe sembrare un filtro innocuo ha in realtà il potenziale per causare danni alla salute mentale e influenzare la nostra autostima”, spiega Alex Light, content creator e attivista per la body confidence.
“Filtri come questo creano un confronto irrealistico con la realtà, rendendo i confini tra digitale e reale sempre più sfumati e stabilendo un nuovo standard che sembra dirci come dovremmo apparire.
È fondamentale andare contro questi modelli di bellezza sempre più tossici e mostrare ai più giovani che essere autentici è bello.
È importante impegnarsi contro la digital distortion e lavorare costantemente per abbattere gli standard di bellezza e valorizzare l’autostima delle donne e delle ragazze”.
Un utilizzo così diffuso del nuovo filtro Bold Glamour può essere pericoloso e rafforzare quegli stessi stereotipi di bellezza dannosi.
“I filtri dei social media possono essere una fonte di creatività, ma Bold Glamour non è solo un “gioco”.
Strumenti una volta disponibili solo per i professionisti ora sono accessibili anche ai giovanissimi, che li ottengono con un semplice click e senza nessuna regolamentazione,” dice Firdaous El Honsali, Global Vice President & External Communications di Dove.
“Quando i giovani distorcono le loro immagini, anche nella loro mente qualcosa cambia”.
La campagna contro la digital distortion
Dove vuole trasformare i feed social, troppo spesso tossici e distorti, in un luogo che salvaguarda la bellezza reale.
Per prendere parte a questo movimento, basta pubblicare un video in cui volti le spalle al filtro Bold Glamour, usando gli hashtag #TurnYourBack, #BoldGlamour e #NoDigitalDistortion.
“Chiediamo alla nostra community di unirsi a noi per voltare le spalle al filtro Bold Glamour e schierarsi a favore della bellezza autentica. Perché è questa a essere davvero coraggiosa.
Smettiamo di usare le app di fotoritocco, per non intaccare la self confidence dei giovani, e costruiamo insieme un’immagine positiva del corpo sui social media”, dice Firdaous El Honsali.
Per supportare questa campagna social, Dove ha coinvolto sei content creator che incarnano e veicolano autenticamente messaggi di body positivity, inclusione e accettazione di sé, amplificando la portata positiva dell’iniziativa #TurnYourBack su TikTok: Hanna Braids, Luciano Spinelli, Benedetta De Luca, Samuele Bartoletti, Ale Hilton, Adriana Bazgan.
Attraverso il Dove Progetto Autostima, il brand offre anche strumenti accademici convalidati e gratuiti per consentire ai genitori e ai caregiver di aiutare i bambini a navigare sui social media in modo sicuro e positivo.
Creato in collaborazione con il Centre for Appearance Research, il Confidence Kit, che fornisce consigli su come rendere i social media un luogo sano dove i bambini possono crescere e imparare, è disponibile per il download sul sito di Dove.
Il Confidence Kit è parte del Dove Progetto Autostima e ha l’obiettivo di aiutare 250 milioni di bambini entro il 2030, educandoli ad avere stima di sé. A oggi, il progetto ha raggiunto 94,5 milioni di giovani in 150 paesi.
Immagine copertina di Mizuno K https://www.pexels.com/it-it/foto/smartphone-ragazza-giovane-adolescente-13929221/