Il legno, lavorato e trattato secondo canoni etici e ecologici è da sempre uno degli elementi con cui condividere un’esistenza sana e naturale. Senza considerare il calore, l’atmosfera che ci regala il legno e quanto contribuiscano a migliorare la nostra qualità di vita. Eppure, in ambito edile, prevalgono ancora sistemi di costruzione che non tengono conto dei moderni canoni di ecoedilizia, soprattutto per ciò che riguarda la cosiddetta ediliza di comunità: scuole, ospedali, palestre e così via.
Un edificio sano non solo garantisce una migliore percezione dell’ambiente, ma riduce la possibilità di contrarre una serie di malattie soprattutto a carico dell’apparato respiratorio. Basta pensare che i giovani trascorrono in media da 12.000 a 15.000 ore all’interno degli edifici scolastici durante la loro vita e, chi lavora passa oltre 1.500 ore all’anno all’interno del proprio ufficio. Anche le strutture ricettive del no

stro paese contano mediamente 428,8 milioni di presenze (dati 2018).
Fortunatamente, anche in Italia, la strada dell’architettura ecologica comincia a essere percorsa non soltanto a livello residenziale, ma anche di edifici pubblici.
Il legno è il materiale ecologico per eccellenza
Per questo l’innalzamento del benessere all’interno degli ambienti diventa sempre più una richiesta determinante in architettura a fronte della consapevolezza ormai acquisita che molti materiali, col passare degli anni, emettono una serie di sostanze nocive per l’ambiente circostante e per l’organismo stesso, il quale, a lungo andare, ne risente sia sul piano fisico che mentale.
‘‘Al contrario, il legno è un materiale dalle proprietà vitali, come la capacità di migliorare la qualità dell’aria, che sono conservate anche dopo l’abbattimento dell’albero e che contribuiscono al benessere degli spazi in cui viviamo”, spiega Peter Rubner, presidente del omonimo Gruppo. “Non solo, il legno ha anche effetti positivi sulla qualità del riposo e proprietà antibatteriche e antiparassitarie che aiutano a contrastare quello che gli esperti chiamano ‘Indoor pollution’, ovvero inquinamento degli ambienti chiusi: si tratta non solo di quello che entra nelle nostre case dall’esterno, ma anche dall’insieme di fattori come vernici, muffe, polveri, dispositivi elettronici che permangono negli ambienti e che, a lungo andare, influiscono sul benessere del nostro organismo”.
Usato come isolante il legno è perfetto
Stando ai dati del rapporto annuale sull’efficienza energetica del nostro paese (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica) il consumo energetico per la gestione degli edifici supera il 40% del fabbisogno nazionale . Il motivo di un’incidenza tanto elevata è da ricercare in un patrimonio edilizio obsoleto, scarsamente dotato di isolamento termico, privo di sistemi per il controllo della qualità dell’aria, oltre che alimentato da impianti di climatizzazione a bassa efficienza, e spesso sovradimensionati.
Il legno è invece un materiale per sua natura isolante che fornisce una protezione termica perfetta sia in estate che in inverno, in grado di raggiungere livelli elevati di rendimento energetico e che è inoltre in grado di regolare il tasso di umidità in modo naturale: ciò significa che, se l’umidità all’interno di un’abitazione è eccessiva, il legno la assorbe per poi restituirla all’ambiente se l’aria diventa troppo secca.
In effetti, l’energia più pulita è quella non consumata. In questo senso l’isolamento termico rappresenta una fonte di energia importante che consente di ridurre i consumi e quindi di risparmiare risirse evitando l’emissione di sostanze nocive o dannose per il clima, come l’anidride carbonica.