L’infortunio che ha colpito il giocatore della Roma e della Nazionale Nicolò Zaniolo, vittima della rottura del legamento crociato al ginocchio nel corso del big match dell’Olimpico tra Roma e Juventus, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più esteso.
Ogni anno infatti le distorsioni e le rotture del legamento crociato anteriore colpiscono circa 150.000 persone, la maggior parte delle quali sono atleti. È quanto risulta dalle statistiche della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, secondo cui si tratta di un tasso di incidenza tra gli infortuni sportivi particolarmente elevato e in aumento nel calcio visto l’elevato numero di praticanti.
“Il numero delle lesioni ai legamenti del ginocchio tra i calciatori è in aumento proprio per l’alto numero di quanti praticano questo sport”, dice il professor Francesco Falez, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia. “Gli infortuni si registrano infatti a livello amatoriale, tra i semi professionisti e tra i professionisti del “pallone”. Proprio a causa della natura di questo sport, che comporta salti, torsioni e cambi di direzione improvvisi, oltre ad un forte impatto fisico, le lesioni legamento crociato anteriore sono un incidente comune sui campi di calcio di tutto il mondo”.
Fortunatamente la maggior parte di questi infortuni può essere trattata con successo attraverso tecniche chirurgiche ormai sicure e a un percorso riabilitativo corretto. I moderni trattamenti chirurgici sono spesso personalizzati in base all’età, al tipo di sport praticato e del livello atletico e, con un successivo programma di riabilitazione, tutti possono tornare a praticare attività sportiva dopo 6 mesi .
Per ridurre il rischio infortuni occorre aumentare la forza muscolare
Gli ortopedici però ricordano che è importante anche ridurre il rischio di infortuni con un adeguato programma di prevenzione.
Eseguire un programma di allenamento mirato al potenziamento muscolare degli arti inferiori, migliorare la cosiddetta propriocezione degli arti (con esercizi mirati e consigliati da preparatori atletici o fisioterapisti) che riduce il rischio di infortuni soprattutto con il gesto atletico tipico del calcio (cambi di direzione, contrasti, salti, e così via). Non ultimo un buon programma di allungamento muscolare (stretching) è necessario per completare un corretto programma di preparazione atletica mirata anche alla prevenzione.
Fondamentale anche individuare potenziali carenze muscolari e tendinee attraverso la valutazione con il medico dello sport e personalizzare, in questo caso, il programma di prevenzione.