Jostein Gaarder, il mondo in chiave filosofica

Jostein Gaarder, il mondo in chiave filosofica

 

Sono trascorsi venticinque anni da quando lo scrittore norvegese Jostein Gaarder, dopo aver esercitato per dieci anni la professione di docente di filosofia, decise di dedicarsi completamente alla scrittura a seguito dello straordinario successo del suo romanzo “Il mondo di Sofia”, pubblicato in Norvegia e tradotto in numerose altre lingue.

L’anima del filosofo è alla base della scrittura narrativa di Gaarder, che da essa non può prescindere, come ben evidenziò la sua opera prima.

Benchè molto corposa  (550 pagine) e alquanto impegnativa, come la filosofia sa essere, la storia di Sofia e di Alberto, il suo mentore filosofico, conquistò un pubblico molto ampio, e continua  ancora oggi ad essere un romanzo di riferimento per chi voglia approcciarsi a quel contesto.

Le domande che spesso ci poniamo sul nostro essere e sul nostro divenire, sull’origine  e sulla finalità del nostro esistere, secondo, Jostein Gaarder, sono il fondamento del nostro essere umani, sono quelle che ci differenziano dagli animali e ci permettono un cammino senza soste sul sentiero evolutivo.

Il capire che non ci sono risposte uniche e soddisfacenti fa parte del gioco, Jostein Gaarder, attraverso Sofia e Alberto, ci trasmette l’idea che in questo nostro continuo interrogarci stia la strada da percorrere, senza pretendere di arrivare ad una soluzione , come accade invece ai suoi personaggi, che riescono a trovare la risposta definitiva solo quando capiscono di non essere reali, di essere i protagonisti di un metaromanzo, una storia nella storia.

La nostra unica e vera libertà è la possibilità che ci è data di domandare senza fine, il resto è illusione e le risposte, purtroppo, restano celate in se stesse.

Le arance di Jostein Gaarder

Una decina di anni dopo “Il mondo di Sofia” l’autore diede vita e forma ad una nuova storia, molto più narrativa nel senso tradizionale del termine, ma pur sempre intrisa di filosofia, a dimostrazione del legame inscindibile con la materia amata ed insegnata.

“La ragazza delle arance” è costruita su un più tradizionale meccanismo, quello del ritrovamento di una lettera che porti chi la legge a fare un salto nel passato, per potersi meglio spiegare il presente.

Un giovane quindicenne, Georg, orfano di padre da undici anni e incapace di ricordare con precisione la figura di un uomo che tanta parte ha avuto nella sua vita, trova nella fodera di un vecchio passeggino una lettera a lui indirizzata, in cui gli viene raccontata una vicenda di cui Georg stesso è l’ultimo anello.

Jan, il padre, gli racconta una storia d’amore e di vita che lo ha visto protagonista.

Molti anni addietro, prima di diventare un affermato medico, gli era capitato di incontrare su un tram di Oslo una giovane donna, da cui era rimasto affascinato: la ragazza portava con sé delle arance, l’elemento che la caratterizzerà per tutta la storia.

Jan l’aveva cercata, si erano incontrati, avevano capito di volersi comprendere, ma lei gli aveva chiesto sei mesi  di attesa, prima di potersi vivere.

Jan non aveva resistito per il tempo richiesto e l’aveva raggiunta in Spagna, dove Veronika si era momentaneamente trasferita.

La Ragazza delle Arance, che non le consumava ma le dipingeva, essendo un’allieva dell’accademia, non aveva rimproverato a a Jan l’essere venuto meno al patto, ma lo aveva seguito per il resto della vita, sposandolo.

Veronika è dunque la madre di Georg, il bambino tanto amato da Jan ,che li ha lasciati dopo essersi gravemente ammalato, senza speranza.

Prima di morire, nell’incombenza dell’abbandono, Jan si è interrogato sull’esistenza che ha vissuto e ha lasciato in eredità al suo bambino la lettera da cui la vicenda si snoda, una lettera di dubbi e non di certezze.

Il senso della vita in Jostein Gaarder

La lettera ha dunque rivelato a Georg perché è nato, perché esiste, perché si può considerare il perfetto risultato di un amore più grande di ogni comune ostacolo, ma gli pone anche un quesito, per mano del padre: se si potesse scegliere, al momento in cui la propria esistenza ha inizio, se vivere o meno una vita che si interromperà troppo presto, che sarà permeata e portatrice di dolore, che cosa si deciderebbe di fare?

Il dubbio di Jan è relativo al fatto che lascia dietro di sé, col suo morire, un progetto incompiuto, un percorso interrotto, per cui sarebbe stato forse meglio non esserci, non esistere, non aver dato inizio a nulla.

Georg non ha dubbi, come non li ha Jostein Gaarder: una vita, qualsiasi essa sia, con tutte le conseguenze che ne derivano, va comunque sempre vissuta.

Se potesse scegliere, Georg sceglierebbe comunque di vivere, pur sapendo che la morte metterà fine a ogni percorso iniziato.

Georg e Jan sono la risposta di Gaarder al presente quotidiano di ciascuno, un invito dello scrittore a interpretare l’esistenza come un dono, indipendentemente dal suo svolgersi.

Georg! Ho un’ultima domanda: posso essere sicuro che non c’è un’ altra esistenza dopo questa?

Posso essere del tutto convinto che non mi troverò in un altro luogo quando leggerai questa lettera?  No, non posso esserne sicuro al cento per cento. Perché, se c’è il mondo,allora le frontiere dell’improbabile sono già state scavalcate. Capisci quel che voglio dire ? Sono già così pieno di stupore per il fatto che esista un mondo,che non avrei spazio per altro stupore se dovesse rivelarsi che esiste anche un altro mondo dopo questo.

Ricordo che un paio di giorni fa abbiamo passato alcune ore giocando al computer.

Forse ero io che mi divertivo di più con questo videogioco,avevo un bisogno così disperato di staccare la spina da tutti i pensieri.

Ma ogni volta che morivamo in questo gioco, immediatamente compariva un nuovo omino,e così si ricominciava. Come si fa a sapere che non ci sia un nuovo omino simile anche per le nostre anime?

Io non ci credo, proprio no. Ma sognare qualcosa di improbabile ha un proprio nome. Lo chiamiamo speranza”.

Jostein Gaarder, il mondo in chiave filosoficaAUTORE : Jostein Gaarder

TITOLO : La ragazza delle arance

EDITORE : Tea

PAGG: 194, EURO 9,00

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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